Nel cuore di Tricase, all’hospice Casa di Betania, prende il via un progetto che punta a integrare la musicoterapia nel percorso di cure palliative. L’iniziativa, chiamata “note di speranza”, intende offrire un supporto concreto a pazienti, familiari e personale sanitario. La musica, con le sue proprietà empiricamente riconosciute, diventa qui protagonista di un approccio terapeutico in grado di alleviare sofferenze e migliorare la qualità della vita.
Il progetto musicale integrato nelle cure palliative a tricase
Il percorso di musicoterapia “note di speranza” sarà ufficialmente inaugurato presso l’hospice Casa di Betania, struttura della pia fondazione di culto e religione Cardinale Panico. Questa realtà residenziale è punto di riferimento per il sostegno a malati in fase avanzata, proponendo un accompagnamento comprensivo di cure e attenzione umana. La scelta di inserire due sessioni quotidiane di musicoterapia, mattutina e pomeridiana, nasce dalla volontà di tutelare il benessere emotivo e fisico dei degenti con modalità dolci ma efficaci.
Le sessioni, programmate dalle 9:30 alle 11:30 e dalle 16 alle 18, fungeranno da momenti in cui la musica, oltre che a migliorare l’umore, mette in atto una forma integrata di sollievo dal dolore e dallo stress. Questo percorso si colloca nel quadro degli strumenti già indicati dalle linee guida ufficiali delle cure palliative, ponendo la musicoterapia non come un semplice intrattenimento, ma come un elemento terapeutico con scopi precisi e misurabili.
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Gli effetti della musica sul benessere psicofisico durante la malattia
Maria Grazia De Paola, psicologa che opera all’hospice, illustra con chiarezza i benefici che la musicoterapia può portare ai pazienti in terapia: “la musica ha effetti positivi sul miglioramento dell’umore, sulla riduzione degli stati ansiosi e sul rilassamento fisico e mentale”. Questi fattori diventano cruciali in un contesto dove il dolore e l’ansia spesso si intrecciano. L’intervento musicale offre sollievo che va oltre la percezione fisica, influenzando il riposo e contribuendo a una qualità del sonno più regolare.
Il ruolo della musica nella cura della sofferenza si estende anche al personale sanitario: i momenti di ascolto e rilassamento sono concepiti pure per contrastare l’accumulo di stress dovuto alla pressione emotiva e fisica del lavoro in hospice. Il team così si ritrova non solo a ricevere benefici diretti, ma anche a partecipare alla creazione di un ambiente più attento ai bisogni dei pazienti. La musicoterapia diventa quindi un mezzo per umanizzare la routine assistenziale, intrecciando cura e confort in un rapporto che coinvolge tutti coloro che gravitano intorno alla struttura.
La giornata del sollievo e l’omaggio a vincenzo maccagnani
La presentazione del progetto coincide con la XXIV giornata del sollievo celebrata nel 2025 all’hospice Casa di Betania. In questa occasione particolare è stata dedicata la sala della musica a Vincenzo Maccagnani, musicista di Brindisi. Noto per aver realizzato un sogno grazie all’incontro con il fisioterapista Giacomo Contaldo, Maccagnani ha scritto e inciso una canzone durante il suo periodo di ricovero a Tricase.
L’omaggio a questo artista simboleggia il valore terapeutico e umano che il progetto intende perseguire. La musica diventa la voce di chi si trova in momenti difficili, un linguaggio capace di esprimere emozioni complesse e accompagnare nel percorso di cura. L’attenzione per i dettagli individuali fa parte di una filosofia che mira non solo a curare la malattia, ma a prendersi cura della persona fino in fondo.
Monitoraggio e documentazione dei risultati della musicoterapia
Parallelamente alla messa in opera delle sessioni musicali, l’hospice ha previsto la realizzazione di un database specifico. Qui verranno raccolti dati sui pazienti e risultati derivanti da strumenti psicometrici dedicati alla valutazione degli effetti della musicoterapia. L’obiettivo è certificarne l’impatto sul tono dell’umore, sulla presenza di sintomi ansiosi e sulla qualità del sonno.
Questa raccolta di informazioni permetterà di osservare con attenzione come la musica influenzi lo stato emotivo e fisico dei pazienti, offrendo elementi concreti a chi conduce e coordina i trattamenti. L’archiviazione digitale rappresenta anche un punto di partenza per eventuali studi futuri, ma soprattutto aggiorna la pratica quotidiana con dati che sostengono le scelte terapeutiche. Nel contesto dell’hospice, il monitoraggio assicura trasparenza e continuità nel miglioramento delle prestazioni assistenziali a favore di pazienti e personale.
L’hospice Casa di Betania si affida così a una risorsa consolidata, la musica, per rendere più umana ogni fase della malattia. La strada intrapresa dal progetto “note di speranza” testimonia la volontà di coniugare cura, ascolto e sostegno in modi che vadano oltre le tradizionali pratiche mediche. Una scelta che coinvolge chi soffre, chi assiste e chi lavora, andando al cuore della missione di un luogo dedicato al sollievo.