Un modello globale basato su intelligenza artificiale per calcolare la profondità dei ghiacciai nel mondo

Un modello globale basato su intelligenza artificiale per calcolare la profondità dei ghiacciai nel mondo

Un team guidato da Niccolò Maffezzoli dell’università Ca’ Foscari Venezia e University of California Irvine ha sviluppato un modello universale basato su machine learning per stimare la profondità dei ghiacciai mondiali con maggiore precisione.
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Un team guidato da Niccolò Maffezzoli ha sviluppato un modello universale basato su machine learning per stimare con maggiore precisione la profondità dei ghiacciai mondiali, migliorando le previsioni sull’impatto del cambiamento climatico e l’innalzamento del livello del mare. - Gaeta.it

Un team di ricercatori guidato da Niccolò Maffezzoli, studioso “Marie Curie” all’università Ca’ Foscari Venezia e alla University of California Irvine, ha realizzato il primo modello universale che stima la distribuzione di profondità dei ghiacciai mondiali. La scoperta, pubblicata sulla rivista Geoscientific Model Development, punta a diventare uno strumento chiave per ricercatori e climatologi impegnati a comprendere come i ghiacciai si scioglieranno nei prossimi decenni.

La difficoltà di misurare i volumi dei ghiacciai su scala globale

Il calcolo del volume dei ghiacciai riveste un ruolo cruciale per prevedere come si alzerà il livello del mare e come saranno influenzate le risorse idriche nelle diverse aree del pianeta. Il problema è che misurare direttamente lo spessore del ghiaccio su tutti i ghiacciai è quasi impossibile. Finora, gli esperti hanno raccolto oltre 4 milioni di dati puntuali, ma questi dati coprono meno dell’1% delle superfici glaciali globali. Si tratta di un campione troppo magro per offrire previsioni affidabili tramite metodi tradizionali. Per questo motivo, appare fondamentale creare modelli capaci di calcolare la profondità e il volume dei ghiacciai usando dati indiretti e modelli statistici avanzati.

La tecnica di machine learning dietro il nuovo modello

La ricerca ha sfruttato tecniche di machine learning per integrare i milioni di dati sulle misurazioni dirette con altri parametri fisici e geografici. Il sistema combina due algoritmi ad albero decisionale, addestrati su 39 variabili diverse. Tra queste, velocità di movimento del ghiaccio, bilancio di massa, temperature e caratteristiche geometriche. Grazie a questa metodologia, il modello riduce l’errore di stima fino al 30-40% rispetto ai modelli globali classici. Questo salto di precisione risulta particolarmente significativo nelle regioni polari e nelle zone periferiche della Groenlandia e dell’Antartide. Le stime accurate di questi territori sono fondamentali per alimentare simulazioni che valutano l’interazione di ghiacci e oceani, necessarie per prevedere con più realismo l’impatto che i cambiamenti climatici avranno sul livello del mare.

Il futuro della modellistica dei ghiacciai grazie all’intelligenza artificiale

Il team di Maffezzoli prevede entro il 2025 di pubblicare due dataset contenenti oltre mezzo milione di mappe della profondità glaciale. Queste risorse saranno a disposizione della comunità scientifica per approfondire lo studio dei sistemi glaciali e i loro comportamenti sotto differenti condizioni climatiche future. Il lavoro dimostra come l’intelligenza artificiale possa aprire nuove strade nello studio dei ghiacci, ampliando informazioni a partire da dati frammentari e migliorando la qualità delle stime. La ricerca prosegue per affinare ulteriormente il modello e aggiornare le previsioni climatiche, in una fase in cui ogni incremento di precisione contribuisce a misurare meglio gli effetti del riscaldamento globale sulle aree sensibili del pianeta.

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