Un bimbo di soli due anni proveniente da Beit Hanoun, nel Nord Est della Striscia di Gaza, è arrivato all’ospedale Santobono di Napoli nelle prime ore del mattino. Trasportato tramite un volo militare dall’aeroporto di Pratica di Mare, il piccolo è stato accompagnato dal padre e dal nonno. La sua patologia, una malattia granulomatosa cronica, richiede cure specialistiche che potranno essere fornite nel reparto di Pediatria Generale e Dermo-Immuno Reumatologia dell’ospedale.
Il trasferimento dal palestina all’ospedale santobono
Il viaggio del bambino è stato organizzato attraverso la Centrale remota operazioni soccorso sanitario di Pistoia, con la supervisione della Regione Campania. Dopo l’atterraggio di notte a Pratica di Mare, un’ambulanza 118 della Asl Napoli 1 Centro ha trasportato il piccolo direttamente al Santobono. I parenti hanno potuto viaggiare con lui, assicurando un supporto familiare importante in un trasferimento delicato come questo. Le modalità del trasferimento, condotte in modo coordinato tra enti sanitari e istituzioni locali, hanno garantito rapidità e sicurezza durante tutte le fasi del trasporto.
La malattia granulomatosa cronica: un quadro clinico complesso
La malattia granulomatosa cronica è una condizione rara del sistema immunitario che espone il paziente a infezioni gravi, ripetute nel tempo. In pratica, il sistema di difesa dell’organismo non riesce a combattere batteri e funghi come dovrebbe, rendendo necessarie terapie specifiche e controlli continui. Nel caso del bambino arrivato a Napoli, la gestione della patologia richiede una stretta collaborazione tra pediatri, immunologi e specialisti in dermatologia e reumatologia. Il reparto diretto da Luigi Martemucci fornisce le cure necessarie per stabilizzare il piccolo e prevenire ulteriori complicanze.
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Accoglienza e supporto ai familiari in un contesto complesso
La Fondazione Santobono Pausilipon ha predisposto alloggi dedicati alle famiglie dei pazienti, per garantire un ambiente confortevole a chi accompagna i bambini durante le cure. Inoltre, è stato attivato il servizio di mediazione culturale. Questi mediatori facilitano la comunicazione tra i parenti del piccolo e lo staff medico, superando barriere linguistiche e culturali. Lo scopo è assicurare che ogni informazione venga compresa, e che le famiglie si sentano accolte e supportate in un momento delicato come il ricovero ospedaliero, specie se provenienti da aree di conflitto.
Il valore umano delle cure a pazienti da zone di guerra
Secondo Rodolfo Conenna, direttore generale dell’Aorn Santobono Pausilipon, accogliere bambini feriti da conflitti armati richiede una complessa organizzazione in cui ogni attore svolge un ruolo preciso. Ogni paziente non viene visto soltanto come un caso medico, ma come espressione del diritto universale alle cure. La struttura si impegna a garantire assistenza di qualità, offrendo speranza ai piccoli provenienti da contesti difficili. Il Santobono si conferma così come punto di riferimento nella gestione di emergenze sanitarie di tale natura, mettendo al centro la dignità e il benessere di ogni bambino.