L’Umbria si prepara a un’estate che promette numeri record nel turismo, con un aumento significativo delle assunzioni nel settore alloggio, ristorazione e servizi turistici. Le previsioni raccolte da Excelsior evidenziano un incremento delle assunzioni del 6,4% rispetto all’estate 2024, con l’obiettivo di superare gli 8 milioni di presenze turistiche nel corso del 2025. Un segnale chiaro di una ripresa fortissima, che coinvolge in modo particolare la provincia di Terni.
Le previsioni per l’estate 2025 in umbria: numeri in forte crescita nel turismo
Gli operatori umbri del settore turistico hanno programmato 3.640 nuovi ingressi nel periodo giugno-agosto 2025, un dato superiore del 6,4% rispetto allo stesso intervallo del 2024. Il Sistema informativo Excelsior ha indicato che questa previsione è la più alta mai registrata nel territorio regionale. Il 2024 è stato vicino a toccare i massimi storici con circa 7,3 milioni di presenze; quest’anno l’obiettivo è ambizioso e punta a superare gli 8 milioni. La spinta più evidente arriva da Terni, dove le assunzioni nel trimestre estivo sono previste in crescita del 23,8%, una variazione che ha pochi precedenti.
Il dato riflette un’estate che, secondo le imprese, sarà segnata da un incremento di turisti e da un’intensificazione delle attività legate al settore dell’ospitalità. Non solo i numeri, ma anche la qualità dell’offerta lavorativa sta cambiando, con richieste più specifiche da parte delle aziende.
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Giugno in ripresa: la crescita più netta nelle assunzioni turistiche
Il mese di giugno funge da termometro per l’andamento della stagione estiva in Umbria. Secondo la Camera di Commercio locale, le assunzioni programmate nel 2025 nel settore turistico passano da 1.120 a 1.310 rispetto allo stesso mese del 2024, segnando un aumento del 17%. Questo incremento è un segnale di partenza molto positivo, confermato dall’analisi territoriale: Terni presenta un balzo del 36,4% con 300 avviamenti previsti a giugno, contro i 220 del 2024. Perugia invece mantiene un rialzo più contenuto, pari all’11% con 1.010 contratti programmati.
La stessa tendenza emerge considerando l’intero trimestre estivo: nella provincia di Terni le assunzioni aumentano del 23,8%, mentre Perugia registra un modesto +2,5%. Questi valori dimostrano una concentrazione della crescita su Terni, ma anche un mantenimento delle opportunità lavorative su tutta la regione.
Profili richiesti e competenze in evoluzione nel turismo umbro
Le necessità del mondo del lavoro nel turismo umbro non riguardano solo un maggior numero di addetti, ma anche una domanda di personale con competenze più articolate. I datori di lavoro cercano risorse in grado di offrire un’accoglienza completa, capace di aggiungere valore all’esperienza del cliente. Ciò richiede non soltanto capacità operative come il servizio di sala o la gestione delle camere, ma anche competenze linguistiche e digitali.
Si richiede a fondo la conoscenza di strumenti per la gestione delle prenotazioni online, la capacità di curare la comunicazione attraverso i social network e una cura costante del customer care. Questo passaggio segnala un salto qualitativo nel turismo regionale.
La necessità di una preparazione adeguata spinge a creare percorsi formativi più mirati e percorsi professionali con un raccordo stretto fra scuole specializzate, istituzioni e imprese del territorio. Solo così la filiera del turismo potrà mantenere alta la qualità e rispondere alle nuove esigenze di mercato.
La difficoltà di trovare personale qualificato rimane un problema
Nonostante l’aumento delle opportunità occupazionali, la reperibilità delle figure richieste nel turismo resta complicata. In Umbria, il 56% delle posizioni da coprire è considerato difficile da trovare, un dato simile a quello dello scorso anno. Nella provincia di Terni, la situazione appare più critica, con un incremento di difficoltà dal 50% al 56%. Perugia registra invece una lieve flessione, passando dal 57% al 56%.
Questo indica una tensione continua tra domanda e offerta di lavoro. Il gap tra il profilo richiesto e la disponibilità dei candidati rischia di rallentare la crescita del settore.
Per superare questa sfida, serve una collaborazione più efficace tra istituzioni formative, come ITS, scuole professionali e università, e imprese turistiche. Adeguare i programmi formativi alle reali esigenze e ampliare l’offerta di corsi flessibili sono passi fondamentali per garantire una corrispondenza migliore fra competenze e richieste di mercato.
Fattori trainanti: il giubileo e l’ottavo centenario di san francesco
Il 2025 si presenta per l’Umbria come un anno unico, segnato da eventi di grande richiamo. Il Giubileo, che sta attirando milioni di pellegrini in tutta Italia, trova in Umbria alcune mete privilegiati, come Assisi, Norcia, Cascia e Terni. Questi luoghi rappresentano una forte attrazione per i visitatori in cerca di spiritualità.
Inoltre, il territorio si prepara a celebrare l’ottavo centenario della morte di san Francesco, anniversario che durerà fino al 2026. Assisi sarà il cuore delle celebrazioni internazionali per questo evento, che sta già avendo effetti concreti sull’afflusso turistico.
Le imprese umbre stanno predisponendo iniziative per accogliere al meglio i flussi di visitatori legati a queste ricorrenze, auspicando un impatto positivo sui dati occupazionali e sull’economia locale.
La crescita turistica e la nuova immagine dell’Umbria nel mondo
Negli ultimi anni, l’Umbria ha cambiato la propria strategia di promozione turistica. Le campagne pubblicitarie hanno messo in luce caratteristiche autentiche e identitarie dell’area, allontanandosi da approcci più generici o legati alla moda del momento. Il claim “non è di moda, è senza tempo” sintetizza questa filosofia.
La regione punta su elementi concreti come natura, silenzio, tradizioni artigianali, enogastronomia, arte diffusa e cultura che hanno una loro identità e valore. Questi aspetti sono sempre più apprezzati dai visitatori consapevoli, che cercano esperienze significative.
I numeri confermano questo cambiamento: l’aumento di turisti genera anche una crescita di posti di lavoro, imprese ed eventi, contribuendo a ridare all’Umbria un ruolo centrale nelle scelte di molti viaggiatori italiani e stranieri.
Il turismo umbro come motore economico e sociale
Oggi il turismo in Umbria non rappresenta più un’attività marginale, ma è una componente importante dell’economia regionale. Il settore produce occupazione, anche di profili qualificati, e richiama investimenti. Inoltre, il turismo rivitalizza zone spesso meno sfruttate, dando nuova energia a piccoli centri e borghi.
Questa trasformazione sottolinea come turismo, cultura, ambiente e agricoltura possano collaborare per creare un modello locale di sviluppo. Il ruolo del turismo assume rilevanza non solo per numeri e entrate, ma anche per la valorizzazione delle competenze e delle risorse umane presenti sul territorio.
Il sistema camerale dell’Umbria sostiene questi processi di crescita, focalizzandosi su politiche mirate di sostegno e collaborazione tra enti, aziende e mondo della formazione.
Le parole di giorgio mencaroni sulla trasformazione del turismo umbro
Il presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, giorgio mencaroni, ha evidenziato come il turismo sia passato da ruolo marginale a settore trainante per l’economia della regione. Secondo mencaroni, i dati dimostrano un cambiamento strutturale, non occasionale, nell’occupazione legata al turismo.
Mencaroni sottolinea la necessità di accompagnare questo sviluppo con strumenti adeguati e politiche precise. L’Umbria dispone di risorse e potenzialità per far diventare il turismo una leva strategica. Per riuscirci occorre un accordo tra cultura, ambiente, artigianato e agricoltura, elementi già presenti e riconosciuti.
La Camera di Commercio si impegna a sostenere questo percorso con continuità, mirando a un futuro in cui il turismo contribuisca in modo stabile alla crescita economica e sociale della regione.