Triplice terapia per Bpco con nuovo propellente a basso impatto ambientale ottiene via libera in Europa

Triplice terapia per Bpco con nuovo propellente a basso impatto ambientale ottiene via libera in Europa

Il comitato CHMP approva il nuovo propellente a basso impatto per la triplice terapia BGF di AstraZeneca, riducendo del 99,9% le emissioni e garantendo efficacia nella cura della bronchopneumopatia cronica ostruttiva.
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La triplice terapia per la BPCO con budesonide, glicopirronio e formoterolo ha ricevuto l'ok europeo per un nuovo propellente a impatto ambientale quasi nullo, garantendo efficacia terapeutica e sostenibilità. - Gaeta.it

La combinazione fissa di budesonide, glicopirronio e formoterolo fumarato, utilizzata nella cura della bronchopneumopatia cronica ostruttiva negli adulti, ha ricevuto un parere positivo da parte del comitato per i medicinali per uso umano dell’agenzia europea per i medicinali . L’ok riguarda l’impiego di un propellente di nuova generazione per l’inalatore pressurizzato che promette di abbattere praticamente a zero l’impatto sul riscaldamento globale rispetto ai propellenti convenzionali. Questa innovazione rappresenta un passo rilevante nel ridurre l’impronta ambientale legata ai farmaci inalatori.

Caratteristiche e benefici del propellente di nuova generazione

Il nuovo propellente destinato all’inalatore della triplice terapia bgf si distingue per un potenziale di riscaldamento globale quasi nullo. Il chmp ha valutato i dati clinici che dimostrano una bioequivalenza tra la versione attuale del farmaco e quella con il propellente green. I profili di sicurezza e tollerabilità sono risultati pressoché identici. Si tratta del primo caso in cui un farmaco inalatorio di questa categoria adotta un propellente che abbatte le emissioni di carbonio del 99,9% rispetto ai propellenti tradizionali.

Impatto ambientale ridotto

Questo passaggio trasforma l’impatto ambientale della terapia, portandolo entro parametri simili a quelli di farmaci inalatori che non utilizzano propellenti. AstraZeneca ha annunciato che l’avvio della transizione in Europa, basata sul parere positivo del chmp, inizierà a breve. L’obiettivo è mantenere le terapie efficaci per i pazienti ma con una minore impronta ecologica.

Impatto sulle cure e sulla salute respiratoria

Federico Lavorini, professore in medicina respiratoria, ha evidenziato come le malattie respiratorie croniche, tra cui bpco e asma, influenzino in modo significativo la qualità della vita di milioni di persone. Questi farmaci inalatori coprono circa il 76% delle terapie inalatorie globali e sono vitali per popolazioni vulnerabili come anziani e bambini. Il passaggio al propellente a basso impatto supporta la continuità terapeutica mantenendo efficacia e sicurezza, senza compromettere la scelta clinica degli operatori sanitari.

L’intervento si inserisce nel quadro più ampio dell’attenzione alla sostenibilità in medicina, con un doppio risultato: salvaguardare la salute respiratoria e contenere emissioni nocive legate ai trattamenti. Questo fattore assume peso crescente nel contesto europeo, dove la pressione per ridurre le emissioni di gas serra interessa anche il campo sanitario.

Reazioni di aziende e associazioni di pazienti

Ruud Dobber, vicepresidente esecutivo di AstraZeneca, ha definito il passaggio al propellente green un traguardo che risponde sia alle necessità dei pazienti sia alle esigenze ambientali. Il gruppo ha espresso l’intenzione di estendere la transizione a tutto il portafoglio di farmaci inalatori pmdi entro il 2030 nell’ambito del progetto Ambition Zero Carbon.

Susanna Palkonen, direttrice della federazione europea delle associazioni per allergie e malattie respiratorie , ha ricordato come la bpco rappresenti una delle prime cause di morte a livello mondiale, sottolineando l’importanza di garantire terapie efficaci e un ambiente pulito. Palkonen ha accolto con favore la decisione del CHMP, definendola un passo avanti nel ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la qualità terapeutica per i pazienti.

Mercato e prospettive future

La triplice terapia bgf con il nuovo propellente ha già ottenuto l’autorizzazione nel Regno Unito a maggio 2025. Attualmente sono in corso le procedure di approvazione in paesi come la Cina e in altre nazioni. AstraZeneca mira a convertire l’intero portafoglio di farmaci inalatori pressurizzati all’utilizzo del propellente con gwp vicino allo zero entro il prossimo decennio.

A breve, la transizione in Europa partirà con la triplice terapia bgf. L’azienda prevede di ridurre drasticamente l’impatto climatico legato a queste terapie, mantenendo inalterati i livelli di sicurezza ed efficacia. Questo rappresenta un cambiamento significativo nel modo in cui i farmaci inalatori vengono prodotti e somministrati.

Malattie respiratorie e sostenibilità ambientale

La bpco e l’asma colpiscono centinaia di milioni di persone a livello globale. I farmaci pmdi costituiscono la maggioranza degli inalatori ma sono responsabili solo di una frazione molto ridotta delle emissioni globali di gas serra. Studi indicano che il danno ambientale maggiore deriva dal mancato controllo delle malattie, che costringe i pazienti a ricorrere più spesso a cure ospedaliere e terapie acute.

Controllo della patologia e impatto ambientale

Applicare linee guida basate su dati clinici contribuisce a ridurre gli episodi acuti e le ospedalizzazioni, con effetti positivi sia per i pazienti sia per l’ambiente. Un buon controllo della patologia limita dunque anche la quantità complessiva di emissioni legate all’assistenza respiratoria. In quest’ottica, l’introduzione del propellente a basso impatto è un passaggio auspicabile che si integra con misure cliniche e gestionali per contenere le ricadute della bpco e dell’asma.

Il nuovo propellente per la triplice terapia costruisce così un’alternativa disponibile in Europa, finalizzata a coniugare bisogno terapeutico e responsabilità ambientale nel campo della cura delle malattie respiratorie croniche.

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