L’intervista rilasciata da Donald Trump alla Nbc News domenica scorsa ha sollevato nuove discussioni su diversi fronti: dalla politica interna al futuro del movimento Maga, fino alla gestione della Federal Reserve. Tra le dichiarazioni più sorprendenti, il presidente Usa ha messo in dubbio la necessità di rispettare la Costituzione, pur assicurando la fedeltà alle decisioni della Corte Suprema. Nel colloquio sono emersi, inoltre, chiarimenti sulla sua posizione riguardo a un eventuale terzo mandato e sull’attuale presidente della Fed Jerome Powell.
Le incertezze di trump sul rispetto della costituzione
Durante il programma Meet the Press con Kristen Welker, Donald Trump ha affrontato una domanda diretta sul suo obbligo morale e legale di rispettare la Costituzione degli Stati Uniti. La risposta è arrivata con sorprendente esitazione: “Non lo so”, ha detto il presidente. Non essendo un avvocato, ha ammesso di non conoscere esattamente quali siano i suoi obblighi costituzionali. Welker ha citato la clausola del giusto processo del Quinto Emendamento, richiamando il diritto a un processo equo per ogni cittadino, ma Trump ha deviato la discussione verso il tema dell’immigrazione, lamentando che i tribunali ostacolano la sua azione come presidente.
Il presidente ha anche puntualizzato che, sebbene non sia sicuro dei suoi doveri rispetto alla Costituzione, ha a disposizione “avvocati brillanti” che si occupano degli aspetti legali e che, di fatto, la sua amministrazione seguirà le decisioni della Corte Suprema. Questa distinzione tra la sua personale incertezza e il rispetto formale dei provvedimenti giudiziari ha suscitato interesse, considerando che il capo della Casa Bianca è anche il comandante in capo delle forze armate e figura centrale delle istituzioni americane.
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Trump esclude un terzo mandato e indica possibili successori per il movimento maga
Sullo scenario politico futuro, Trump ha escluso l’ipotesi di candidarsi per un terzo mandato alla presidenza americana. Ha ricordato che, stando al 22esimo Emendamento, la Costituzione limita a due i mandati consecutivi, e anche lui ha definito la possibilità non consonante alle norme attuali. Pur non indicando una figura precisa, ha menzionato come potenziali leader del movimento Maga il vicepresidente Jd Vance e il Segretario di Stato Marco Rubio.
Nel suo discorso, Trump ha sottolineato come il movimento conservatore stia vivendo un momento di “straordinaria unità”, e che in presenza di un vicepresidente ritenuto “eccezionale” quest’ultimo avrebbe un diritto di precedenza. La sua dichiarazione lascia intravedere un passaggio di testimone comunque guidato da una linea politica coerente e focalizzata sugli esponenti interni al partito repubblicano con profilo nazionale.
La situazione alla fed e la posizione di trump su jerome powell
Un altro punto centrale trattato nell’intervista riguarda la Federal Reserve e la possibilità che Trump possa rimuovere il presidente Jerome Powell in anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, nel maggio 2026. Dopo i forti contrasti degli scorsi mesi, in cui Trump aveva criticato aspramente Powell definendolo “completamente rigido” e accusandolo di non aver gestito bene l’aumento dei tassi di interesse, nel colloquio ha mollato la presa.
Trump ha confermato di non avere intenzione di rimuovere Powell prima della fine del mandato. Ha spiegato che, seppur non simpatizzino e pur ritenendo Powell una figura rigida, preferisce attendere la scadenza naturale, senza azioni improvvise. Ha ribadito la speranza che in futuro la Fed riduca i tassi d’interesse, cosa che Powell avrebbe preferito evitare proprio per la sua diversità di opinioni. La Casa Bianca in precedenza aveva suggerito l’eventualità di un licenziamento, ma le parole del presidente segnano un cambiamento rispetto ai toni minacciosi dei mesi passati.
Bilanci e prospettive economiche
Con queste dichiarazioni, Trump conferma un approccio più pacato sulle questioni economiche della politica monetaria, mantenendo tuttavia un certo livello di pressione affinché la Fed adotti misure ritenute più favorevoli alla crescita e al mercato. Questo equilibrio tra critica e moderazione lascia aperti numerosi scenari in vista delle prossime mosse politiche ed economiche.