Triennale milano apre il 2025 con la sua 24esima esposizione internazionale, dedicata al tema delle diseguaglianze. Dopo le edizioni focalizzate su sostenibilità e nuove frontiere della conoscenza, questa mostra raccoglie riflessioni e testimonianze su uno dei problemi più pressanti delle nostre società. Le disuguaglianze economiche, sociali, di genere e geografiche si manifestano soprattutto nelle aree urbane, rivelando criticità diffuse e complesse. La rassegna durerà fino al 9 novembre e coinvolge istituzioni, artisti e progettisti da diverse parti del mondo.
Qualcosa sulla mostra collettiva: diversi volti delle disuguaglianze
Inequalities si presenta come un progetto collettivo che raggruppa mostre, installazioni e eventi pensati per evidenziare la frammentazione del tessuto sociale nelle città contemporanee. L’evento propone un approccio multidisciplinare per indagare differenze e disparità su vari piani, dal reddito all’accesso ai servizi, sino a questioni legate all’etnia e al genere. La mostra sottolinea come queste disparità non riguardino solo singoli paesi, ma costituiscano una sfida globale che richiede risposte articolate e diverse.
Fra i temi trattati c’è l’impatto delle disuguaglianze sull’abitare, con particolare attenzione ai fenomeni urbani più critici. Le installazioni portano lo spettatore a confrontarsi con storie e dati concreti, senza tralasciare i conflitti che si accendono nelle metropoli. Gli spazi ospitano opere che raccontano le difficoltà nell’accesso a un alloggio dignitoso, la precarietà dei quartieri più poveri e i fenomeni migratori che contribuiscono a rimodellare le città.
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Un focus sulla mostra della norman foster foundation e i suoi modelli abitativi
Una delle sezioni più significative è dedicata alla Norman Foster Foundation, che espone una mostra tematica sulla crisi abitativa in luoghi ad alta emergenza. Vengono messi in scena i progetti dell’architetto Norman Foster concentrati sugli slums indiani e sui rifugi temporanei destinati agli sfollati. La presentazione include video, fotografie e due prototipi a grandezza naturale di shelter, costruiti in scala 1:1 per mostrare in modo tangibile le soluzioni ideate.
Questa proposta si inserisce nel dibattito sull’urbanistica sociale e la necessità di risposte rapide ed efficaci per chi vive in condizioni di estremo disagio. Il lavoro di Foster si distingue per la ricerca di materiali e sistemi costruttivi che possano essere replicati su larga scala, creando alternative sostenibili per chi vive in contesti fragili. Nel contesto dell’esposizione più ampia, la mostra diventa un esempio concreto di come la creatività possa affrontare disuguaglianze abitative difficili da risolvere con misure tradizionali.
Sfide globali e contributi di artisti e designer internazionali
L’esposizione non si limita a un racconto urbano o locale, ma coinvolge contributi da tutto il mondo. Gli artisti e designer invitati offrono visioni diverse, basate sulle proprie esperienze, condizioni sociali e culturali. L’insieme punta a mostrare che le disuguaglianze si manifestano in modi differenti ma che spesso le cause sono comuni: disparità di potere, esclusione sociale, squilibri economici.
L’organizzazione ha previsto anche momenti di confronto e dibattito con esperti dei vari campi, così da alimentare una riflessione pubblica utile a comprendere la complessità del fenomeno. Il calendario prevede eventi che si susseguono per tutta la durata della mostra, dando spazio a interventi culturali e interazioni con il pubblico.
In questo modo, inequalities si propone come un punto di osservazione attivo sulle trasformazioni sociali, raccogliendo testimonianze dirette e offrendo al pubblico strumenti per riconoscere e interpretare le tensioni che attraversano il mondo urbano e globale oggi. “Una sfida condivisa che necessita di consapevolezza e creatività”.