Il progetto Trojena mira a trasformare una zona montuosa e desertica dell’Arabia Saudita in un complesso turistico che offrirà attività invernali ed estive. L’iniziativa si inserisce nel più ampio piano NEOM e vuole creare una destinazione esclusiva con impianti sciistici, un lago artificiale e infrastrutture all’avanguardia. Nonostante l’ambizione, emergono dubbi legati all’impatto ambientale e alle difficoltà tecniche in un territorio difficile.
Organizzazione del masterplan con sei distretti tematici
L’area di Trojena si articola in sei distretti, ognuno con caratteristiche precise pensate per offrire diverse esperienze ai visitatori. Il gateway sarà il punto di ingresso e simbolo dell’innovazione, con il centro tecnologico The Vault che combina tecnologia e installazioni digitali immersive. Questo distretto vuole aprire il viaggio nella regione con un approccio moderno.
Il distretto Discover si affaccia su una scogliera e presenta strutture iconiche come la Discover Tower progettata da Zaha Hadid Architects e il Cosmic Gate, un museo all’aperto tra le montagne. Qui arte e natura si uniscono per creare un ambiente spettacolare.
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Dettagli ingegneristici e infrastrutturali di trojena
Dal punto di vista tecnico, Trojena si sviluppa su altitudini elevate, dove la realizzazione di infrastrutture risulta complessa. Sono previste tre dighe, tra cui una principale alta 145 metri lunga 475 metri, costruita con 2,7 milioni di metri cubi di calcestruzzo compattato. Un’altra diga creerà un’isola sotto il livello dell’acqua all’interno del lago.
Il villaggio sciistico ospiterà 36 chilometri di piste realizzate con attenzione al terreno montano. Segnaliamo l’adozione di un sistema di innevamento artificiale tra i più avanzati al mondo. Esso combina metodi tradizionali con tecnologie all-weather che possono produrre neve anche a temperature poco superiori allo zero. La stagione sciistica potrebbe estendersi fino a nove mesi grazie a neve artificiale e superfici sintetiche.
L’approvvigionamento idrico si basa su acqua desalinizzata, prodotta da impianti alimentati interamente da energia rinnovabile. Il sistema punta a zero scarichi di salamoia nel mare, rigenerandola per altri scopi. Inoltre, verranno utilizzate tecnologie per recuperare l’acqua dalla neve sciolta e sistemi di irrigazione mirati per economizzare i consumi.
Il concept di trojena e la sua posizione tra le montagne della regione nord-occidentale
Trojena nasce per sfruttare le altitudini elevate di una catena montuosa nella zona nord-occidentale dell’Arabia Saudita. Qui, tra i 1.500 e i 2.600 metri sul livello del mare, si vuole sviluppare un’area di oltre 60 chilometri quadrati dedicata al turismo montano di lusso. Il progetto integra piste da sci, attività estive come escursioni e mountain bike, e servizi turistici di livello elevato, con hotel, resort e residenze panoramiche.
L’obiettivo è rendere l’area fruibile tutto l’anno, sfruttando le condizioni climatiche più fresche rispetto alla pianura desertica circostante. Trojena vuole proporsi come attrattiva per un pubblico internazionale disposto a pagare per esperienze outdoor complesse e diversificate. Il progetto va visto nella cornice della Vision 2030 saudita, che punta a diversificare l’economia oltre il petrolio.
Problematiche ambientali e impatti sulla biodiversità
La quantità di acqua necessaria per produrre neve artificiale resta una delle criticità principali del progetto. L’utilizzo di acqua desalinizzata può limitare il prelievo diretto da falde o fiumi, ma resta il problema della gestione della salamoia prodotta, che se dispersa in mare rischia di danneggiare gli habitat marini.
L’enorme energia richiesta per mantenere il complesso, le piste e la neve comporta grossi carichi sulle risorse locali. Anche se l’obiettivo è alimentarsi con fonti rinnovabili, l’impatto ambientale degli impianti e dell’infrastruttura complessiva resta da valutare, soprattutto in una zona priva di infrastrutture consolidate.
In aggiunta, la costruzione di strade, dighe, impianti e abitazioni provocherà modifiche al paesaggio montano. La frammentazione degli habitat naturali e la possibile riduzione della biodiversità destano preoccupazione tra gli esperti. La zona ospita specie adattate a condizioni aride e montane che potrebbero subire alterazioni con conseguenze difficilmente prevedibili.
Distretti explore, relax e fun
Explore è un distretto naturalistico in cui i visitatori potranno immergersi nei sentieri e nel paesaggio montano. Qui sono previste esperienze di turismo lento e interattivo, con percorsi che raccontano il patrimonio locale immersi in un ambiente protetto.
Il distretto Relax offrirà strutture dedicate a salute e benessere, integrando soluzioni naturali e tecnologiche per creare un ambiente di pace con viste aperte su orizzonti montani.
Infine, il distretto Fun, dedicato agli sport e all’avventura, completerà l’offerta con piste da sci, attività dinamiche e percorsi per amanti dell’adrenalina.