Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha tenuto un discorso acceso davanti ai laureati dell’università dell’alabama di Tuscaloosa, il 1° maggio 2025. Nell’intervento, ha rivendicato i risultati ottenuti nei primi cento giorni del suo secondo mandato, ha messo al centro temi caldi della sua campagna elettorale e ha scelto parole dure contro i colossi della tecnologia. Le sue parole sulle big tech, sulle politiche migratorie e i diritti delle persone transgender hanno catturato l’attenzione dei media internazionali.
Il discorso ai laureati dell’università dell’alabama: tra rivendicazioni e provocazioni
Il discorso è stato un momento rilevante per ripresentare la sua agenda politica in un contesto simbolico come una cerimonia di diploma universitaria. Trump ha voluto sottolineare ai giovani laureati la necessità di rompere gli schemi tradizionali per emergere, portando come esempio la sua stessa storia da outsider in politica. Ha richiamato alla lotta personale, all’ostinazione nel superare ostacoli e a non accettare mai che la propria condizione di partenza determini il destino.
Ha affrontato tematiche che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale come i dazi commerciali, le politiche migratorie rigorose e le controversie sulle identità di genere. Il tono dell’intervento è stato simile ai comizi elettorali, dalla critica ai “giudici ostili” che bloccano le sue iniziative ai riferimenti alla presunta frode nelle elezioni del 2020, vinte da Joe Biden. A più riprese ha evidenziato i successi ottenuti nelle misure applicate in questi primi mesi del mandato.
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L’attacco verso big tech e la frase che ha fatto discutere
Uno dei momenti più forti del discorso è stato quando Trump ha parlato dei rapporti con i leader delle grandi società tecnologiche, citando Elon Musk e altri magnati del settore. Il presidente ha ricordato come durante il primo mandato fosse osteggiato da queste figure, ma che ora, con un’espressione volgare, ha sottolineato come questi ultimi cerchino il suo favore. La frase, “mi odiavano durante il mio primo mandato, e ora mi baciano il c*”, ha rapidamente fatto il giro dei media internazionali.
Questa espressione non è nuova nel suo modo di comunicare: era già comparsa a inizio aprile nel contesto delle trattative sui dazi con capi di stato esteri. L’uso di un linguaggio diretto e provocatorio rispecchia il suo stile comunicativo e lo scopo di attirare l’attenzione su quanto definisce un cambiamento nei rapporti di forza con la tecnologia americana.
Il messaggio ai giovani: coraggio e fiducia in sé stessi
Rivolgendosi ai neolaureati, Trump ha invitato a non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà, sottolineando un ritratto di America dove il successo nasce dalla responsabilità personale. Ha criticato una certa cultura diffusa, secondo lui, che spinge i giovani a vedersi come vittime e a riversare la colpa sugli altri. Il suo invito era a rompere questo schema e a puntare sulla propria forza e capacità, senza temere di affrontare difficoltà.
Ha descritto gli eroi veri come coloro che creano la propria fortuna con impegno e decisione. Il discorso punta a rafforzare la mentalità di chi non accetta limiti predefiniti e crede nel valore della lotta per raggiungere obiettivi importanti. Questo messaggio si inserisce nel filone retorico che contrappone la fiducia personale alle presunte tendenze culturali di vittimismo.
Temi sociali e politici toccati nel discorso: immigrazione, diritti transgender e confronto con harvard
Tra i vari punti affrontati ci sono stati anche dettagli controversi, come la politica sulle deportazioni degli immigrati irregolari, promossa con fermezza nel suo mandato. Trump ha attaccato i giudici che bloccano questi provvedimenti, accusandoli di ostacolare l’applicazione delle leggi. Sul fronte dei diritti delle persone transgender, ha ottenuto applausi nel sostenere limitazioni nelle competizioni sportive femminili, schierandosi contro la partecipazione di atlete transgender.
Ha voluto inoltre mettere in evidenza la sua battaglia contro alcune università, citando in particolare Harvard. Ha annunciato di aver bloccato oltre due miliardi di dollari di finanziamenti federali destinati a questa istituzione, colpevole di aver respinto diverse richieste legate a criteri di ammissione, programmi di inclusione e controlli su studenti stranieri. Nel discorso, l’università dell’alabama è stata contrapposta a quella di Harvard come simbolo di idee opposte sulla gestione delle risorse pubbliche e dei valori accademici.