Trovato morto un escursionista esperto sul monte mondolè: emergono i dettagli del ritrovamento

Trovato morto un escursionista esperto sul monte mondolè: emergono i dettagli del ritrovamento

Sergio Braberis, escursionista esperto di 81 anni, muore per un malore improvviso sul monte Mondolè; il soccorso alpino sottolinea l’importanza della prudenza nelle escursioni estive in alta quota.
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L'81enne escursionista esperto Sergio Braberis è morto per un malore improvviso sul monte Mondolè, evidenziando i rischi delle escursioni estive in alta quota anche per i più esperti. - Gaeta.it

Una giornata di escursione sulle montagne vicino a Frabosa Sottana si è trasformata in tragedia il 10 luglio 2025. Sergio Braberis, 81 anni, è stato trovato senza vita poco sotto la cima del monte Mondolè. L’uomo, conosciuto per la sua esperienza e passione per la montagna, era impegnato in un percorso estivo molto frequentato. L’intervento rapido dei soccorsi non ha potuto evitare il decesso, ipotizzato come riconducibile a un malore improvviso.

Ritrovamento e intervento dei soccorsi in alta quota

nel pomeriggio di giovedì 10 luglio, intorno alle ore 14, alcuni escursionisti hanno notato Sergio Braberis disteso, privo di coscienza, vicino al laghetto sotto la vetta del monte Mondolè, in provincia di Cuneo. il perimetro del luogo indicava l’assenza di segnali evidenti di trauma: nessuna ferita, nessun segno di caduta. la donna e l’uomo che hanno dato l’allarme hanno raggiunto la zona di passaggio che collega diversi sentieri estivi molto battuti.

Il soccorso è arrivato con squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e l’elisoccorso 118 – Azienda Zero Piemonte. Un elicottero dedicato è decollato immediatamente: il servizio ha potuto contare su condizioni meteo favorevoli e un rapido coordinamento. Diverse squadre di terra hanno raggiunto il posto per sostenere le operazioni. I soccorritori hanno tentato le manovre di rianimazione sul posto. nonostante gli sforzi, Braberis era già deceduto, apparentemente da alcune ore.

I Carabinieri sono arrivati subito per aprire gli accertamenti di polizia giudiziaria. La salma è stata trasferita con il verricello all’ospedale per le procedure medico-legali. Dalle prime analisi emerge che il decesso sembra essere stato causato da un malore, probabilmente cardiaco. L’assenza di lesioni interne o esterne esclude quasi del tutto l’ipotesi di incidente legato a scivolate o cadute. Questo dettaglio conferma la possibile natura improvvisa della tragedia.

Il profilo di Sergio Braberis e la sua esperienza in montagna

Sergio Braberis era uno dei camminatori più noti nel cuneese. Ottantunenne originario di quella zona, era da sempre appassionato delle vette tra le Alpi Liguri e piemontesi. La sua passione lo portava a percorrere sentieri anche poco frequentati, spesso da solo. Era riconosciuto dai volontari della protezione civile locale, con cui aveva collaborato in diverse occasioni per attività escursionistiche organizzate e operazioni di supporto.

Gli escursionisti che lo conoscevano descrivono Braberis come prudente e consapevole dei propri limiti, abituato a muoversi senza rischi inutili. Oltre alla lunga abitudine alla montagna, aveva sviluppato una buona padronanza dei percorsi del monte Mondolè, dove saliva regolarmente da anni. Quelle zone erano per lui come una seconda casa, frequentate con rispetto e attenzione.

Il clima di quel giorno non presentava criticità evidenti: sole e cielo sereno ma temperature elevatissime, tipiche di un luglio afoso in quota. Questo elemento può aver inciso. Nel caldo torrido i rischi per persone anziane diventano più alti e ogni fatica si aggrava, specialmente in località sopra i 2000 metri. In assenza di compagnia, e con il calore, anche i più esperti possono essere colti di sorpresa. Lo sappiamo già da casi simili in montagna, il corpo risente in modo particolare.

Le indicazioni del soccorso alpino e i rischi delle escursioni d’estate

il Soccorso Alpino e le autorità locali hanno ribadito il loro invito a chiunque voglia affrontare passeggiate in quota a valutare attentamente le condizioni fisiche prima di mettersi in cammino. Non bisogna sottovalutare il caldo, l’altitudine o la durata del percorso. Basta un malore o un colpo di calore per mettere in serio pericolo la vita.

Gli uomini del soccorso suggeriscono di portare con sé dispositivi di emergenza, come il telefono o localizzatori, e di informare sempre qualcuno sull’itinerario previsto. Anche brevi camminate possono diventare complesse senza adeguata preparazione. La mancanza di copertura telefonica in molti tratti, come nel monte Mondolè, rende fondamentale la prudenza. Solo una vigilanza scrupolosa permette interventi rapidi e coordinati.

L’incidente ha messo in luce quanto ogni escursione in alta montagna richieda rispetto e attenzione. Non basta la conoscenza del sentiero o l’esperienza. Il corpo cambia con gli anni e ogni disattenzione può avere conseguenze gravi. Il Soccorso Alpino continua a lavorare per sensibilizzare la popolazione, cercando di ridurre il numero di incidenti causati da malori improvvisi o condizioni ambientali non calcolate a dovere.

Monte mondolè, un punto di riferimento per gli appassionati di montagna

con i suoi 2.382 metri di quota, il monte Mondolè domina il paesaggio delle Alpi Liguri e piemontesi. La montagna è molto apprezzata da escursionisti provenienti da varie province, anche grazie alla vicinanza alla stazione sciistica di Artesina. I percorsi attorno alla vetta sono segnati ma spesso si sviluppano in aree isolate, dove la presenza di telecomunicazioni è limitata.

La zona è frequentata principalmente d’estate e ospita numerose gite giornaliere. Le condizioni variano rapidamente: anche una giornata limpida può nascondere insidie legate alla quota. I sentieri sono accessibili ma la quota rappresenta una sfida per chi non è allenato o presenta condizioni di rischio. La montagna, benché accogliente, deve essere trattata con riguardo e attenzione al proprio stato fisico.

Gli appassionati ricordano Braberis come uno di quelli che amava la montagna in modo sincero, senza mai cercare rischi inutili. Il suo esempio resta vivo tra i frequentatori delle alture, ma la sua scomparsa evidenzia il pericolo che l’ambiente montano può riservare anche ai più esperti. Un episodio che richiama tutti a non abbassare mai la guardia durante le escursioni.


La scoperta del corpo di Sergio Braberis ha riacceso l’attenzione sull’importanza della sicurezza in montagna, specie per chi affronta percorsi in solitaria e a certe età. Il calore intenso e l’altitudine sono fattori che non vanno mai ignorati. Le autorità seguono con attenzione il caso, confermando che non si tratta di incidente ma di un malore improvviso, brutale, che ha fermato un’escursione amata e ben preparata. Gli appelli restano chiari: oltre all’esperienza serve sempre prudenza e consapevolezza su ogni passo.

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