Gli Stati Uniti stanno affrontando un dibattito acceso sulle cause dell’autismo, tornate al centro delle polemiche per le affermazioni di Donald Trump. Durante un evento dedicato alla salute pubblica, l’ex presidente ha espresso idee legate a ipotesi non confermate, rilanciando discorsi che alimentano dubbi e controversie. Il tema coinvolge anche nuove richieste di regolamentazioni alimentari e vaccinali, oltre a legami con complessi movimenti no-vax ormai radicati.
Le dichiarazioni di trump sul presunto aumento artificiale dell’autismo
Nel corso di un evento della Commissione Make America Healthy Again , Donald Trump ha affrontato il tema dell’autismo negli Stati Uniti con parole che tornano a sollevare polemiche. Ha sottolineato che il tasso di autismo sarebbe passato da “uno su 10.000” a “uno su 31”, definendo questa crescita come qualcosa di provocato da fattori esterni e artificiali. Secondo Trump, tale aumento rappresenterebbe un problema serio e anomalo, da ricondurre a cause non naturali.
Queste affermazioni però si basano su dati non verificabili e imprecisi rispetto alle statistiche ufficiali. Il Centers for Disease Control and Prevention ha pubblicato recenti dati che indicano un incremento da un bambino con autismo su 36 nel 2023 a uno su 31 nel 2025 all’età di otto anni. Tuttavia, non esistono dati riconosciuti che riportino una prevalenza così bassa come “uno su 10.000” nel passato, dato che il CDC monitora il fenomeno almeno dal 2000, quando la stima era intorno a un caso ogni 150 bambini.
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Gli specialisti sanitari considerano le variazioni dei casi in funzione di miglioramenti nei metodi diagnostici e nei criteri per identificare il disturbo. Quindi, parlare di “epidemia” o di cause esterne senza prove precise non trova riscontro nel lavoro scientifico attuale.
Il rapporto maha e le richieste di controllo su alimenti e vaccini
La commissione Maha, presentando un documento di 69 pagine, ha attribuito l’aumento delle patologie infantili a una serie di fattori come alimenti ultra-lavorati, sostanze chimiche ambientali, consumo eccessivo di tecnologia digitale e abuso di farmaci. Questi elementi, indicati come “fattori chiave”, rappresentano le basi per una serie di critiche al sistema sanitario e alimentare statunitense.
Tra le richieste della commissione vi sono controlli più rigidi su vaccini infantili, coloranti alimentari, additivi e pesticidi. La presenza di Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni contro i vaccini e per collegarli all’autismo senza prove concrete, ha rafforzato queste istanze durante l’evento. Le affermazioni sulla pericolosità di tali sostanze, però, non sono supportate da dati scientifici esaminati da istituzioni indipendenti o da studi affidabili.
Il rapporto contiene confronti con le normative europee, più restrittive rispetto a quelle statunitensi, e invita le aziende americane a ridurre l’uso di additivi e coloranti, collegando queste sostanze a problemi di salute infantile. La discussione alimentare si intreccia con un discorso di sfiducia verso le industrie e la regolamentazione pubblica.
La controversa promozione del biossido di cloro al trump national doral
Il resort di Donald Trump a Miami, il Trump National Doral, diventa scenario di un evento che raccoglie figure del mondo no-vax e di teorie alternative non consolidate. Tra i relatori spicca Andrea Kalcker, noto per la vendita del biossido di cloro, una sostanza industriale utilizzata come candeggina che viene però promossa come presunta cura per malattie come il cancro, il covid e l’autismo.
Kalcker presenta il biossido di cloro con il nome commerciale Cds, affermando che il prodotto possa eliminare agenti patogeni e rappresentare una scoperta medico-scientifica fondamentale. Queste dichiarazioni non trovano riscontro nel mondo medico ufficiale, e l’uso di questa sostanza a scopi terapeutici è considerato pericoloso da parte delle autorità sanitarie internazionali.
La presenza di Trump in relazione a questi temi richiama le polemiche nate nel corso della pandemia, quando suggerì l’iniezione di disinfettanti come ipotetica protezione contro il coronavirus, proposta che aveva suscitato forti critiche.
Il dibattito sulla salute pubblica americana continua sotto i riflettori, con un confronto intenso tra istanze non comprovate e richieste di interventi scientifici rigorosi. L’attenzione resta alta soprattutto per la sicurezza dei bambini e la gestione corretta delle informazioni in ambito sanitario.