Il turismo che mette al centro il contatto diretto con la cultura locale e la comunità si conferma protagonista in molti piccoli borghi italiani. Il movimento cittaslow, oggi formato da 88 comuni sparsi in tutto il paese, porta avanti un’idea che vuole contrapporsi alla frenesia delle mete più turistiche. Si punta su un rapporto più autentico con il territorio, proponendo soggiorni e attività studiate per vivere i luoghi come se si fosse residenti, per un tempo limitato ma intenso. Degustazioni, laboratori, escursioni e momenti di relax caratterizzano i pacchetti pensati per chi cerca un’esperienza lenta. Tra le località c’è chi sceglie l’Emilia Romagna, chi la Calabria o la Toscana, offrendo ciascuna un patrimonio culturale naturale e gastronomico unico.
Il progetto cittaslow e i suoi itinerari slow
L’associazione cittaslow mira a valorizzare i piccoli centri dove la vita segue ritmi meno accelerati rispetto alle grandi città. Nel 2025 comprende 88 comuni italiani che condividono l’obiettivo di tutelare identità, storia e ambiente, trasmettendo questi valori attraverso esperienze turistiche pensate per coinvolgere viaggiatori e residenti temporanei. La formula proposta prevede itinerari giornalieri o di un weekend, che includono degustazioni di prodotti tipici, visite guidate, laboratori artigianali e corsi di cucina. La chiave è vivere il territorio con attenzione, apprezzandone la memoria e le tradizioni locali.
Esperienze tipiche offerte
Tra i pacchetti più apprezzati vi sono escursioni nei calanchi in Emilia Romagna, dove si attraversano paesaggi riconosciuti per la loro bellezza; laboratori di ceramica in Calabria, dove l’artigianato mantiene vive tecniche antiche; e degustazioni di olio d’oliva in Toscana, uno dei prodotti simbolo delle campagne italiane. Questi percorsi non sono progettati per semplici visite turistiche ma vogliono stimolare la partecipazione attiva a usi e costumi della comunità ospitante.
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Turismo lento e natura a baiso, emilia romagna
Baiso, borgo dell’Appennino Reggiano, rappresenta un esempio chiaro della filosofia cittaslow applicata al turismo. Situata tra colline e aree naturali protette, la cittadina custodisce un patrimonio storico e ambientale che influenza ogni proposta rivolta ai visitatori. Il soggiorno si struttura su un programma di tre giorni nel quale si alternano attività all’aperto a momenti dedicati alla conoscenza della cultura locale.
Il primo giorno prevede un’escursione su un percorso ad anello tra i calanchi di Baiso, luoghi caratterizzati da formazioni rocciose particolari e panorami sulla valle. Il tour comprende la visita al centro storico dove è possibile fermarsi alla panchina gigante con vista sulle colline circostanti. Il secondo giorno invita a scoprire il sentiero del Tresinaro, un percorso naturalistico lungo il quale si incontra la storia grazie al vicino castello di Carpineti, fortezza antica che domina la valle. Si tratta di un luogo simbolo della regione, che testimonia l’importanza del patrimonio storico lungo il corso dei secoli.
L’ultimo giorno è riservato agli aspetti culturali più strettamente legati al territorio. La visita al castello locale offre un approfondimento sulla storia di Baiso e delle comunità circostanti. I pranzi e le cene, spesso organizzati in agriturismi come La Borgaccia, mantengono il legame con la tradizione grazie all’utilizzo di prodotti locali a chilometro zero, dando modo di assaporare ingredienti freschi e ricette tramandate. Prima della partenza, momenti di relax completano un’esperienza rivolta alla qualità del soggiorno anziché alla quantità di visite.
Altomonte e le attività legate alla comunità nella cosenza calabrese
Altomonte, comune nelle colline cosentine, si conferma un centro dove il senso di comunità e la conservazione della cultura tradizionale rappresentano pilastri cruciali della vita quotidiana. Il turismo responsabile qui si esprime attraverso itinerari che favoriscono la partecipazione diretta alle attività agricole e artigianali, facendo vivere i visitatori come parte attiva del territorio.
Si prevedono due notti di pernottamento, ospitati tra agriturismi come L’Arca o strutture come il B&B Palazzo Pancaro. Il primo giorno propone un tour nella campagna che coinvolge gli ospiti in attività pratiche come la raccolta delle olive o la vendemmia, momenti che segnano lo stretto legame tra produzione e tradizioni locali. La visita al centro storico si accompagna a incontri con artigiani esperti, custodi di tecniche artigianali tramandate sin dall’età antica.
Attività specifiche
Nei giorni seguenti si aggiungono esperienze più specifiche, come corsi di cucina tipica calabrese o laboratori di ceramica e tessitura che permettono di conoscere da vicino le abilità manuali della zona. Le tavole appositamente preparate completano questa immersione con piatti autentici preparati secondo ricette locali, facendo emergere il valore della cultura gastronomica tradizionale. Il soggiorno qui diventa una scoperta di gesti quotidiani e antichi saperi, racchiusi in un ambiente rurale ancora intatto.
Greve in chianti e il patrimonio storico culturale della toscana
Greve in Chianti si trova al centro di una regione famosa per vigneti e uliveti che hanno plasmato il paesaggio e l’economia locale da secoli. Il borgo rappresenta un esempio di equilibrio tra lo sviluppo turistico e la conservazione del patrimonio artistico, architettonico e naturale. A Greve e nei borghi limitrofi si organizzano esperienze che valorizzano la storia, l’enogastronomia e l’artigianato tipici del Chianti.
Il primo giorno del soggiorno prevede la visita al centro di Greve, con tappe in luoghi storici e una degustazione in una macelleria tra le più antiche in Italia, un punto di riferimento per la qualità della carne locale. La giornata si conclude al museo del vino, dove si approfondisce la tradizione vitivinicola del territorio in un contesto museale che unisce cultura e sensibilizzazione.
Itinerari e degustazioni
Il secondo giorno porta a Montefioralle, borgo celebre per le sue viuzze medievali e le costruzioni in pietra ben conservate. Qui si apprezza il fascino dell’architettura tradizionale e la quotidianità di una piccola comunità. La visita si completa con degustazioni in cantine locali, autentici scrigni per conoscere vini e prodotti agricoli. Spostandosi a Panzano in Chianti, una guida accompagna alla chiesa romanica Pieve di San Leolino, testimonianza del passato religioso e artistico della zona.
L’ultima giornata offre la possibilità di esplorare il Castello di Vicchiomaggio, noto per le sue strutture storiche e i vini prodotti in loco. La visita termina con una degustazione seguita da un pranzo nel ristorante della fortezza, occasione per assaporare piatti legati alla cucina tradizionale toscana. Al ritorno a Greve, il tempo si conclude con una passeggiata tra le botteghe artigiane che mantengono vive le tradizioni del centro storico, offrendo un’ulteriore occasione per scoprire un patrimonio materiale e immateriale.