Triennale arricchisce la collezione di arte italiana contemporanea con gucci e nuovi artisti

Triennale arricchisce la collezione di arte italiana contemporanea con gucci e nuovi artisti

La Triennale di Milano amplia la collezione con opere di Giorgio De Chirico, Franco Mazzucchelli e Marcello Maloberti, mentre Luisa Lambri realizza un progetto sull’architettura di Giovanni Muzio.
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La Triennale di Milano arricchisce la sua collezione di arte contemporanea italiana con nuove acquisizioni di De Chirico, Mazzucchelli, Maloberti e un progetto fotografico di Luisa Lambri, rafforzando il legame tra arte, architettura e identità milanese. - Gaeta.it

La Triennale di Milano amplia la sua raccolta di opere d’arte contemporanea italiane, grazie al supporto di Gucci e all’arrivo di lavori realizzati da artisti strettamente legati alla storia e all’identità del luogo. L’istituzione milanese ha acquisito nuove opere di Giorgio De Chirico, Franco Mazzucchelli, Marcello Maloberti e ha commissionato un progetto alla fotografa Luisa Lambri, rompendo con la semplice esposizione per entrate nel dialogo diretto con la propria storia artistica e architettonica. Un investimento importante per mantenere viva la memoria della cultura visiva italiana e il suo rapporto con la città.

Opere di de chirico e il legame con i bagni misteriosi della triennale

Tra le acquisizioni più rilevanti spicca un bozzetto pittoscultoreo di Giorgio De Chirico che richiama l’opera “Bagni Misteriosi”. Quest’ultima è una scultura ambientale presente nel giardino della Triennale, che risale al 1973 in occasione della quindicesima esposizione. Il bozzetto rappresenta una fase preliminare e artistica di quella stessa opera, offrendo uno sguardo unico sul processo creativo di De Chirico. La scelta di acquisire questo bozzetto conferma il desiderio della Triennale di salvaguardare non solo le opere ultimate ma anche gli strumenti di ricerca che hanno portato alla loro realizzazione.

“Bagni Misteriosi” simboleggia un momento di sperimentazione dell’arte contemporanea italiana negli anni ’70 e la sua presenza esterna nel giardino la rende parte integrante dello spazio espositivo all’aperto, visibile ai visitatori nella cornice storica della Triennale stessa. L’acquisizione del bozzetto consente inoltre una riflessione sul legame tra arte e architettura, tra la scultura e l’ambiente urbano che la ospita. De Chirico s’inserisce così in modo organico nel percorso di valorizzazione delle radici artistiche della Triennale milanese.

L’installazione al neon di marcello maloberti illumina la facciata della triennale

Marcello Maloberti ha realizzato un’installazione luminosa, creata apposta per la Triennale, intitolata “Portami Milano dove sono”. Si tratta di un lavoro al neon che illumina in modo suggestivo la facciata dell’edificio storico. Questa aggiunta arricchisce ulteriormente lo spazio esterno della Triennale, diventando un elemento visivo che apre nuove interpretazioni sul rapporto tra arte e città.

L’opera di Maloberti si pone come un invito a interrogarsi sul senso di appartenenza e identità urbana, riflettendo in modo diretto il legame con Milano, città che ospita l’istituzione. “Portami Milano dove sono” si aggiunge alle precedenti opere luminose presenti nel giardino, “Triennale voce” e “Luna”, anch’esse parte di un filone di interventi artistici site-specific che dialogano con l’architettura e lo spazio urbano limitrofo.

L’illuminazione al neon, che richiama linguaggi legati alla pubblicità e all’immagine urbana, trasforma la facciata in un punto di svolta visivo per chi visita o passa davanti al complesso. Maloberti usa così il medium della luce per amplificare il messaggio artistico e per animare uno spazio altrimenti statico, favorendo un’interazione diversa con il pubblico.

L’eredità di franco mazzucchelli e le sue opere storiche nella triennale

In programma per l’acquisizione anche un’opera di Franco Mazzucchelli, artista che ha un legame consolidato con la Triennale grazie a interventi realizzati tra gli anni ’70 e ’80. La sua prima opera esposta presso l’edificio è stata la “prima delle Sostituzioni”, collocata nel Salone d’Onore nel 1973. Questa installazione ha segnato un momento di sperimentazione e di dialogo con lo spazio architettonico e con il pubblico.

Successivamente Mazzucchelli ha realizzato “Urbano reale – urbano virtuale”, esposta dentro la 16ª Esposizione Internazionale nel 1979-80. Quest’opera riflette sui temi dello spazio urbano e del rapporto tra realtà e percezione, temi centrali in quegli anni nella riflessione artistica e culturale.

L’artista è stato nuovamente protagonista nel 2023, con una mostra omaggio dedicata alla sua attività artistica e al suo legame con la Triennale. L’acquisizione di una nuova opera completa così il riconoscimento ufficiale da parte dell’istituzione, mantenendo vivo il contributo di Mazzucchelli al contesto artistico milanese e italiano.

Il progetto di luisa lambri per raccontare l’architettura di giovanni muzio

La Triennale va oltre la raccolta di opere storiche anche guardando avanti. Per il prossimo anno è prevista la presentazione di un progetto firmato da Luisa Lambri, fotografa e videoartista. La sua opera offrirà una prospettiva originale sull’architettura di Giovanni Muzio, l’architetto che ha progettato la sede storica della Triennale.

Il lavoro sarà incentrato su nuova visione e interpretazione dell’edificio, puntando a mettere in luce dettagli, geometrie e atmosfere spesso meno evidenti. Lambri usa il mezzo fotografico e video per esplorare l’interazione tra luce, spazio e forma architettonica, restituendo un ritratto visivo che stimola un’attenzione diversa rispetto a quella tradizionale.

Questa commissione mostra un interesse verso la relazione tra arte visiva e architettura, sottolineando l’importanza del patrimonio costruito nella definizione dell’identità culturale della Triennale. L’opera verrà presentata nei prossimi mesi, arricchendo l’offerta artistica di Milano con una narrazione contemporanea di un luogo simbolo.


Le iniziative in corso alla Triennale confermano il suo ruolo di custode della memoria artistica e centro vivo per la produzione e la presentazione dell’arte italiana contemporanea. Gli interventi scelti si inseriscono nella storia del luogo, mantenendo attiva una relazione con la città e con la cultura che la anima.

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