Un cartello sospeso all’ingresso della pescheria di Davide Scala, situata in piazza Garibaldi a Trieste, segnala una crescente preoccupazione per la sicurezza pubblica. “Chiuso per parapiglia e zuffe a macchia di leopardo” è la scritta che ha colpito i passanti e ha acceso un dibattito sulla criminalità e le condizioni di vita in questa zona della città. Da tempo si registrano, infatti, episodi di violenza e disordini che hanno portato il titolare a prendere una decisione drastica: chiudere il negozio per due giorni. La situazione si è aggravata, tanto che Scala aveva già sospeso l’attività a marzo, quando la pescheria era stata interessata da un violento tafferuglio.
Le preoccupazioni di un commerciante di lungo corso
Davide Scala è attivo in piazza Garibaldi dal 1997 ed è testimone di un deterioramento progressivo della vita commerciale e sociale del quartiere. “Non ho mai visto situazioni simili in 25 anni”, sottolinea, facendo riferimento all’accaduto di domenica scorsa, quando una rissa ha nuovamente scosso l’area. L’esercente ha affermato che, nonostante la bellezza della piazza, molti cittadini ora evitano di frequentarla, a causa della paura di possibili episodi violenti. “Le persone cambiano strada per evitare di trovarsi coinvolte in qualche lite o scontro”, ha dichiarato Scala, lamentando la situazione.
La pescheria, come molte altre attività commerciali della zona, risente di questo clima di insicurezza. “Negli ultimi anni, molti negozi hanno chiuso i battenti, e noi ultimi rimasti ci troviamo in difficoltà.” Scala spera che la sua provocazione possa riportare l’attenzione sulla necessità di aumentare i controlli da parte delle autorità. Senza una maggiore presenza delle forze dell’ordine, avverte, la situazione potrebbe degenerare ulteriormente.
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Un appello alla responsabilità collettiva
Davide Scala ha deciso di intraprendere questa iniziativa non solo per esprimere il suo dissenso, ma anche per sensibilizzare la comunità e le istituzioni riguardo alla situazione critica della piazza Garibaldi. La sua azione ha trovato eco anche sui social network, dove ha condiviso il messaggio e il cartello esposto, con l’obiettivo di stimolare un dialogo su come migliorare le condizioni del quartiere. “È importante che tutti si prendano le proprie responsabilità,” ha concluso, sottolineando la necessità di una maggiore vigilanza e sicurezza in una zona che, secondo lui, dovrebbe essere un punto di incontro felice, non un simbolo di disordini e violenza.
Gli eventi in piazza Garibaldi stanno mettendo in evidenza un problema più ampio che riguarda non solo Trieste, ma molte città italiane, dove la questione sicurezza è diventata centrale nei dibattiti pubblici e politici. La richiesta di un intervento da parte delle autorità è sempre più pressante, e le parole di commercianti come Scala rappresentano un grido di allerta, una chiamata a reagire prima che sia troppo tardi.