Negli ultimi giorni due persone, un uomo di 49 anni residente in piemonte e una donna di 66 anni in sicilia, hanno subito una truffa legata a pagamenti elettronici. I malintenzionati, fingendosi operatori di assistenza tecnica, sono riusciti a ottenere codici sensibili che hanno permesso loro di svuotare i conti correnti delle vittime. L’episodio è emerso grazie alla pronta segnalazione ai carabinieri che hanno identificato e denunciato la presunta responsabile, una giovane di 24 anni di baiano, provincia di avellino.
Dinamica della truffa ai danni di clienti in piemonte e sicilia
I fatti si sono svolti in modo simile per entrambi gli sfortunati coinvolti. Entrati in contatto con un sistema che gestisce pagamenti elettronici, sia l’uomo che la donna hanno ricevuto una chiamata in cui venivano convinti di parlare con un operatore che doveva risolvere presunti problemi tecnici sui loro conti. In realtà, era una trappola.
Nel corso della conversazione, i truffatori hanno chiesto e ottenuto codici di sicurezza, probabilmente pin o codici OTP, necessari per l’accesso e l’autorizzazione delle operazioni. Ignari del raggiro, i due hanno fornito queste informazioni, permettendo ai malviventi di prelevare circa tremila euro complessivamente dai loro conti.
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Questa modalità di raggiro sfrutta la fiducia e la confusione degli utenti, soprattutto quando si tratta di sistemi di pagamento digitale, ancora poco chiari per molti. La strategia è quella del “social engineering”, ovvero manipolare le vittime.
L’intervento dei carabinieri e la svolta nelle indagini
Appena le vittime si sono accorte dell’ammanco hanno sporto denuncia presso le forze dell’ordine. I carabinieri di avellino, competenti sul territorio di residenza della giovane indagata, hanno avviato accertamenti tempestivi. Attraverso l’incrocio di dati telefonici e informatici, gli investigatori hanno rintracciato la responsabile della frode informatica.
La ragazza, 24 anni, residente a baiano, è stata denunciata per truffa aggravata e froide informatica. I militari stanno verificando se ci siano altri casi simili riconducibili a lei o al sistema criminale di cui potrebbe far parte. L’operazione conclude una fase importante dell’indagine, con una risposta chiara alle vittime derubate.
L’episodio evidenzia la crescente necessità di attenzione quando si trattano pagamenti online e comunicazioni telefoniche da presunti operatori tecnici. Gli strumenti digitali, pur offrendo comodità, diventano terreno fertile per chi punta a sottrarre denaro con metodi subdoli.
La diffusione delle truffe nei pagamenti elettronici e i rischi per gli utenti
Negli ultimi cinque anni, anche in italia, si sono moltiplicate le truffe legate ai pagamenti elettronici o alle informazioni digitali sensibili. Non solo attraverso phishing via email o messaggi, ma anche usando chiamate fraudolente che si spacciano per assistenza tecnica o rappresentanti di servizi finanziari.
Le vittime sono spesso persone poco abituate a gestire in modo autonomo tali strumenti o anziani, ma gli episodi coinvolgono anche giovani, che cadono in queste insidie. Il caso di baiano testimonia che nessuno può sentirsi completamente al sicuro da queste manovre.
Per difendersi, gli esperti raccomandano di non fornire mai codici ricevuti via sms o attraverso chiamate improvvise. In caso di dubbio, conviene sempre interrompere il contatto e rivolgersi direttamente alla banca o all’ente erogatore dei servizi. Le banche, da parte loro, invitano la clientela a mantenere riservati i propri dati e a utilizzare sistemi di autenticazione a più fattori.
Le autorità proseguono con indagini su casi simili, segnalando come questo tipo di truffe rientri tra le priorità da contrastare per salvaguardare la sicurezza economica dei cittadini.