Da questa mattina trenta ragazzi tra i 14 e i 21 anni hanno iniziato ad Ancona un progetto dedicato alla cura della città. Si tratta di un’iniziativa che coinvolge giovani nei lavori di manutenzione e riqualificazione degli spazi urbani, come la riverniciatura delle panchine e la sistemazione dei giochi nei parchi. L’obiettivo è migliorare il decoro cittadino attraverso l’impegno diretto di chi abita il territorio.
Attività quotidiane per la manutenzione del verde e degli arredi urbani
I giovani lavoreranno dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, fino all’11 luglio, impegnandosi in compiti concreti per la sistemazione degli spazi pubblici. Tra gli incarichi, ci sono la riverniciatura delle staccionate in legno dei parchi e la rimozione di graffiti o macchie di pennarelli e bombolette spray, spesso visibili su muri e superfici urbane. Inoltre, si occuperanno di riordinare le sedie presenti nel magazzino comunale, utili per eventi pubblici, e seguiranno lavori di innaffiatura e cura delle piante in città. Queste attività si svolgono in piazza Pertini, piazza Salvo d’Acquisto, ma anche in luoghi come corso Garibaldi, corso Mazzini e nei parchi della Cittadella, del Pincio e del Cardeto.
Il recupero degli spazi più frequentati
L’intervento si rivolge a spazi molto frequentati della città e cerca di restituirli in condizioni migliori per tutti, lutti cittadini e visitatori. Il coinvolgimento diretto dei giovani, impegnati nelle attività di pulizia e sistemazione, garantisce un impatto concreto e tangibile.
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Tutoraggio esperto e incentivi per i partecipanti al progetto
I 30 ragazzi sono coordinati da tutor tra i 22 e i 35 anni, che seguono le squadre ogni settimana, curando l’organizzazione e la distribuzione dei compiti. Oltre a questo supporto, hanno la guida di volontari chiamati “maestri d’arte” o handyman, persone esperte in tecniche artigianali e di manutenzione. Questi volontari trasmettono le competenze necessarie ai partecipanti per svolgere al meglio i lavori.
Per motivare i giovani, il progetto offre “buoni fatica” settimanali: 75 euro per i ragazzi e 150 euro per i tutor, spendibili in abbigliamento, libri, materiale informatico, articoli di cancelleria e prodotti per il tempo libero. Questa forma di riconoscimento rappresenta un incentivo concreto per partecipare e si traduce in un aiuto economico diretto.
Le attività e il supporto formativo cercano di fornire ai giovani non solo l’esperienza pratica, ma anche una consapevolezza diretta sul valore della cura dello spazio comune e sull’importanza del volontariato civico.
Il ruolo del comune di ancona e il sostegno delle istituzioni regionali
L’assessore alle Politiche giovanili e Volontariato civico di Ancona, Marco Battino, ha sottolineato come il progetto rappresenti un appuntamento significativo per la città. Quest’anno la partecipazione ha raggiunto un record: i posti disponibili si sono esauriti in poche ore, e c’è già una lista di attesa. Questo testimonia l’interesse diffuso tra i giovani per iniziative che li coinvolgono direttamente nelle questioni della comunità.
Il Comune di Ancona porta avanti questa esperienza con il sostegno della Regione Marche e del Csv Marche, cercando di estendere l’iniziativa a un numero più ampio di giovani. L’obiettivo è far crescere quella cultura di partecipazione e responsabilità che si traduce nella cura dello spazio pubblico e nella promozione di comportamenti civici.
Finanziamenti e coordinamento del progetto a livello regionale
L’iniziativa “Ci sto? Affare fatica – Facciamo il bene comune” a cui aderisce Ancona, riceve fondi dalla Regione Marche e dalla presidenza del Consiglio dei ministri attraverso il Dipartimento per le Politiche Giovanili. A sostegno è coinvolto anche il servizio civile universale, in linea con il programma Fnpg 2024-2026. L’organizzazione è affidata al Csv Marche Ets, un ente che coordina il progetto e ne segue la realizzazione sul territorio.
Questa struttura di finanziamenti permette di proporre un progetto che si sviluppa su più fronti, unendo risorse pubbliche e civiche per un intervento diretto nelle città. Il coinvolgimento dei giovani diventa così un’azione collettiva, che serve a migliorare gli ambienti urbani e a stimolare la partecipazione attiva dei cittadini.