Un jukebox che legge incipit di classici letterari con la voce di attori presentato a milano

Un jukebox che legge incipit di classici letterari con la voce di attori presentato a milano

Un jukebox letterario ideato da La valle dei libri a Milano, con il supporto di IBM e Privacy Federation, propone letture ad alta voce di incipit classici per avvicinare nuovi pubblici alla cultura.
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A Milano nasce un jukebox letterario che legge ad alta voce gli incipit di grandi classici, unendo tecnologia e cultura per avvicinare il pubblico alla lettura in spazi pubblici meno frequentati. - Gaeta.it

Un progetto nato a milano vuole ripensare il modo di avvicinarsi ai grandi libri. L’idea, sviluppata da la valle dei libri, propone un jukebox che invece di suonare canzoni legge ad alta voce l’incipit di grandi opere letterarie classiche, con la voce di attori professionisti. Questo dispositivo sarà presentato il 27 giugno a palazzo litta, puntando a diffondere la cultura in spazi dove la lettura è meno presente.

Il concept del jukebox letterario tra innovazione e tradizione

La valle dei libri, impresa sociale milanese fondata due anni fa, ha come obiettivo riprendere e valorizzare i libri dismessi, cercando così di rinvigorire i legami culturali delle comunità locali. Il jukebox letterario si inserisce in questa missione con un approccio originale: non si tratta di un normale apparecchio musicale, ma di una macchina che riproduce l’inizio di capolavori letterari, mettendo in luce la ricchezza delle parole e delle storie. Leggere un incipit, raccontato da una voce esperta, permette di immergersi nell’opera senza la fatica iniziale della lettura integrale, stimolando curiosità e interesse.

Gli ideatori vogliono creare un’esperienza che unisca l’ascolto a una riscoperta del libro come oggetto culturale, portando i classici fuori dai libri stessi e dentro gli spazi pubblici. L’idea non è solo far ascoltare, ma anche mostrare come la letteratura possa essere parte così viva da entrare in dialogo con il pubblico di oggi, spingendo verso una diversificazione delle forme e dei contesti culturali.

Collaborazione con ibm e privacy federation per un jukebox digitale e interattivo

Il progetto ha trovato un alleato tecnologico in ibm, che insieme agli ingegneri di privacy federation ha curato la realizzazione di un software innovativo, sviluppato presso gli studi di piazza aulenti a milano. Grazie a questa collaborazione, il jukebox diventa molto più di un dispositivo di riproduzione semplice: si trasforma in un medium interattivo dotato di intelligenza artificiale.

Il software, chiamato “libraio, books in a journey”, permette agli utenti di scegliere un libro indicandone un tema specifico. A quel punto il jukebox risponde selezionando tra gli incipit disponibili quello più adatto, attingendo da un archivio digitale costantemente aggiornato. Non si tratta quindi di un meccanismo passivo ma di un’esperienza che coinvolge chi ascolta, invitandolo a esplorare una biblioteca inedita attraverso la voce di attori preparati.

Questo sistema innovativo apre nuove strade per avvicinare un pubblico vasto, compreso chi magari legge poco o non ha familiarità con la letteratura classica. Qui la tecnologia usata con misura diventa uno strumento per la cultura, senza sovrapporsi alla lettura ma favorendone il primo contatto.

La scelta dei libri e delle voci che danno vita al jukebox

La selezione dei titoli da inserire nel jukebox è stata curata con il contributo di figure di rilievo tra critici, scrittori e poeti italiani. Tra i nomi che hanno indicato i dieci libri ritenuti essenziali per una biblioteca personale figurano paolo di stefano, isabella bossi fedrigotti, aldo cazzullo, renzo piano, vivian lamarque, lella ravasi, daniele novara e corrado stajano. Ognuno ha proposto titoli che rappresentano punti di riferimento letterari e culturali, scelti per la loro capacità di raccontare un pezzo della storia e dell’anima italiana.

Le voci degli attori e professionisti della lettura

Le opere selezionate sono state poi trasformate in sinossi, di cui è stata registrata una lettura a cura di attori di teatro, doppiatori e professionisti della voce. Le registrazioni sono la parte centrale dell’esperienza del jukebox, che mira a valorizzare la forza espressiva delle parole lette ad alta voce, per restituire un primo assaggio delle storie. Il lavoro di queste voci aggiunge un tono narrativo e coinvolgente, capace di catturare chi ascolta in pochi secondi.

L’operazione non riguarda solo la scelta di libri famosi, ma punta alla qualità della lettura e al rispetto per i testi originali, rinnovandone il fascino e la capacità di attrarre pubblico in modi non convenzionali.

Il futuro del jukebox letterario tra ampliamenti e diffusione territoriale

Il jukebox, presentato a milano, non resterà un oggetto isolato. Gli sviluppatori hanno in programma di espanderne la collezione con nuovi incipit di autori diversi, arricchendo il catalogo con video d’arte e contenuti legati alla storia locale. Questi elementi aggiunti daranno spessore alla proposta culturale, mescolando narrazione, immagini e contesti storici specifici.

Verrà anche rivisitato il design del jukebox, conferendogli un aspetto originale e riconoscibile. Questo punto è importante per andare oltre la funzione tecnica, trasformando l’oggetto in un elemento d’arredo capace di valorizzare lo spazio in cui viene inserito.

Diffusione e accessibilità della cultura attraverso il jukebox

La rete di questi jukebox sarà diffusa in vari luoghi, soprattutto in quei territori dove l’accesso alla cultura letteraria è meno radicato. L’intenzione è mettere a disposizione uno strumento semplice e diretto per riavvicinare le persone ai grandi libri, senza bisogno di una biblioteca tradizionale o di lunghi tempi di lettura.

Il modello di la valle dei libri guarda quindi a spazi pubblici, scuole, centri culturali e altri ambienti in cui la proposta culturale resta fragile o scarsamente presente. Creando un sistema di jukebox plurale e diffuso, il progetto aspira ad animare una nuova relazione tra parola scritta e pubblico.

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