La superstrada pedemontana veneta registra un flusso di traffico che supera gli 83mila veicoli ogni giorno, e gli introiti derivati dal pedaggio superano quotidianamente il mezzo milione di euro. Questi dati emergono da un aggiornamento fornito a Venezia presso la sede della Regione del Veneto. La crescita del traffico e i livelli di utilizzo del tratto autostradale mostrano parametri superiori a quelli di altre arterie del nordest. Vediamo più nel dettaglio le cifre e gli aspetti che caratterizzano questa infrastruttura nel suo primo anno pieno di attività.
Crescita costante del traffico sulla pedemontana veneta
Da gennaio 2023 a oggi, i veicoli medi transitati sulla pedemontana sono aumentati in maniera significativa. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato che “si è registrato un incremento del 141% nel traffico giornaliero medio calcolato in termini di chilometri percorsi.” Attualmente la media assoluta si attesta a oltre 21.600 veicoli al giorno. Il dato più recente, che confronta il maggio 2024 con maggio 2025, conferma una ulteriore crescita del 18%. Se consideriamo che la superstrada su base media quotidiana vede oggi oltre 83mila mezzi transitare, si evidenzia un aumento costante della familiarità degli automobilisti e dei trasportatori con questa infrastruttura.
Importanza crescente nei trasporti quotidiani e commerciali
L’andamento dei dati segnala che la pedemontana veneta sta entrando rapidamente a far parte delle rotte preferite per gli spostamenti quotidiani e il trasporto commerciale nell’area nordorientale del paese.
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Composizione degli introiti e flusso del traffico
I proventi giornalieri dalla pedemontana superano i 500mila euro. Questi vengono suddivisi fra veicoli leggeri e mezzi pesanti in modo evidente: gli autoveicoli privati contribuiscono con circa 300mila euro al giorno mentre i mezzi pesanti generano circa 222mila euro. La differenza rispecchia in parte il diverso costo di pedaggio e la differente quota di traffico. Non sorprende che camion e mezzi per il trasporto merci contribuiscano per una parte rilevante, dati i flussi di merci lungo le direttrici venete. L’importanza economica di questa infrastruttura rispecchia anche la funzione chiave che svolge per la logistica regionale.
La combinazione di volumi elevati e introiti consistenti conferma che la pedemontana funge da asse fondamentale per il movimento su gomma, dal trasporto leggero a quello pesante.
Confronto con altre autostrade del nordest
Nel corso dell’incontro con la stampa, Luca Zaia ha messo a confronto la pedemontana con altre infrastrutture simili attive nel nordest. La A31 Valdastico, aperta al traffico nel 2015, registra circa 17.666 veicoli al giorno, mentre la A23 Udine-Tarvisio, aperta nel 1988, si attesta attorno a poco meno di 19mila veicoli giornalieri. Questi confronti mettono in evidenza come la pedemontana veneta, in appena un anno, abbia superato i volumi di traffico di arterie presenti da anni, raggiungendo cifre più elevate.
Opinioni su efficienza e preferenze degli utenti
Il fatto che la pedemontana raggiunga questi dati in tempi così brevi indica una risposta rapida da parte degli utenti. L’infrastruttura, suggerisce Zaia, “funziona bene e si fa preferire per risparmio di tempo e comodità.” In pratica, offre tempi di percorrenza ridotti della metà rispetto alle strade ordinarie alternative. Questo elemento si traduce in un vantaggio concreto per chi deve muoversi in quella zona e per le aziende che lavorano sulle rotte commerciali.
Vantaggi della superstrada secondo le autorità regionali
Per il presidente del Veneto Luca Zaia, la pedemontana non solo annuncia numeri interessanti, ma rappresenta anche un percorso di miglioramento continuo. Ha sottolineato che “più si conosce e più si utilizza.” Ciò significa che c’è un margine di crescita nella conoscenza da parte della cittadinanza e degli operatori economici. Il vantaggio principale segnalato resta comunque il risparmio di tempo. Dimezzare i tempi di percorrenza rispetto alla viabilità ordinaria cambia le abitudini di molti pendolari e autotrasportatori.
Impatto sulla mobilità e sulla qualità delle comunicazioni regionali
Questo aspetto indica un possibile impatto anche sulla mobilità e sulla qualità delle comunicazioni regionali. Una strada più veloce contribuisce a ridurre congestioni, facilitare gli spostamenti per lavoro o per motivi familiari, e potrebbe limitare il degrado delle aree meno centrali collegandole meglio con i centri urbani.
L’infrastruttura mostra anche una certa capacità di attrarre un traffico elevato in breve tempo. Come detto, in un anno è già sopra gli obiettivi previsti, superando contesti simili e strutture con maggiore anzianità.