La tradizionale processione della Macchina di Santa Rosa si è svolta a Viterbo rispettando un rito antico di quasi otto secoli ma con una novità che ha attirato l’attenzione dei viterbesi. Per la prima volta, alcune parti del percorso sono state illuminate, un cambiamento motivato da ragioni di sicurezza dopo un intervento della polizia. L’evento ha coinvolto una mobilitazione straordinaria di forze e ha suscitato reazioni contrastanti tra gli abitanti e i fedeli.
La macchina di Santa Rosa: tradizione secolare e significato nel cuore di Viterbo
La Macchina di Santa Rosa è una torre alta circa trenta metri, dal peso stimato attorno ai cinquecento quintali, che viene portata a spalla da oltre cento facchini lungo un tragitto di circa 1200 metri nel centro storico di Viterbo. Questo rito si ripete ogni anno il 3 settembre e rappresenta una delle manifestazioni più sentite dalla città . La Macchina è stata riconosciuta nel 2013 dall’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità , un riconoscimento che sottolinea la sua importanza storica e culturale.
Il trasporto, che in condizioni normali avviene con le vie spente o illuminate solo da luci interne alla struttura, richiama una folla numerosa e crea un’atmosfera sospesa nel tempo, fatta di luci fioche e silenzi. Nel 2025 tuttavia, questa consolidata tradizione ha subito una modifica sostanziale. Alcune zone del percorso sono state illuminate dall’illuminazione pubblica, una decisione eccezionale che ha rotto la consuetudine del buio totale. Questo cambiamento ha diviso la città : da una parte c’è chi ha accolto la misura come una questione di sicurezza indispensabile, dall’altra chi ha lamentato la perdita di un pezzo di identità e di fascino.
Arresti e minacce a Viterbo: due uomini di origine turca in manette con armi e ordigni
Il pomeriggio del 3 settembre 2025 ha registrato un fatto di cronaca che ha influenzato direttamente lo svolgimento della festa. Intorno alle 18, la Digos di Viterbo ha arrestato due uomini di origine turca trovati in possesso di armi automatiche e ordigni esplosivi nel centro storico cittadino. Questi arresti hanno avuto luogo nel contesto di un’indagine collegata all’arresto di un boss della mafia turca, catturato pochi giorni prima in un bed and breakfast sempre nel centro storico di Viterbo.
Le due persone fermate sono state subito sentite dal pubblico ministero. Le autorità ritengono che ci possano essere legami diretti con attività criminali organizzate. Il fatto ha causato un allarme evidente fra la popolazione, soprattutto considerato il momento in cui si è verificato: poche ore prima del trasporto della Macchina di Santa Rosa, evento che richiama moltissima gente e lascia scoperte le strade. Per questo sono intervenute misure di sicurezza specifiche, volte a prevenire rischi per i partecipanti e per i cittadini.
Sicurezza rafforzata e modifiche al percorso: luci accese e divieti per il trasporto
A seguito degli arresti e delle minacce emerse, le autorità hanno deciso di adottare misure straordinarie durante il trasporto della Macchina. L’illuminazione pubblica è stata accesa in alcune tratte del percorso, evento inusuale perché la tradizione vuole il percorso al buio per creare un effetto scenico unico e suggestivo. La scelta è stata giustificata dalle forze dell’ordine come necessaria per garantire la sicurezza delle persone coinvolte.
Sono state inoltre disposte chiusure di alcune vie del centro storico, con divieti di sosta e barriere di cemento per contenere il traffico e controllare gli accessi. Navette speciali sono state messe a disposizione per facilitare gli spostamenti di cittadini e turisti, evitando che la mobilità fosse completamente bloccata. Queste precauzioni hanno creato problemi logistici, ma hanno permesso di mantenere l’evento e di limitare possibili situazioni di rischio.
Alcuni residenti e fedeli hanno espresso disappunto per la rottura della tradizione del buio, ma la maggior parte comprende che in quelle circostanze la sicurezza deve avere la priorità . La presenza delle forze dell’ordine è stata rafforzata in tutto il centro, con controlli più severi e una sorveglianza continuativa fino a tarda notte.
Il trasporto della Macchina di Santa Rosa del 3 settembre 2025 resta così una testimonianza di una tradizione antica messasi alla prova delle tensioni odierne, riuscendo a svolgersi nonostante un clima ritenuto delicato. Il percorso illuminato ha offerto ai presenti uno scenario meno usuale, ma ha garantito un controllo più stretto in uno dei giorni più importanti per la città di Viterbo.