Il caso di un uomo di 30 anni, già ai domiciliari per molestie alla scuola media quasimodo di Intra, torna a far discutere. Nonostante le restrizioni imposte, l’uomo ha ignorato ripetutamente i divieti uscendo di casa e continuando a importunare cittadini, specialmente minori. Dopo una nuova evasione è stato incarcerato nel carcere di Verbania. Il fatto riporta al centro il tema delle misure alternative alla detenzione e i rischi connessi a chi non rispetta i vincoli legali.
Le evasioni dai domiciliari e le risposte delle forze dell’ordine
Nei giorni che hanno seguito l’episodio alla scuola, i carabinieri hanno sorpreso il trentenne fuori dall’abitazione due volte, in palese violazione dei domiciliari. In entrambi i casi è stato arrestato per evasione. Tuttavia, il giudice ha deciso di mantenere la stessa misura cautelare, confermando gli arresti domiciliari.
Questa decisione ha sollevato dubbi tra chi segue il caso, visto che l’uomo ha ignorato più volte le restrizioni. Molti si sono chiesti se fosse sufficiente questa risposta per fermare la sua condotta reiterata, soprattutto alla luce delle accuse a suo carico e del rischio che potesse continuare a molestare altre persone nei dintorni.
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Riflessioni sulle difficoltà delle misure alternative e la tutela delle vittime
La vicenda evidenzia alcune falle nel sistema delle misure alternative alla detenzione, soprattutto quando si ha a che fare con persone che non rispettano le restrizioni. Il caso specifico del trentenne di Intra mostra come, nonostante i segnali di allarme e più episodi di violazione, la decisione di portarlo in carcere sia arrivata solo dopo la terza evasione e una nuova segnalazione pubblica.
Si apre il dibattito sulla necessità di bilanciare la protezione dei diritti degli imputati e la sicurezza delle vittime, in particolare quando si parla di minori. La pazienza del sistema sembra aver raggiunto un limite, ma resta la domanda su cosa sarebbe potuto accadere senza l’intervento tempestivo della cittadinanza e delle forze dell’ordine.
La situazione attuale e le prospettive per la sicurezza nel territorio
L’arresto ha alleviato almeno in parte la preoccupazione della comunità, che viveva con il timore di nuovi episodi molesti. Il carcere di Verbania ora ospita l’uomo, limitando la sua possibilità di nuocere ulteriormente. Rimangono però interrogativi sulla gestione delle misure alternative e su come evitare simili situazioni in futuro.
Il caso solleva attenzione sul bisogno di interventi più rapidi e decisi quando si tratta di soggetti pericolosi, anche nella dimensione locale. La sicurezza di luoghi come scuole e spazi pubblici deve essere una priorità, per tutelare le persone più vulnerabili e ridurre il rischio che violazioni delle disposizioni legali mettano a repentaglio la tranquillità di interi quartieri.
Le molestie davanti alla scuola media quasimodo e la prima misura cautelare
Il 29 aprile scorso gli eventi si sono svolti attorno ai cancelli della scuola media quasimodo di Intra, poco dopo l’uscita degli studenti. Il trentenne ha avvicinato alcune ragazze mentre uscivano, disturbandole con parole e gesti inappropriati. In un episodio particolarmente grave, ha baciato una di loro sul volto senza il suo consenso, suscitando immediata allarme tra genitori e personale scolastico.
L’episodio ha portato all’accusa di violenza sessuale su minori e all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari. Nonostante la gravità del fatto, l’uomo ha continuato a non rispettare il provvedimento, generando preoccupazione nelle forze dell’ordine e tra la popolazione locale.
La segnalazione al bar e il terzo intervento delle forze dell’ordine
Il punto di svolta è arrivato grazie alla chiamata della titolare di un bar di Verbania, che ha segnalato alla polizia la presenza fastidiosa dell’uomo nel locale. La donna ha spiegato che già dal primo pomeriggio l’uomo si era aggirato tra gli avventori, con atteggiamenti molesti soprattutto verso alcune clienti giovani. La sua presenza generava disagio e tensione tra i frequentatori del luogo.
Gli agenti delle volanti si sono recati sul posto e hanno trovato l’uomo ancora lì, in evidente violazione del regime di domiciliari. A quel punto hanno proceduto con l’arresto e, questa volta, la misura è diventata la detenzione in carcere, trasferendolo nella struttura di Verbania.