Un voucher da 1.000 euro per gli studenti di infermieristica nelle università venete fino al 2028

Un voucher da 1.000 euro per gli studenti di infermieristica nelle università venete fino al 2028

La Regione Veneto introduce un voucher da 1.000 euro per studenti di infermieristica, insieme a supporti psicologici e una piattaforma per la mobilità del personale sanitario, per contrastare la carenza di infermieri.
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La Regione Veneto introduce un voucher di 1.000 euro annui per tre anni agli studenti di infermieristica, con l’obiettivo di contrastare la carenza di personale sanitario e sostenere la formazione nel territorio. - Gaeta.it

In Veneto arriva un contributo economico rivolto agli studenti iscritti ai corsi di laurea in infermieristica. L’iniziativa della Regione punta a rendere più attrattiva la professione infermieristica e a ridurre la carenza di personale sanitario nel territorio. L’intervento prevede un voucher di mille euro, a beneficio degli iscritti nelle sedi universitarie del Veneto per un periodo di tre anni accademici, da utilizzare a partire dall’anno accademico 2025/26 fino al 2027/28.

La misura della regione veneto per sostenere la formazione infermieristica

L’iniziativa è stata presentata a Venezia dagli assessori Manuela Lanzarin e Valeria Mantovan grazie a un progetto sviluppato da una cabina di regia dedicata. Il voucher da 1.000 euro sarà erogato una sola volta l’anno agli studenti iscritti a infermieristica, ma potrà essere ripetuto per ogni anno di corso per un massimo di tre annualità.

Un investimento consistente della regione

Il piano prevede uno stanziamento di circa 9 milioni di euro all’anno da parte della Regione, destinati a questo incentivo una tantum. L’obiettivo principale è arginare la mancanza di infermieri che da anni condiziona il sistema sanitario veneto, fornendo un aiuto concreto agli studenti durante il percorso di formazione.

Si tratta di una misura sperimentale che vuole, in pratica, rafforzare il legame tra la Regione e le scuole universitarie sanitarie presenti sul territorio, favorendo la permanenza degli studenti e incentivandoli a completare il corso in Veneto. L’attenzione è anche rivolta a contrastare l’uscita verso altre regioni o il mercato privato, cercando così di garantire un futuro più stabile e organizzato per chi sceglie questa professione.

Altre iniziative regionali contro la carenza di personale sanitario

Il voucher per gli studenti rientra in un più ampio piano messo a punto dalla Regione Veneto per affrontare la carenza di operatori socio-sanitari. Presentato lo scorso agosto, questo piano prevede uno strumento utile alla mobilità del personale tra le aziende sanitarie della regione. In concreto, è stata creata una piattaforma digitale che permette agli operatori di chiedere trasferimenti o avvicinamenti lavorativi all’interno del territorio.

Fino ad oggi la piattaforma ha consentito di rispondere positivamente a oltre 120 richieste di spostamento, offrendo soluzioni in linea con i bisogni degli operatori e delle aziende. Questo sistema punta a stabilizzare la presenza del personale sanitario, migliorando la conciliazione tra vita privata e lavoro.

Sostegno psicologico e comunicazione mirata

Tra le altre azioni c’è l’attivazione di sportelli di supporto psicologico per i dipendenti di ogni azienda sanitaria regionale. Questi spazi garantiscono un sostegno diretto, fondamentale per contrastare stress e burnout che affliggono molte figure sanitarie dopo anni di crisi e impegni intensi.

Per migliorare la percezione della professione infermieristica è stata attivata anche una campagna di comunicazione che utilizza i social media e organizza open day dedicati a studenti e famiglie. Inoltre, sono stati intensificati gli incontri di orientamento nelle scuole secondarie di secondo grado per far conoscere da vicino il percorso formativo e le prospettive lavorative dell’infermieristica.

Una risposta concreta alla carenza di infermieri nel veneto

Lo scenario sanitario del Veneto, come gran parte d’Italia, soffre da tempo una carenza di infermieri che rischia di limitare la qualità dei servizi sanitari offerti sul territorio. Questa nuova misura economica, unita agli interventi di supporto e alla mobilità facilitata, mira a rendere più accessibile e sostenibile il percorso formativo.

Il contributo di mille euro rappresenta un aiuto significativo per molte famiglie e studenti, in quanto consente di affrontare alcune delle spese legate agli studi senza rinunciare al percorso universitario. La Regione spinge affinché il settore sanitario trovi nuovo slancio sul fronte occupazionale, tenendo conto della crescente domanda di personale qualificato.

Le azioni messe in campo dimostrano un intento di adattare la gestione sanitaria alle necessità di chi lavora e di chi studia, nello sforzo di favorire la continuità e la stabilità. L’attivazione di supporti psico-sanitari e i servizi di orientamento indirizzano anche un recupero della centralità della formazione.

Il progetto centrerà risultati concreti nel triennio previsto. A quel punto, i dati raccolti potranno guidare eventuali proroghe o nuove misure in vista di un futuro ancora più efficace sul fronte sanitario regionale.

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