Il pomeriggio di viterbo ha visto una nuova testimonianza di impegno civile e sociale con la seconda edizione del tuscia pride. La manifestazione ha raccolto quasi trecento persone tra cittadini, attivisti e sostenitori dei diritti Lgbtqia+. Questa giornata ha acceso i colori dell’arcobaleno lungo le vie più antiche della città, confermando la vitalità di una comunità pronta a chiedere rispetto e diritti.
La partenza e il percorso della manifestazione: un corteo che attraversa il cuore di viterbo
Il corteo è iniziato alle 16.30 dal parcheggio delle Fortezze, un punto strategico che ha consentito ai partecipanti di riunirsi e partire compatti. Il tragitto scelto ha coperto alcune delle piazze e vie più frequentate e simboliche del centro storico. Si è passati per porta romana, piazza del Comune, piazza del Sacrario, piazza del Teatro e piazza delle Erbe. Questa scelta ha permesso a manifestanti e cittadini di incontrarsi in spazi aperti, creando un’atmosfera di condivisione e attenzione.
Al ritmo di musica e con cori entusiasti, il corteo ha proseguito fino a piazza Dante. Qui la manifestazione ha previsto una serie di interventi, per dare voce alle istanze delle associazioni e dei singoli che hanno aderito all’iniziativa. La serata si è poi conclusa con un dj set che ha coinvolto i partecipanti fino a notte fonda, in un clima di festa e voglia di aggregazione.
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Tra le bandiere sventolate, hanno dominato quelle arcobaleno, simbolo noto della comunità Lgbtqia+. Accanto ad esse, spiccavano i colori dell’Arci, della Rete degli studenti medi e infine anche della Palestina. La loro presenza ha espresso un messaggio di solidarietà che supera confini e temi specifici, legando diritti civili e lotte per la giustizia in diversi contesti.
Lo striscione in testa al corteo portava lo slogan ufficiale dell’edizione 2025: “Orgoglio locale, rumore globale”, un messaggio che sottolinea l’importanza del radicamento nei territori e, allo stesso tempo, la necessità di farsi sentire a livello più ampio.
Due donne hanno rappresentato la politica locale: le consigliere comunali Alessandra Troncarelli e Francesca Sanna, esponenti del Partito democratico, hanno sfilato in prima fila. Le consigliere Troncarelli e Sanna, insieme ai colleghi Lina Delle Monache e Alvaro Ricci, presenteranno il 10 giugno in consiglio comunale una mozione volta a rafforzare le misure contro le discriminazioni legate a orientamento sessuale e identità di genere. Questo passaggio testimonia un impegno formale e istituzionale che va oltre la sfilata.
La manifestazione come momento di aggregazione e confronto per i diritti lgbtqia+ nella provincia
Il tuscia pride non è solo una festa colorata, ma un momento per discutere di questioni spesso trascurate nelle province più piccole. La presenza di giovani studenti con la Rete degli studenti medi indica un interesse a coinvolgere le nuove generazioni in battaglie di civiltà. I cori, gli striscioni e i cartelli illustravano temi e rivendicazioni precise, facendo emergere storie personali e collettive.
Anche la musica ha avuto un ruolo forte nella giornata di viterbo, alimentando momenti di energia e partecipazione. Quel dj set finale in piazza Dante è un esempio di come la manifestazione abbia voluto creare un ambiente inclusivo e familiare per chi partecipa.
In un contesto ancora segnato da episodi di discriminazione, eventi come il tuscia pride aiutano a costruire relazioni e gettare una luce sulle realtà spesso poco visibili. La scelta delle piazze del centro storico non è casuale: sono spazi pubblici che parlano di comunità e di memoria collettiva.
Il corteo ha ribadito con forza che la provincia di viterbo può diventare solidale, aperta e attenta ai diritti di chi rischia di restare ai margini, con l’attenzione sui valori civili che accomunano chi diffida delle discriminazioni.