Ue impone dimensioni minime per il bagaglio a mano in aereo, iata critica la decisione

Ue impone dimensioni minime per il bagaglio a mano in aereo, iata critica la decisione

La nuova normativa del Consiglio europeo stabilisce dimensioni minime obbligatorie per il bagaglio a mano, mentre la Iata critica l’impatto economico e operativo; ora il Parlamento europeo deciderà sul testo.
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Il Consiglio europeo propone uno standard minimo obbligatorio per le dimensioni del bagaglio a mano sugli aerei (40x30x15 cm), ma la misura è ancora oggetto di dibattito e deve essere approvata dal Parlamento europeo, con opposizioni soprattutto da parte della IATA. - Gaeta.it

La nuova normativa europea fissa uno standard obbligatorio per la dimensione minima del bagaglio a mano consentito sugli aerei. Secondo il Consiglio europeo, i bagagli a mano dovranno rispettare limiti minimi di 40 x 30 x 15 centimetri, lasciando alle singole compagnie la scelta di adottare misure più ampie. La misura è al centro di un acceso dibattito tra istituzioni e associazioni del trasporto aereo. Al momento, la direttiva deve passare al vaglio del Parlamento europeo, dove si annunciano modifiche e intensi scontri politici.

La decisione del consiglio europeo sul bagaglio a mano

Il Consiglio europeo ha stabilito che il bagaglio a mano, che ogni passeggero può portare a bordo di un aereo, dovrà rispettare dimensioni non inferiori a 40 centimetri di altezza, 30 di larghezza e 15 di profondità. Questo standard rappresenta un minimo inderogabile per le compagnie aeree. Lo scopo appare quello di uniformare regole sul trasporto del bagaglio a mano, fino ad oggi molto variabili tra vettori e destinazioni.

Tuttavia ogni compagnia rimane libera di fissare i propri limiti massimi, purché non siano inferiori a quella soglia di base definita. La proposta del Consiglio deve ora attraversare il Parlamento europeo, che potrà presentare emendamenti e modifiche al testo. La strada è quindi aperta a ulteriori confronti e non è affatto scontato che la misura venga approvata così com’è.

I deputati europei hanno già mostrato una certa resistenza, presentando modifiche al progetto di regolamento, in parte volte a tutelare maggiormente diritti e interessi dei passeggeri, e in parte a preservare le compagnie dall’impoverimento delle proprie politiche tariffarie.

La posizione della iata sulla normativa

L’Associazione internazionale del trasporto aereo ha espresso un giudizio molto severo nei confronti della decisione del Consiglio europeo. Willie Walsh, CEO della Iata, ha attaccato i parlamentari europei invitandoli a non interferire in modo irragionevole su questioni che, a loro avviso, non comprendono appieno.

La Iata sostiene che l’imposizione di requisiti standardizzati per il bagaglio a mano genererà costi aggiuntivi per i consumatori e provocherà disorganizzazione nelle operazioni aeroportuali. Secondo l’associazione, l’obbligo di controllare scrupolosamente le dimensioni introduce problemi di gestione e aumenti nelle spese operative, che si rifletteranno inevitabilmente sui prezzi dei biglietti.

La posizione di Walsh si fonda su dati secondo cui il 73% degli europei preferisce mantenere tariffe basse e pagare eventualmente per bagagli in eccesso. Imporre limiti rigidi al bagaglio a mano, quindi, potrebbe forzare i passeggeri a effettuare scelte penalizzanti.

“I parlamentari che insistono su questa regolamentazione – ha aggiunto Walsh – devono essere pronti a rispondere delle conseguenze negative per i viaggiatori e per il sistema di trasporto aereo.” In sintesi, l’organizzazione critica la misura come poco necessaria e potenzialmente negativa per un settore già sotto pressione.

L’iter in parlamento e le prospettive per il futuro

Il regolamento sul bagaglio a mano, frutto della proposta del Consiglio europeo, deve ancora superare l’approvazione del Parlamento di Strasburgo. Durante i lavori preparatori, si prevedono emendamenti importanti, con posizioni tanto critiche quanto favorevoli al provvedimento.

Tra i temi sul tavolo c’è anche quello dell’impatto sulle compagnie aeree di linea, che potrebbero dover adattare velocemente le proprie policy e le pratiche di controllo dei bagagli. Il provvedimento, se approvato, potrebbe uniformare le norme in tutto il mercato europeo, diminuendo la frammentazione attuale ma introducendo vincoli stringenti a passeggeri e vettori.

Se da un lato l’abolizione delle differenze tra compagnie può evitare malintesi e disagi, dall’altro rischia di limitare la libertà di scelta dei viaggiatori e di costringerli a spese più alte. L’attesa ora è per il dibattito dentro il Parlamento europeo, che detterà l’ultima parola su questa delicata questione.

Adeguamento e monitoraggio dopo l’approvazione

Una volta approvata la direttiva, le compagnie dovranno adeguarsi nel breve periodo alle nuove regole. Sarà fondamentale monitorare come reagiranno operatori e utenti alle modifiche, specie sul fronte dell’esperienza di viaggio e dei costi diretti e indiretti.

Contesto del dibattito e implicazioni per i passeggeri europei

Le misure sul bagaglio a mano non sono una novità assoluta, ma finora le dimensioni consentite e le regole del trasporto variano molto tra compagnie e aeroporti. Le istituzioni europee mirano a standardizzare almeno un livello minimo per facilitare i viaggiatori e ridurre confusione.

L’obiettivo dichiarato è semplificare l’organizzazione dei voli e i controlli di sicurezza, evitando imbarazzi e ritardi provocati da bagagli fuori misura o incompatibili con gli spazi a disposizione in cabina. Restano però aperti dubbi sulle conseguenze economiche e operative.

Un impatto diretto riguarderà i passeggeri abituali a cui verrà imposto un limite minimo al volume del bagaglio. Questo potrebbe spingerli a pagare servizi aggiuntivi per il trasporto di valigie più grandi o a dover rinunciare a certi oggetti personali in viaggio.

Nel frattempo il confronto fra Iata, rappresentanti dei consumatori e istituzioni proseguirà parallelo alla discussione nel Parlamento. Gli sviluppi in materia di regolamentazione del bagaglio a mano rappresentano un tassello importante nelle politiche di mobilità europea nel 2025.

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