Turisti invisibili e mancanza di ricadute economiche a Cerveteri nel 2025

Turisti invisibili e mancanza di ricadute economiche a Cerveteri nel 2025

Cerveteri accoglie migliaia di turisti ogni weekend alla necropoli della Banditaccia, ma l’assenza di coordinamento tra Pro Loco, commercianti e amministrazione impedisce benefici economici concreti per il territorio.
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Cerveteri ospita la necropoli della Banditaccia, sito Unesco di rilievo, ma soffre per l'assenza di una strategia turistica che traduca le visite in benefici economici locali, rendendo urgente un coordinamento tra enti e commercianti per valorizzare il territorio. - Gaeta.it

Cerveteri ospita uno dei siti patrimonio dell’Unesco più importanti d’Italia, ma resta un nodo irrisolto il rapporto tra presenze turistiche e sviluppo economico locale. Ogni fine settimana migliaia di persone visitano l’area archeologica della necropoli della Banditaccia senza però generare flussi di spesa sul territorio. La situazione si ripete da tempo, senza che arrivino risposte concrete da parte delle istituzioni e degli operatori commerciali cittadini.

La presenza di turisti senza ritorni economici a cerveteri

Nei fine settimana e durante le festività come il 25 aprile, nei parcheggi attorno alla necropoli della Banditaccia si contano centinaia di automobili, segno di un significativo afflusso di visitatori. Solo venerdì scorso, a ridosso dell’anniversario della Liberazione, erano più di 200 i mezzi sostati in queste aree. Molte persone si fermano a passeggiare nel parco archeologico o si avventurano verso le cascatelle vicine, alcuni entrano nel sito stesso.

Eppure, nonostante la massa di visitatori, non si registrano effetti rilevanti sulla rete commerciale cittadina. Nessuna cifra significativa di spesa registrata da ristoranti, bar o negozi. Il turismo resta quindi “invisibile” sotto il profilo economico, come se il territorio fosse attraversato senza lasciare tracce di ritorno economico tangibile.

Gli arrivi nei weekend, distribuiti lungo tutto l’anno, sono un fenomeno ormai consolidato ma sottovalutato. Anche gruppi di ciclisti partono dai parcheggi della necropoli per esplorare zone limitrofe, non lasciando contributi economici alla città. Questo aspetto rivela un gap tra attrazione turistica e capacità di trasformarla in opportunità per chi vive a Cerveteri.

L’assenza di organizzazione locale e la difficoltà a creare rete

Un elemento che pesa molto su questa situazione è la mancanza di una Pro Loco attiva e di un’Associazione dei commercianti che coordini azioni e strategie. Questa assenza si riflette sull’organizzazione delle iniziative e sul marketing territoriale, lasciando il turismo in una condizione di emergenza e senza una guida chiara. Le discussioni si limitano spesso a ipotizzare nuove manifestazioni o eventi, senza affrontare la questione strutturale che riguarda tutto il sistema.

Il confronto con realtà vicine, come Ladispoli, evidenzia differenze marcate nei numeri e nella capacità di valorizzare le presenze turistiche. A Cerveteri manca una rete che coinvolga commercianti, operatori culturali e amministrazione per ripensare l’offerta turistica e creare servizi mirati. Un esempio recente evidenzia bene questa lacuna: durante la “Serata Luna” di settembre, solo un imprenditore di Ladispoli ha proposto di vendere bibite e panini vicino alla necropoli, segno che gli operatori locali non hanno saputo approfittare di un’occasione.

L’assenza di una strategia condivisa e strutturata penalizza la città, la quale si limita a vedere gli arrivi ma non a trarne vantaggio economico. Servirebbe un coordinamento che invogli i turisti a entrare nel centro storico o nelle frazioni, coinvolgendo attivamente gli esercizi commerciali e creando offerte attrattive oltre il sito archeologico.

Valorizzare un paesaggio archeologico unico per migliorare l’offerta turistica

Il territorio di Cerveteri non può essere considerato semplicemente come un’area archeologica singola. Il valore risiede in oltre quattrocentocinquanta ettari di “paesaggio archeologico” dove natura e reperti storici si fondono creando un’esperienza immersiva. Questa caratteristica distingue Cerveteri da altri siti più noti come Tarquinia o Pompei, dove l’attenzione si concentra esclusivamente sulle rovine.

Raccontare questo territorio nella sua complessità significherebbe attirare un turismo più vario, interessato non solo all’archeologia ma anche all’escursionismo, alla bicicletta, e ai percorsi naturalistici. La comunicazione del sito deve cambiare passo, evitando di descriverlo come una semplice necropoli e aprendosi a narrazioni più ampie sui tesori nascosti nei boschi e nei sentieri del territorio.

Una nuova visione per il turismo di cerveteri

Questa nuova visione potrebbe spingere i visitatori a sostare più a lungo e a cercare servizi non solo all’interno ma attorno al sito, stimolando così una crescente offerta commerciale e culturale in quelle aree. Per farlo serve un lavoro fatto di collaborazione tra parco archeologico, amministrazione locale e realtà economiche.

La necessità di un’economia locale legata al turismo archeologico

L’attuale situazione mette in luce quanto Cerveteri debba costruire con urgenza un’economia intorno al turismo. È fondamentale ideare soluzioni concrete che portino i turisti a utilizzare strutture ricettive, negozi, ristoranti, anche nei piccoli centri del territorio. Qualsiasi tentativo individuale di proporre servizi all’interno o attorno al sito rischia di restare isolato senza un sostegno organizzativo e promozionale.

Ripristinare enti come la Pro Loco o un’Associazione dei commercianti apparirebbe una mossa indispensabile. Solo con una rappresentanza forte e presente si può avviare un confronto con l’amministrazione e il parco, creare eventi e offerte commerciali coerenti, studiare la gestione dei flussi e presidiare le aree più frequentate dai visitatori.

L’estate 2025 è ormai alle porte: è il momento di evitare che tutto resti fermo. Coordinare gli sforzi locali potrebbe trasformare la presenza di migliaia di persone ogni weekend in una risorsa economica tangibile. Senza interventi mirati, il rischio è perdere un’occasione che altri territori sapranno invece sfruttare.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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