Tornano a Urbania due anfore istoriate del XVII secolo attribuite alla bottega di Ippolito Rombaldoni

Tornano a Urbania due anfore istoriate del XVII secolo attribuite alla bottega di Ippolito Rombaldoni

Due anfore istoriate del XVII secolo di Ippolito Rombaldoni, datate 1670, sono state restituite al museo civico di palazzo Ducale a Urbania, arricchendo il patrimonio culturale e artistico locale.
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Due anfore istoriate del XVII secolo, provenienti dalla bottega di Ippolito Rombaldoni, sono state restituite e collocate nel museo civico di Urbania, arricchendo il patrimonio locale e valorizzando la tradizione della maiolica seicentesca marchigiana. - Gaeta.it

Due anfore istoriate del XVII secolo, provenienti dalla bottega di Ippolito Rombaldoni, maestro della maiolica seicentesca di Urbania, sono state restituite alla città. Le opere, datate 1670, rappresentano un esempio rilevante della maiolica tardo-seicentesca marchigiana. L’arrivo di questi pezzi nel museo civico di palazzo Ducale arricchisce il patrimonio locale e rafforza il legame con la storia artistica della zona. La presentazione ufficiale delle anfore è avvenuta il 17 maggio, durante una conferenza con il professor Massimo Moretti dell’università “La Sapienza” di Roma.

Le caratteristiche e l’importanza delle anfore istoriate

Le due anfore biansate misurano ciascuna 81 centimetri di altezza e sono decorate con scene a tema religioso, ispirate a incisioni e dipinti dell’epoca. Una delle decorazioni principali rappresenta la “Sepoltura di Cristo”, opera di Federico Barocci, una delle figure più influenti del Rinascimento marchigiano. La scena è riprodotta sulle anfore in maiolica, con una tecnica che alterna monocromia blu e policromia, segno del periodo di maturità artistica della bottega di Rombaldoni.

Testimonianze della maiolica istoriata nella regione

Questi oggetti si collocano tra le testimonianze più significative della maiolica istoriata del Seicento nella regione. La scelta di esporli insieme alla mostra “Disegni di Federico Barocci nella collezione Ubaldini” crea un dialogo diretto tra la ceramica e le opere grafiche del pittore. Le anfore, oltre a essere pezzi d’arte, forniscono un punto di riferimento per comprendere le tecniche e gli stilemi della maiolica urbinate nel XVII secolo.

Il valore culturale e l’impatto sulla comunità di urbania

La donazione delle anfore è stata offerta da Enrico Marzioni e Anna Maria Barzi, famiglie con radici nella città, che hanno scelto di restituire le opere alla comunità. La direttrice del museo civico, Alice Lombardelli, ha sottolineato come questa acquisizione ampli il patrimonio cittadino e rafforzi il rapporto tra la collezione Ubaldini, la ceramica e la storia culturale locale. Le anfore assistono a raccontare una parte della tradizione artistica di Urbania, città nota proprio per la maiolica.

Valorizzazione culturale e collaborazione

L’assessore alla cultura, Andrea Alessandroni, ha definito l’evento come fra le azioni più rilevanti degli ultimi anni in tema di valorizzazione culturale. La consegna degli oggetti è il risultato di una collaborazione visibile tra privati e istituzioni, che ha permesso di recuperare e conservare un patrimonio storico. La presenza delle anfore nel museo offrirà anche opportunità didattiche per studenti e appassionati che potranno osservare da vicino queste testimonianze.

Dettagli della presentazione e collocazione museale

La presentazione ufficiale delle due anfore si è svolta sabato 17 maggio alle 17.30, nel museo civico di palazzo Ducale a Urbania. L’evento è stato accompagnato da una conferenza del professor Massimo Moretti, studioso dell’università “La Sapienza” di Roma, specializzato nella maiolica e nell’arte rinascimentale. Durante l’incontro sono stati illustrati i dettagli tecnici e storici delle opere, i riferimenti iconografici e il contesto artistico in cui le anfore sono nate.

Le anfore sono state collocate all’interno della mostra “Disegni di Federico Barocci nella collezione Ubaldini”, dove dialogano con altri pezzi legati al pittore e alla sua influenza nella regione. La collocazione in questo spazio permette di mettere in evidenza il rapporto stretto tra pittura e ceramica, elemento caratteristico della produzione artistica di Urbania. Il museo evidenzia così la ricchezza della propria collezione, offrendo ai visitatori una visione completa della ceramica secentesca.

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