La città di Trieste ha ospitato la presentazione del libro che racconta la storia dei vigili del fuoco locali, dalla loro nascita fino ai giorni nostri, intrecciando eventi di cronaca e vita quotidiana. L’opera, frutto di un lavoro durato un decennio, offre uno sguardo approfondito sulla relazione del corpo con la città e le persone che lo compongono, mettendo in luce il coraggio e l’impegno dei pompieri triestini.
Un progetto nato da una dedizione decennale alla storia dei vigili del fuoco
La giornalista Viviana Facchinetti ha avviato il lavoro che ha portato alla pubblicazione di questo volume circa dieci anni fa. Nel suo libro, “Trieste ed i suoi pompieri attraverso secoli di storia, cronaca e vita vissuta”, emerge un racconto dettagliato degli eventi che hanno segnato l’evoluzione del corpo dei vigili del fuoco a Trieste. La scelta di dedicare il testo all’87/o Corpo si lega a un lungo percorso di ricerca negli archivi cittadini, dove sono stati scovati documenti e testimonianze essenziali per ricostruire le tappe fondamentali.
Il legame tra vigili del fuoco e comunità
Il comandante Alberto Maiolo ha spiegato come questo libro non sia solo un insieme di dati storici, ma una narrazione viva del legame che unisce i vigili del fuoco alla comunità triestina. La presentazione è avvenuta presso il Comando dei vigili del fuoco di Trieste, sottolineando la centralità del lavoro svolto dal corpo in città. Il motto “audere in ardore” conferma lo spirito dei pompieri: affrontare il pericolo con coraggio e determinazione, valori raccontati in modo diretto e concreto nel volume.
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Un omaggio ai vigili del fuoco e al loro ruolo nella città
Il libro è anche una dedica sentita a chi fa parte del corpo, agli uomini e alle donne che ogni giorno affrontano rischi e sfide. Facchinetti ha evidenziato come i vigili del fuoco sappiano oltrepassare le azioni manuali, prestando attenzione anche all’aspetto psicologico del loro lavoro. È questo un elemento fondamentale, vista la natura traumatica di molte situazioni in cui intervengono.
Pietro Signoriello, prefetto di Trieste, ha definito i pompieri come una vera famiglia, custodi della qualità della vita della città. Li ha descritti come “veri angeli”, un’immagine che sottolinea il profondo rispetto e gratitudine verso questi operatori. L’opera non è solo storica, ma testimonia il valore morale e sociale del corpo, il ruolo che esso ha nell’assicurare sicurezza e protezione ai cittadini triestini.
Approfondimenti sul lavoro di ricerca e memoria
Il lavoro di ricerca e la memoria di giordano sgorbissa
La pubblicazione si concentra sulla nascita e lo sviluppo del corpo dei vigili del fuoco, con un approfondimento che spazia secoli indietro fino alla formazione del corpo ufficiale alla fine dell’Ottocento. Attraverso l’analisi di documenti d’archivio, la ricerca ha ricostruito momenti chiave, episodi tragici e quotidianità di chi ha prestato servizio a Trieste.
Il libro è dedicato alla memoria di Giordano Sgorbissa, figura significativa per i vigili del fuoco locali, riconosciuta per il suo contributo e l’impegno profuso nel corpo. La prefazione è firmata da Eros Mannino, capo del corpo nazionale e già comandante a Trieste, presente alla presentazione. Il testo vuole mantenere viva la storia di un servizio pubblico fondamentale, mettendo in evidenza il rapporto con la città e il bagaglio umano di chi indossa la divisa.
Il racconto si sviluppa con attenzione ai dettagli, portando alla luce anche aneddoti di cronaca e momenti di vita vissuta, per offrire un’immagine completa dei vigili del fuoco a Trieste. Questo approccio rende il libro una lettura interessante non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per chi vuole conoscere la città sotto un aspetto spesso poco raccontato.