La situazione della sanità pubblica nelle Marche e le difficoltà dei lavoratori nelle aree interne della regione tornano sotto i riflettori. Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della regione, ha dato voce alle criticità incontrate nel corso del suo tour “Per tutte le Marche”, promosso per incontrare sindacati di fabbriche come Ast Ancona, Beko e Fedrigoni. Dalle criticità sanitarie ai rischi occupazionali, l’appello è a mettere in campo azioni concrete per la regione.
La sanità nelle marche: un quadro critico tra liste d’attesa e mobilità sanitaria
Nel corso degli ultimi cinque anni, la sanità nelle Marche ha mostrato segni di peggioramento evidenti. Matteo Ricci ha sottolineato che gli aumenti delle liste d’attesa si traducono in lunghe code per visite, interventi e esami diagnostici, una condizione che i cittadini marchigiani non possono più ignorare. Tra le conseguenze più gravi c’è la crescita della mobilità sanitaria passiva, con oltre 160 milioni di euro all’anno spesi per curare pazienti marchigiani in regioni limitrofe come Emilia-Romagna, Umbria e Lombardia.
Impatto sulle casse regionali e famiglie
Una situazione che pesa non solo sulle casse regionali ma anche sulle famiglie. Ricci segnala che circa un marchigiano su dieci ha rinunciato a curarsi perché il sistema sanitario pubblico non è più in grado di fornire risposte adeguate, soprattutto per chi non può permettersi le cure private. Questo fenomeno è un segnale allarmante delle difficoltà quotidiane vissute dalla popolazione e delle mancanze strutturali da affrontare quanto prima.
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Investimenti urgenti su personale e servizi per la salute mentale e l’infanzia
Ricci ha evidenziato la necessità di far sì che Roma riconosca l’urgenza di destinare almeno il 7% del PIL nazionale alla sanità, per rafforzare i servizi e avvicinarli ai cittadini nelle loro realtà. A questo scopo, servono più medici, infermieri e personale sanitario in generale, capaci di rispondere alla domanda crescente. Il riconoscimento e la valorizzazione del loro lavoro quotidiano sono punti fondamentali per evitare il collasso della macchina sanitaria.
Focus su salute mentale e servizi per l’infanzia
Oltre alla medicina generale e specialistica, Ricci ha posto l’attenzione su due settori spesso trascurati: la salute mentale e i servizi per l’infanzia e la pediatria. Le Marche risultano ultime tra le regioni italiane per il supporto psicologico e psichiatrico, un dato che colpisce molte famiglie. Servono interventi e finanziamenti risoluti per arginare questo problema ed evitare che le difficoltà si diffondano tra le fasce più vulnerabili della popolazione, compresi i bambini e i loro genitori.
Crisi industriali a fabriano e tutela del lavoro nelle aree interne
Parallelamente alla sanità, Ricci ha affrontato la questione dei lavoratori impegnati nelle industrie di Fabriano, come Beko e Fedrigoni. Ha ribadito che la tutela dell’occupazione deve rappresentare una priorità per le istituzioni, dato che le difficoltà di queste aziende sono un segnale allarmante che coinvolge l’intera area interna dell’Ascolano e delle Marche generali.
Importanza di mantenere alta l’attenzione
Il candidato Pd ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su queste crisi industriali, viste come vertenze nazionali, da gestire con strumenti adeguati che abbiano effetti concreti sulla vita dei lavoratori. La protezione del diritto al lavoro e la garanzia di certezze per chi vive in territori marginali rimangono temi imprescindibili.
Collaborazione con l’Umbria e interventi specifici per la ripresa delle aree di crisi
Ricci ha evidenziato la necessità di un dialogo stretto con la regione Umbria per definire strumenti condivisi utili al rilancio dell’area di crisi che interessa le aree interne delle Marche. Questa collaborazione potrebbe rappresentare un passaggio cruciale per progettare un futuro più stabile e meno precario per le comunità coinvolte.
Durante gli incontri con i sindacati, Ricci ha manifestato la disponibilità a portare le istanze dei lavoratori ai tavoli nazionali e internazionali, per agire in maniera mirata e tutelare diritti fondamentali. È una chiamata a una mobilitazione che non può più aspettare, in un territorio in cui lavoro e servizi essenziali sono sotto forte pressione.