un assistente parlamentare di pina picierno coinvolto nelle indagini su appalti a sorrento

un assistente parlamentare di pina picierno coinvolto nelle indagini su appalti a sorrento

La Guardia di finanza di Torre Annunziata indaga su presunti illeciti negli appalti pubblici a Sorrento, coinvolgendo l’assistente parlamentare Giuseppe Razzano e la società Comunicando nel progetto Brand Sorrento.
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La Guardia di finanza di Torre Annunziata ha effettuato 22 perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità nell’assegnazione di appalti pubblici a Sorrento, coinvolgendo anche un assistente parlamentare della vicepresidente del Parlamento europeo. - Gaeta.it

Nei giorni scorsi la Guardia di finanza di Torre Annunziata ha condotto 22 perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti nell’assegnazione di appalti pubblici a Sorrento. Tra le persone interessate figura anche un assistente parlamentare della vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Nunzio Fragliasso e riguarda in particolare alcune concessioni sospette legate al “Brand Sorrento“.

Il quadro dell’inchiesta sugli appalti a sorrento

Le verifiche della Guardia di finanza si sono concentrate sull’affidamento di appalti per la promozione turistica e la comunicazione a Sorrento. Tra le società coinvolte figura la “Comunicando“, attiva nel campo della consulenza e della pianificazione di campagne pubblicitarie. Secondo l’ipotesi investigativa, la Comunicando avrebbe ottenuto un appalto nel 2021 senza soddisfare uno dei requisiti chiave indicati nel bando di gara.

L’obiettivo dell’appalto era la promozione del “Brand Sorrento“, un progetto di rilievo per il territorio. Gli investigatori hanno segnalato che la società non avrebbe rispettato le condizioni economiche richieste: in particolare, non avrebbe raggiunto il volume di affari indicato nel bando per gli ultimi tre esercizi. La Comunicando è infatti operativa solo dal novembre 2020, mentre l’assegnazione è avvenuta nel giugno 2021, con un periodo di attività troppo breve per coprire i parametri richiesti.

Alcuni aspetti di questa procedura hanno fatto scattare sospetti su una possibile falsificazione dei requisiti o una valutazione errata da parte della commissione di gara. Questi elementi hanno portato gli inquirenti ad approfondire anche altri affidamenti per verificare se irregolarità simili si siano ripetute.

Ruolo e implicazioni dell’assistente parlamentare coinvolto

Tra le persone sottoposte a perquisizione c’è Giuseppe Razzano, un assistente parlamentare di 43 anni che lavora con Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento europeo. Razzano è anche rappresentante legale della Comunicando, la società al centro dell’attenzione per la gara vinta nel 2021.

Il suo coinvolgimento ha destato particolare interesse, perché collega un apparato istituzionale europeo con le dinamiche locali di affidamento degli appalti pubblici. Le verifiche della Guardia di finanza cercano di chiarire se vi siano stati tentativi di usare le sue posizioni o contatti a fini illeciti nella gestione delle commesse.

Il quadro è ancora in evoluzione, ma il collegamento tra funzioni pubbliche e società private in questo caso rischia di configurare una zona grigia che gli investigatori vogliono illuminare. Al momento non ci sono accuse formali, ma le perquisizioni vogliono raccogliere elementi utili per definire il quadro completo.

Altre perquisizioni e presunte irregolarità su appalti a affidamento diretto

L’attenzione non si concentra solo sul “Brand Sorrento” e sulla Comunicando. Nell’ambito dell’inchiesta sono emerse anomalie anche in altri appalti assegnati in modo diretto, senza gara pubblica aperta. Questi casi riguardano affidamenti effettuati in periodi recenti nelle forme previste dalla legge ma che hanno sollevato dubbi circa la loro legittimità.

Gli investigatori stanno cercando prove di eventuali manipolazioni nell’assegnazione di questi incarichi, o di complicità con chi gestisce i procedimenti amministrativi locali. In certi casi parrebbe che procedure accelerate o irregolari abbiano favorito alcune imprese a discapito di altre.

Perquisizioni e raccolta di prove

Le perquisizioni hanno puntato a uffici, sedi aziendali e abitazioni, con l’obiettivo di recuperare documenti, bollette, corrispondenza e ogni traccia che possa contribuire a chiarire la vicenda. L’obiettivo è ricostruire tutte le fasi delle assegnazioni per capire se si siano seguiti criteri corretti o se vi siano stati abusi.

Gli approfondimenti proseguono nel riserbo, mentre il procuratore Nunzio Fragliasso guida l’indagine. Le prossime settimane saranno decisive per la definizione delle responsabilità, ma l’attenzione mediatica rimane alta su questo caso.

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