Un complesso traffico di stupefacenti è stato smantellato a Bologna grazie a un sistema articolato che coinvolgeva spedizioni di pacchi provenienti dalla Spagna con mittenti e destinatari falsi. Il meccanismo prevedeva l’uso di locker point, punti di ritiro automatico dislocati in aree pubbliche come stazioni di servizio e centri commerciali. Questo stratagemma complicava l’individuazione dei responsabili, mettendo in difficoltà le forze dell’ordine. La Guardia di Finanza di Bologna ha portato a termine un’operazione che si è conclusa con l’arresto di un giovane incensurato, oltre al sequestro di una grande quantità di droga e sostanze vietate.
Il metodo dei pacchi con mittenti e destinatari falsi per la diffusione di droga
L’analisi delle dinamiche del traffico ha mostrato come i pacchi utilizzati per trasferire la droga venissero spediti da presunti mittenti spagnoli, soprattutto dalla zona di Barcellona, ma con nomi inventati per rendere più difficile risalire ai reali responsabili. Allo stesso modo, anche i destinatari registrati per il ritiro dei pacchi erano indicati con dati fittizi. Questa doppia falsificazione permetteva di nascondere le identità e aumentava la complessità delle indagini.
Uso strategico dei locker point a bologna
I pacchi, travestiti da normali spedizioni, venivano raccolti presso locker point, piccoli armadietti automatizzati collocati in punti strategici come stazioni di servizio e centri commerciali nella provincia di Bologna. Questi punti di ritiro permettevano ai destinatari di prelevare i pacchi senza incontrare direttamente il mittente, riducendo i rischi di controllo e intercettazione da parte delle forze dell’ordine.
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Oltre a disfarsi dei classici corrieri, il sistema consentiva un facile passaggio della merce anche grazie all’assenza di contatti diretti tra corrieri e acquirenti, elemento che complica la ricostruzione dell’intero giro criminale.
Il sequestro di 55 kg di droga e altri prodotti vietati
La Guardia di Finanza ha trovato all’interno di 23 pacchi nascosti tra la normale spedizione in un hub logistico più di 54 chili di hascisc, con l’aggiunta di 30 grammi di cocaina, 110 grammi di sugar wax, un tipo di anfetamina in forma resinosa, e 25 grammi di marijuana. Non mancavano inoltre alcune confezioni di anabolizzanti e ormoni per la crescita, prodotti soggetti a normative specifiche che ne vietano o limitano la detenzione senza autorizzazione.
Durante l’ispezione sono stati trovati anche dispositivi gps inseriti dentro i pacchi. Questi dispositivi servivano ai trafficanti per seguire da remoto le spedizioni e verificare l’avvenuta ricezione. Questi dettagli mostrano un’organizzazione molto attenta ai dettagli per evitare perdite o sequestri della merce.
Il valore complessivo dello stupefacente e degli altri prodotti sequestrati è stimato in circa 700.000 euro. Un quantitativo che se immesso sul mercato avrebbe finanziato ulteriori attività illegali e rischi elevati di diffusione di droghe pericolose.
Arresto e attività investigative della guardia di finanza
Il protagonista arrestato nell’operazione è un uomo di 29 anni, italiano e senza precedenti penali, che vive fuori regione. A quanto ricostruito, guidava fino a Bologna con auto prese a noleggio espressamente per andare a ritirare i pacchi nei locker point. La sua attività era monitorata da tempo dalla Guardia di Finanza.
I militari lo hanno colto in flagrante proprio mentre prelevava un pacco a Bologna. Al momento dell’arresto gli è stato sequestrato il telefono cellulare, importante per ricostruire contatti e movimenti, e anche 5.000 euro in contanti, probabilmente legati agli scambi illegali.
L’indagine è nata dal controllo attento dei flussi delle spedizioni provenienti dall’estero e in particolare dalla Spagna. I finanzieri della Compagnia di Molinella hanno lavorato insieme al Gruppo operativo antidroga del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bologna, dimostrando una stretta collaborazione tra unità specializzate per contrastare rete di spaccio particolarmente complessa e ben organizzata.
Il sistema messo in luce rappresenta in realtà una sfida continua per le forze dell’ordine che devono fronteggiare inganni e stratagemmi per occultare i trasporti di sostanze vietate. L’uso di locker point e spedizioni mascherate testimonia come i criminali modifichino sempre le loro strategie per eludere controlli e indagini.