Trump minaccia tariffe fino al 20% contro l'ue se non ci saranno esenzioni dai regolamenti europei

Trump minaccia tariffe fino al 20% contro l’ue se non ci saranno esenzioni dai regolamenti europei

La tensione tra Stati Uniti e Unione europea cresce per i dazi commerciali, con Washington che minaccia tariffe fino al 20% se non si raggiunge un accordo entro il 9 luglio, mettendo a rischio il commercio europeo.
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Gli Stati Uniti minacciano di imporre dazi fino al 20% sulle esportazioni europee entro il 9 luglio, chiedendo ampie deroghe ai regolamenti Ue per ridurre il deficit commerciale, mentre le tensioni tra Washington e Bruxelles aumentano. - Gaeta.it

Negli ultimi giorni la tensione tra Stati Uniti e Unione europea è cresciuta, con Washington che ha alzato il livello delle minacce sui dazi commerciali. La Casa Bianca preme affinché le aziende americane ottengano ampie deroghe dai regolamenti europei, altrimenti è pronta a imporre nuove tariffe pesanti sui prodotti in arrivo dall’Europa. La scadenza per un possibile accordo è fissata al 9 luglio e il confronto rimane acceso, tra pressioni diplomatiche e annunci ufficiali.

La linea dura di washington sulle esportazioni europee

Secondo quanto riportato dal Financial Times, gli Stati Uniti stanno valutando di applicare tariffe del 17% alle esportazioni agricole dell’Unione europea se non otterranno concessioni importanti dalle autorità europee. Questa posizione è nata in seguito ai negoziati intercorsi nelle ultime settimane, durante i quali Washington ha chiesto al commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, di garantire ampie esenzioni per le proprie imprese dai regolamenti europei, ritenuti troppo restrittivi. L’avvertimento è stato consegnato durante un incontro a Washington e ha raggiunto in queste ore anche gli ambasciatori dei 27 Stati membri a Bruxelles.

Obiettivi di washington per ridurre il deficit commerciale

L’obiettivo degli Stati Uniti è ridurre il deficit commerciale che crescono con l’Europa. Secondo le fonti, se non si troveranno subito soluzioni condivise, la Casa Bianca non esiterà a procedere con i dazi, mettendo ulteriore pressione su un commercio già segnato da divergenze. Al momento infatti la situazione resta fluida, anche perché nei diversi Paesi europei l’attenzione è posta sull’impatto che queste misure potrebbero avere sulle proprie economie. L’Italia, ad esempio, si è mostrata aperta all’idea di dazi moderati del 10%, per scavalcare l’impasse.

Possibili misure di ritorsione e conseguenze per il commercio europeo

Oltre al 17% sulle esportazioni agricole, Washington minaccia tariffe fino al 20% su tutta la gamma di prodotti importati dall’Ue se le richieste non verranno soddisfatte entro la deadline del 9 luglio. Si tratta di un aumento significativo rispetto alle attuali condizioni commerciali, che rischia di aggravare le tensioni tra le due sponde dell’Atlantico.

Impatto sulle imprese e consumatori europei

L’eventuale introduzione di questi dazi colpirebbe settori strategici per l’economia europea, aumentando i costi per le imprese esportatrici e, a cascata, per i consumatori. In particolare i prodotti agricoli, che rappresentano una fetta importante delle esportazioni europee verso gli Usa, potrebbero subire un pesante contraccolpo. Le ripercussioni coinvolgerebbero anche la diplomazia commerciale e i rapporti generali tra Bruxelles e Washington, già provati da diverse dispute negli ultimi anni.

Il clima di incertezza pesa sulle strategie di aziende e governi, costretti a valutare nuove rotte per evitare perdite economiche. Alla fine della giornata però, sia l’Europa sia gli Usa avranno interesse a trovare un’intesa che eviti uno scontro aperto, ma al momento lo scontro sembra inevitabile.

Gli annunci di trump e la strategia di comunicazione sui dazi

Negli ultimi giorni Donald Trump è tornato a parlare pubblicamente della questione, mostrando determinazione nel portare avanti la linea dura. Il presidente ha detto che “il suo governo inizierà a inviare documenti ai paesi interessati, circa dieci al giorno, per informarli ufficialmente sulle tariffe che verranno applicate.” Ha suggerito di preferire una comunicazione semplice, una lettera chiara che elenchi i nuovi dazi previsti per chi vuole commerciare negli Stati Uniti.

Una comunicazione diretta per evitale trattative complesse

Questa strategia punta a favorire una trasparenza immediata, evitando lunghe trattative bilaterali che definisce più complicate. Trump ha sottolineato come l’ampiezza del commercio Usa, con oltre 170 paesi partner, renda difficile concordare accordi plurimi con dettagli complessi. Così preferisce uno strumento diretto per specificare i costi da sostenere per fare affari negli Stati Uniti, ritenendo che una “lettera” informativa possa essere meglio accolta.

Il clima resta molto teso, e nei giorni che precedono il 9 luglio sarà decisivo capire se si riuscirà a mediare, o se la guerra dei dazi entrerà in una nuova fase di contrapposizione aperta tra Washington e Bruxelles.

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