Una giornata estiva a pescara si è trasformata in una tragedia con la morte di una ragazzina di 12 anni, annegata mentre faceva il bagno insieme ad alcuni coetanei. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 24 luglio 2025 in un tratto di spiaggia libera molto frequentato, tra i lidi Plinius e Nettuno, lungo il lungomare cittadino.
La dinamica dell’incidente e i soccorsi
La giovane era in acqua con due amici quando, secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe allontanata dalla riva e scomparsa rapidamente alla vista. I compagni hanno subito allertato i soccorsi appena si sono accorti della sua assenza. Un bagnante ha immediatamente chiamato i bagnini presenti in zona, che hanno iniziato le ricerche insieme ai vigili del fuoco, operatori del 118 e agli esperti nelle emergenze in acqua.
Punto critico delle ricerche
Le operazioni si sono concentrate vicino agli scogli, punto dove si presume la ragazza sia rimasta intrappolata o confusa dalla conformazione del fondale. Dopo circa un’ora, il corpo è stato individuato e recuperato. I soccorritori hanno tentato a lungo di rianimarla sulla spiaggia, ma senza successo. La giovane è stata trasportata in ospedale con un’ambulanza, dove i medici ne hanno dichiarato il decesso.
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Le condizioni del mare in quel momento erano calme, ma in quella zona la presenza di scogli e un fondale irregolare rendevano l’ambiente pericoloso, soprattutto per chi non ha grandi abilità nel nuoto. Gli investigatori non escludono che la ragazza possa essere stata colta da una corrente o da altri fattori che hanno reso difficile il suo rientro a riva.
L’intervento delle autorità e le indagini in corso
Oltre ai soccorritori, sono arrivati sul posto agenti della polizia locale e della capitaneria di porto, impegnati a ricostruire l’accaduto. Si stanno raccogliendo testimonianze dai testimoni e verificando le immagini delle telecamere di sicurezza presenti lungo il lungomare per capire i movimenti della ragazzina prima dell’incidente.
L’identità della giovane non è stata resa pubblica, così come la sua nazionalità. È noto però che non risiedeva a pescara e si trovava in città per una vacanza, forse ospite di parenti o inserita in un gruppo estivo. Le indagini punteranno a chiarire se ci siano state omissioni o mancanze nella vigilanza della zona in cui è avvenuto l’annegamento.
La reazione della città e le questioni sulla sicurezza delle spiagge libere
La notizia ha scosso profondamente pescara. Molti bagnanti hanno assistito con sgomento alle operazioni di soccorso. Testimoni parlano di scene drammatiche con amici e conoscenti della ragazza in lacrime, sullo sfondo di una spiaggia solitamente frequentata per svago.
Il comune ha espresso cordoglio alla famiglia con una nota ufficiale, mentre l’ASL locale ha attivato un servizio psicologico per supportare i minori presenti e altri testimoni della tragedia. Nei giorni successivi si è acceso il dibattito sul controllo e la sicurezza delle spiagge libere cittadine, dove la sorveglianza non è prevista per legge come negli stabilimenti a pagamento.
Richieste degli abitanti e possibili sviluppi
Gli abitanti chiedono misure più rigide, anche per prevenire incidenti simili. Le regole attuali lasciano ampi spazi alla responsabilità individuale, un fattore che in contesti delicati come le zone con scogli può rivelarsi pericoloso. La procura potrebbe aprire un fascicolo per verificare la presenza di eventuali negligenze o responsabilità legate al controllo del tratto di mare.
Uno spiacevole episodio che pone l’accento sui rischi della balneazione in aree non presidiate e che ha colpito profondamente la comunità di pescara, ora impegnata a riflettere sulle misure da adottare per evitare nuove tragedie.