L’Umbria è diventata al centro di una serie di operazioni della guardia di finanza, che ha rivolto la sua attenzione contro il turismo abusivo. L’obiettivo è bloccare l’espansione di attività irregolari nel comparto turistico, vista la rilevanza di questo settore per l’economia locale. Dopo diverse segnalazioni da parte di associazioni di categoria, il comando provinciale di Perugia ha avviato una campagna di verifiche su strutture ricettive e locazioni turistiche in sei comuni umbri. Lo scopo è assicurare il rispetto delle normative e tutelare gli operatori regolari.
I controlli della guardia di finanza in sei comuni umbri
Nell’area di Perugia, la guardia di finanza ha messo sotto la lente ben 18 strutture in comuni come Assisi, Foligno, Spoleto, Todi, Gubbio e Umbertide. Alcune irregolarità sono emerse in metà dei casi, soprattutto riguardo alla mancata comunicazione degli ospiti, un obbligo previsto dalla legge per motivi di sicurezza pubblica. Le verifiche non sono arrivate a caso ma sono state precedute da un’accurata selezione basata su dati e analisi, utilizzando anche le informazioni tratte dalle piattaforme online. In particolare, gli agenti hanno controllato il rispetto dell’articolo 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, norma che impone agli operatori turistici di comunicare in modo puntuale le generalità degli ospiti alle autorità competenti.
Un controllo approfondito per garantire sicurezza e legalità
Già in questa fase è apparso chiaro che il controllo ha toccato vari aspetti burocratici e di sicurezza, con l’intento di scoraggiare ogni tipo di evasione o negligenza. Inoltre, sono stati presi in esame gli obblighi previsti dalla recente legge regionale dell’Umbria , che disciplina proprio l’offerta turistica a livello regionale, e l’esposizione corretta del Codice identificativo nazionale previsto a livello nazionale. Questi strumenti servono a garantire maggiore trasparenza e un monitoraggio costante delle attività turistico-ricettive.
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Violazioni e irregolarità emerse durante le ispezioni
Durante i controlli, due strutture ricettive ad Assisi e Todi sono state scoperte senza aver adempiuto agli obblighi di registrazione degli ospiti, violando così le norme di sicurezza pubblica. Per questi casi, la guardia di finanza ha segnalato i gestori alla magistratura per irregolarità amministrative di rilievo. Anche la gestione degli affitti per uso turistico è finita sotto la lente: a Gubbio e Umbertide sono stati individuati tre soggetti che affittavano immobili senza contratti regolari né dichiarazione dei ricavi. Il valore totale di questi affitti “in nero” supera i 90 mila euro, una cifra significativa che testimonia la portata del fenomeno.
Lavoratori non registrati e sanzioni pesanti
Le irregolarità non si limitano agli aspetti fiscali e amministrativi, ma riguardano anche il lavoro sommerso. In due strutture sono stati trovati quattro lavoratori non registrati, una violazione grave che comporta sanzioni severe. Ogni lavoratore irregolare fa scattare multe che possono andare da quasi 2.000 a oltre 11.000 euro, con un totale potenziale di oltre 44 mila euro solo per le strutture ispezionate. Questi numeri evidenziano quanto il contrasto a queste pratiche sia diventato prioritario per le autorità.
Finalità e prospettive dei controlli nel territorio umbro
Queste operazioni si inseriscono in una strategia più ampia, che cerca di proteggere consumatori e operatori onesti. Le forze dell’ordine vogliono creare un ambiente che favorisca la concorrenza corretta, premiando chi rispetta le regole e punendo chi agisce fuori dalle leggi. Non solo si tratta di tutelare l’immagine del turismo locale, ma anche di salvaguardare il mercato e la sicurezza dei visitatori.
Attività intensificate in vista dell’estate
Il lavoro della guardia di finanza a Perugia si intensifica ora soprattutto in vista del periodo estivo, quando l’afflusso di turisti cresce notevolmente per le manifestazioni culturali e religiose. L’attenzione rimarrà alta nei prossimi mesi, e i controlli si estenderanno a tutto il territorio provinciale. Quest’azione rende evidente come la lotta al turismo irregolare non sia un episodio isolato, ma un impegno costante rivolto a mantenere la correttezza economica in un settore vitale per l’Umbria.