Una nuova legge fiscale è stata approvata alla Camera degli Stati Uniti con un margine risicato. Il presidente Donald Trump l’ha salutata come la più importante della storia americana, ma i costi sociali e politici sono evidenti. Il pacchetto fiscale combina incentivi economici a spese sul sistema sanitario pubblico, mentre tensioni diplomatiche e violenze a Washington segnano un periodo di crescente incertezza.
L’approvazione della legge e le conseguenze sui programmi sanitari
Il pacchetto chiamato “one big, beautiful bill” è passato alla Camera non senza difficoltà. Trump è intervenuto direttamente a Capitol Hill per assicurarsi i voti degli ultimi repubblicani indecisi. Questo disegno di legge prevede tagli alle tasse su mance e straordinari, agevolazioni per chi acquista automobili prodotte negli Stati Uniti e fondi destinati a rafforzare il controllo del confine con il Messico.
Impatto sui programmi sanitari pubblici
Tuttavia, la misura presenta un conto pesante per il sistema pubblico sanitario. I tagli stimati a Medicaid ammontano a circa 700 miliardi di dollari, mentre a Medicare circa 500 miliardi andranno persi. Questi riduzioni colpiscono milioni di americani che dipendono da questi programmi per ricevere cure e assistenza. Inoltre, il programma SALT , che permette detrazioni fiscali, è stato modificato per favorire maggiormente redditi medio-alti.
Leggi anche:
La reazione non si è fatta attendere: economisti come il premio Nobel Paul Krugman hanno descritto la legge come “una creazione di sadici zombie”, mentre figure politiche come Hakeem Jeffries, leader democratico, l’hanno definita “tossica ed estremista”. Le preoccupazioni si riflettono anche nei mercati finanziari. I titoli del tesoro a 30 anni hanno raggiunto un rendimento vicino al 5,15%, un livello che non si vedeva dal 2007. Nel frattempo, i sondaggi mostrano come il 66% degli americani disapprovi l’operato di Trump sulla gestione economica.
Nuove tensioni con le università e autonomia accademica in pericolo
Dopo l’approvazione della legge, Trump ha concentrato l’attenzione su un altro fronte sensibile: le università americane. Il caso di Harvard ha suscitato particolare scalpore. Il dipartimento per la sicurezza interna ha revocato l’autorizzazione all’ateneo di accettare studenti stranieri. Questa decisione interessa il 27% degli iscritti e mina una importante fonte di finanziamento per l’università.
Attacco all’autonomia di harvard
L’amministrazione richiede ad Harvard di rivedere il proprio curriculum, le modalità di ammissione e criteri di assunzione. Si tratta di un intervento senza precedenti negli ultimi decenni, che ha scatenato la reazione dell’ateneo che si prepara a portare la questione davanti ai tribunali. L’azione ha provocato dibattiti sull’autonomia accademica e sul ruolo governativo nel sistema universitario. L’università, considerata tra le più prestigiose al mondo, si trova a dover difendere una tradizione di indipendenza e libertà di insegnamento minacciata dall’intervento federale.
Lo scontro diplomatico con il sudafrica e le implicazioni politiche
Un episodio particolare si è svolto durante l’incontro ufficiale tra Donald Trump e il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Dopo una prima fase di cordialità, nello studio ovale Trump ha fatto abbassare le luci per mostrare un documentario che denunciava un presunto “genocidio dei bianchi” in Sudafrica. Questo gesto ha trasformato un’occasione diplomatica in un episodio mediatico controverso.
Trump ha usato il filmato per accusare Ramaphosa di non affrontare questa situazione. I post su Truth Social hanno rilanciato la narrazione, mentre Ramaphosa ha risposto puntando l’attenzione sulla composizione della propria delegazione, composta anche da membri bianchi, e negando l’esistenza di un genocidio. Il momento più commentato è stata la sua battuta ironica, rivolta al presidente americano: “Mi dispiace, non ho un aereo da regalarti”, in riferimento a un jet di lusso donato dagli Stati Uniti al Qatar.
Questa risposta mette in luce il legame tra diplomazia e regali personali nel rapporto tra i due paesi. Il clima definito da entrambi i leader resta teso, evidenziando le difficoltà nell’affrontare questioni delicate come quelle razziali e politiche all’interno di relazioni internazionali.
Violenza e antisemitismo a washington: l’omicidio fuori dal capital jewish museum
Nella capitale americana è esplosa una tragedia che ha acceso i riflettori sull’antisemitismo crescente. Sarah Milgrim e Yaron Lischinsky, entrambi funzionari dell’ambasciata israeliana, sono stati uccisi davanti al Capital Jewish Museum. L’aggressore, Elias Rodriguez, all’arresto ha urlato di aver agito “per Gaza”.
L’FBI ha aperto un’inchiesta per terrorismo interno e crimine d’odio. Israele ha reagito definendo il gesto “antisemitismo armato”. Negli Stati Uniti questo episodio riapre il dibattito su come bilanciare la libertà d’espressione, garantita dalla costituzione ma spesso invocata senza limiti, con la necessità di evitare che il rancore alimenti violenze.
La vicenda ha riacceso la discussione politica e sociale sull’ascesa di gesti estremi legati a conflitti internazionali, mentre cresce la paura che fenomeni di odio possano scatenarsi oltreoceano in modo imprevedibile.
Scontro aperto tra donald trump e bruce springsteen sui social e nella musica
A complicare un quadro già teso si aggiunge la recentissima polemica tra Donald Trump e il cantautore Bruce Springsteen. Trump ha pubblicato un video su Truth Social in cui colpisce simbolicamente Springsteen con una pallina da golf. Springsteen ha risposto con un EP live pieno di critiche dirette, definendo Trump “corrotto, traditore e autoritario”.
Nel brano “Land of Hope and Dreams”, che fa riferimento anche a un concerto a Manchester, Springsteen denuncia l’attuale amministrazione come incompetente e traditrice dell’America che lui ama. Questo scontro bilancia la musica come forma di protesta e disappunto al discorso politico di Trump, creando una nuova scena di confronto culturale oltre che politico.
La battaglia tra l’ex presidente e una delle voci più celebri del paese si inserisce in una cornice più ampia, dove le divisioni sociali e culturali degli Stati Uniti trovano espressione anche in ambiti artistici.
L’attualità americana resta segnata da tensioni che si intrecciano tra politica, economia e società. I cambiamenti legislativi, le azioni contro università prestigiose, gli episodi di violenza e le polemiche pubbliche, mostrano un periodo segnato da contrasti profondi e continue sorprese. La cronaca di Washington si muove su un terreno instabile, dove ogni evento apre la strada al successivo, in un crescendo che non accenna a fermarsi.