Tragedia in rsa a Arignano, 80enne muore dopo infezione e condizioni di cura contestate

Tragedia in rsa a Arignano, 80enne muore dopo infezione e condizioni di cura contestate

Un uomo di 80 anni muore nella rsa villa adriana di Arignano dopo una nuova infezione; la famiglia denuncia malnutrizione, disidratazione e scarsa igiene, mentre la procura di Torino avvia un’inchiesta.
Tragedia In Rsa A Arignano2C 80 Tragedia In Rsa A Arignano2C 80
Un uomo di 80 anni è morto in una rsa di Arignano dopo aver contratto una nuova infezione; la famiglia denuncia negligenze e condizioni igieniche precarie, aprendo un’inchiesta giudiziaria. - Gaeta.it

Un episodio grave ha scosso la comunità di Arignano, nel torinese, dove un uomo di 80 anni, ricoverato nella rsa villa adriana per riabilitazione, è deceduto dopo aver contratto una nuova infezione durante la degenza. La vicenda ha sollevato interrogativi sulle condizioni nelle rsa e la gestione dei pazienti più vulnerabili, aprendo un’inchiesta giudiziaria.

Il ricovero e il peggioramento delle condizioni dell’anziano a villa adriana

L’anziano era arrivato a villa adriana per completare un percorso riabilitativo dopo un’infezione precedente. Durante la permanenza, ha sviluppato un’altra grave infezione, che ha aggravato il suo stato di salute in modo rapido. I familiari hanno riferito che, già mentre l’uomo era ancora ricoverato, avevano notato segnali preoccupanti legati alla cura ricevuta. La denuncia agli inquirenti è partita dai figli, assistiti da un’avvocata, che hanno segnalato un quadro di malnutrizione e disidratazione, oltre a condizioni igienico-sanitarie che definiscono insoddisfacenti.

Problemi nella somministrazione delle cure

Secondo quanto emerso, l’alimentazione artificiale indispensabile alla sopravvivenza dell’anziano non sarebbe stata somministrata regolarmente. Inoltre, durante alcuni giorni particolarmente critici, il sacchetto per la stomia non sarebbe stato sostituito. Questo ha contribuito a complicare la situazione clinica del paziente. I familiari hanno anche denunciato la mancata attivazione del protocollo anticaduta, previsto per la tutela di persone con fragilità, e un uso eccessivo di calmanti. Solo quando la situazione si è aggravata, il medico di turno ha deciso il trasferimento dell’uomo in ospedale. Qui il personale medico ha rapidamente identificato la nuova infezione, confermando la gravità dello stato di salute.

Un’immagine che ha suscitato particolare scalpore è una fotografia scattata dai familiari, che mostra uno scarafaggio tra le lenzuola del letto dell’anziano. La foto è diventata un emblema delle critiche rivolte alla struttura.

Inchiesta della procura e ispezioni precedenti sulla rsa villa adriana

Dopo la denuncia, la procura di Torino ha ordinato un’autopsia per stabilire con certezza le cause del decesso. Accertare se esistano responsabilità penali legate a omissioni o negligenze sarà centrale nelle indagini. Non è la prima volta che villa adriana finisce al centro di controlli: in passato la asl to5 aveva già disposto verifiche a seguito di segnalazioni simili.

Il caso si inserisce in un contesto più ampio di segnalazioni legate a possibili carenze nella gestione sanitaria e assistenziale di alcune rsa. La procura punta ora a capire se la situazione denunciata rappresenti un episodio isolato o una mancanza sistemica nella struttura.

Verifiche e controlli sulle rsa

Le ispezioni precedenti avevano già evidenziato alcune criticità, ma senza arrivare a conclusioni definitive. Questa nuova vicenda mette però nuovamente sotto i riflettori il tema della qualità dell’assistenza nelle strutture per anziani.

La risposta della rsa villa adriana e la difesa del direttore sanitario

Il direttore sanitario di villa adriana, Francesco Torta, ha risposto alle accuse affermando di non essere a conoscenza di denunce formali da parte dei familiari e di considerare la situazione complessa, a causa delle relazioni tra pazienti, famiglie e personale. Ha ricordato che gran parte degli ospiti soffre di patologie come la demenza senile, che complicano l’assistenza.

Torta ha difeso i controlli interni della rsa, definendoli rigorosi, e ha valutato il servizio erogato come di buona qualità. Pur riconoscendo le difficoltà, ha respinto le accuse di scarsa cura o trascuratezza.

Posizione del direttore sanitario

«Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali dai familiari e lavoriamo costantemente per migliorare la qualità dell’assistenza», ha dichiarato Francesco Torta.

La qualità dell’assistenza nelle rsa italiane e le implicazioni del caso di arignano

Questa vicenda fa emergere un tema aperto ormai da anni: le condizioni nelle rsa italiane. Molte strutture operano con personale insufficiente e affrontano responsabilità elevate nella cura di pazienti fragili, spesso con patologie complesse. Non è raro che nel corso degli anni la cronaca riporti casi di maltrattamenti, negligenza o carenze organizzative.

L’Italia sta vivendo una crescita della popolazione anziana, che rende urgente rivedere e migliorare la qualità dell’assistenza in queste strutture. La tutela della salute di chi è più vulnerabile deve essere una priorità, riconosciuta in modo chiaro anche sul piano operativo.

La famiglia dell’uomo di 80 anni attende ora i risultati dell’autopsia per capire se la morte potesse essere evitata o se invece la rapidità del decadimento clinico fosse inevitabile. L’esito di questa inchiesta sarà un passaggio cruciale per chiarire i fatti e le eventuali responsabilità.

Change privacy settings
×