Un antico impatto di asteroide potrebbe spiegare il magnetismo delle rocce sulla luna

Un antico impatto di asteroide potrebbe spiegare il magnetismo delle rocce sulla luna

Nuove simulazioni confermano che un impatto asteroidale miliardi di anni fa ha temporaneamente rafforzato il campo magnetico della Luna, lasciando tracce magnetiche nelle rocce del lato nascosto.
Un Antico Impatto Di Asteroide Un Antico Impatto Di Asteroide
Un impatto asteroidale miliardi di anni fa ha temporaneamente rafforzato il debole campo magnetico lunare, lasciando tracce magnetiche ancora visibili nelle rocce del lato nascosto della Luna. - Gaeta.it

Per anni gli studiosi hanno tentato di chiarire il motivo per cui alcune rocce lunari, prelevate durante le missioni Apollo e osservate dai satelliti in orbita, mostrino tracce evidenti di magnetismo. Nonostante la Luna oggi non possieda un campo magnetico rilevabile, certe regioni della sua superficie, soprattutto sul lato nascosto, conservano impronte magnetiche. Nuove simulazioni al computer danno credito all’ipotesi che un impatto gigantesco di un asteroide, avvenuto miliardi di anni fa, possa aver potenziato temporaneamente un debole campo magnetico originario, imprimendo così magnetizzazione nelle rocce.

Il campo magnetico della Luna: dall’origine alla sparizione

In passato la Luna aveva un tenue campo magnetico causato da un nucleo fuso di dimensioni ridotte rispetto a quello terrestre. I dati geologici raccolti indicano però che questo campo non fosse abbastanza intenso da magnetizzare le formazioni rocciose superficiali in modo duraturo. La complessità nasce dal fatto che alcune rocce, in particolare quelle provenienti dal lato nascosto, mostrano invece segnali magnetici marcati.

Un impatto che ha cambiato tutto

Secondo l’ipotesi emersa dal recente studio, un impatto violento, forse quello che formò il bacino di Imbrium nel settore settentrionale, avrebbe scatenato fenomeni fisici capaci di intensificare il campo. L’impatto ha provocato la vaporizzazione di materiali lunari e generato una nube di plasma, cioè particelle ionizzate e surriscaldate, che si è distribuita attorno al satellite naturale. Gran parte di questo plasma si sarebbe concentrata dal lato opposto rispetto al punto d’impatto, rinforzando temporaneamente il campo magnetico, tanto che le rocce in quelle zone potrebbero aver afferrato questa manifestazione magnetica prima che svanisse.

Come un impatto ha lasciato un segno magnetico nelle rocce lunari

Le simulazioni mostrano che, in seguito all’urto, onde d’urto sismiche hanno attraversato la Luna dalla zona dell’impatto per convergere sul lato opposto. Queste onde hanno agitato gli elettroni contenuti nelle rocce superficiali proprio mentre il campo magnetico si rafforzava, blocandone l’orientamento. In pratica è come se le rocce avessero scattato una fotografia magnetica del momento, che si è preservata nel tempo.

La durata e l’impatto del fenomeno

Si stima che l’intero processo sia durato meno di un’ora. Questo fenomeno ha lasciato una traccia magnetica ancora presente oggi nelle rocce di quella regione. Il legame fra impatto, formazione del plasma e onde sismiche spiega dunque perché alcune zone della Luna, pur non avendo un campo stabile, rimangano magnetizzate in modo riconoscibile.

Le scoperte aiutano a ricostruire la storia magnetica della Luna e il modo in cui eventi catastrofici del passato possono influenzare ancora oggi le proprietà geologiche del satellite. Restano aperte nuove indagini per verificare se simili meccanismi si applichino anche ad altri corpi celesti privi di campi magnetici stabili, ma con impronte magnetiche nelle loro rocce.

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