Torna nella tuscia i tramonti di tinia, festival di musica da camera e impegno sociale a sutri

Torna nella tuscia i tramonti di tinia, festival di musica da camera e impegno sociale a sutri

Il festival i tramonti di tinia a tuscia unisce musica da camera, arte contemporanea e impegno sociale dal 27 al 29 giugno all’azienda agricola Spada vicino a Sutri, con concerti gratuiti e iniziative solidali.
Torna Nella Tuscia I Tramonti Torna Nella Tuscia I Tramonti
"I Tramonti di Tinia 2025 è un festival di musica da camera nella campagna della Tuscia, con concerti gratuiti, riflessione civile e un forte impegno sociale a sostegno di progetti per studenti in difficoltà." - Gaeta.it

Nell’estate 2025, la campagna della Tuscia si anima con i tramonti di tinia, festival che porta musica da camera, riflessione civile e solidarietà in un’unica cornice. Dal 27 al 29 giugno l’azienda agricola Spada, vicino a Sutri, sarà palcoscenico di concerti e incontri a ingresso gratuito su prenotazione. La manifestazione, diretta artisticamente dal pianista Massimo Spada, coinvolge artisti di primo piano e riserva una particolare attenzione all’impegno sociale, sostenendo progetti rivolti alle fasce più fragili della società.

Un festival nella natura verde della campagna viterbese

Il festival si svolge in un contesto naturale molto suggestivo, tra i filari e gli spazi aperti dell’azienda agricola Spada, che si trova pochi chilometri da Sutri, piccolo borgo ricco di storia nella provincia di Viterbo. Questa location esclusiva offre un’atmosfera intima e rilassata, ideale per ascoltare musica da camera e partecipare a momenti di confronto. L’edizione 2025 conferma questa scelta, mettendo in agenda tre giornate in cui la musica sposa paesaggi e riflessioni civili, in un format che permette di godere delle esibizioni e degli incontri immersi nel verde, lontani dal caos cittadino.

L’accesso ai concerti e agli appuntamenti è gratuito ma richiede prenotazione, per garantire la qualità dell’esperienza e la sicurezza. Questo approccio consente un pubblico selezionato e attento, pronto a seguire eventi che si svolgono in un’atmosfera raccolta, quasi familiare. L’idea di fondere natura e musica è un tratto distintivo del festival che già nelle passate edizioni ha attirato appassionati della musica classica desiderosi di vivere un’esperienza diversa e un po’ fuori dai circuiti tradizionali.

Una programmazione attenta alla musica classica e alle sue radici popolari

Massimo Spada, alla guida della direzione artistica, ha scelto di concentrare l’attenzione sul tema della contaminazione nella musica classica, esplorando le influenze del folclore su questo genere. In particolare, la figura di Dmitri Šostakovič, compositore del Novecento scomparso cinquant’anni fa, rappresenta un filo conduttore della rassegna. Šostakovič è considerato un punto di riferimento per la modernità musicale e per la potenza espressiva che ha saputo imprimere nelle sue opere, spesso permeate da suggestioni popolari.

Il programma presenta brani di autori come Schumann e Brahms, inseriti in un percorso musicale che riflette sulla mescolanza di culture e tradizioni. Il 28 giugno si eseguirà in prima assoluta una nuova composizione commissionata a Paolo Catenaccio, compositore contemporaneo che ha realizzato un’opera commissionata appositamente per il festival. Durante la manifestazione si alterneranno formazioni di diverso tipo, dal Trio Amal al sestetto che chiuderà la serata inaugurale con l’esecuzione della suite dal balletto La revue de cuisine di Martinu.

La qualità dei musicisti coinvolti è alta e testimonia la volontà degli organizzatori di offrire un’esperienza musicale rigorosa, ma anche ricca di contaminazioni e aggiornamenti. Alessio Pianelli, violoncellista e autore, sarà protagonista sia come interprete che compositore della giornata conclusiva, mentre la presenza di David e Diego Romano, prime parti dell’Orchestra di Santa Cecilia, arricchisce il concerto di chiusura.

Arte e performance: la novità di paola romoli venturi

Tra le novità di questa edizione c’è la partecipazione di Paola Romoli Venturi con la sua installazione site specific e performance sonora intitolata “la pace è stanca”. Questo intervento artistico mira a integrare la componente musicale con linguaggi visivi e sonori diversi, offrendo una dimensione più ampia di riflessione. La scelta di proporre un’opera che parla di pace sottolinea l’impegno civile del festival, che non si limita all’aspetto musicale ma affronta temi sociali di grande attualità.

“La pace è stanca” sarà un punto di contatto tra arte contemporanea e musica, in un luogo dove la natura fa da sfondo a queste contaminazioni. La collaborazione con artisti visivi e performer arricchisce il format e stimola il pubblico a una fruizione più attenta e partecipe, fuori dalle consuete dinamiche di ascolto passivo. L’inserimento di questa opera testimonia, inoltre, la volontà di mantenere il festival aggiornato sulle nuove tendenze culturali senza snaturarne la vocazione originaria.

Il concerto di solidarietà e il sostegno ai progetti sociali di alba onlus

Il 29 giugno la manifestazione prevede il concerto di beneficenza, ultimo appuntamento della rassegna e momento centrale dell’impegno solidale. Il ricavato sosterrà i progetti di Alba Onlus, associazione che opera per agevolare e promuovere borse di studio per studenti in difficoltà della facoltà di lingue dell’Università Ioan Cuza di Iasi, in Romania. Alba Onlus è intitolata a Loredana Battaglia, insegnante che ha dedicato la propria vita all’istruzione e alla crescita culturale in quella realtà, scomparsa nel 2007.

Il concerto vedrà esibirsi il Quartetto Avos e il trio formato da David e Diego Romano insieme a Massimo Spada. Questi musicisti di livello internazionale metteranno in gioco la propria esperienza per contribuire a finanziare borse di studio destinate a studenti meritevoli ma con minori risorse economiche. La musica diventa, quindi, strumento per sostenere l’istruzione e offrire opportunità concrete a chi si trova in condizioni svantaggiate.

La scelta di legare la musica da camera a una causa sociale specifica arricchisce la valenza del festival, trasformandolo in un momento di comunità e di attenzione verso temi reali. L’iniziativa conferma la dimensione etica del progetto, che vuole coniugare arte e solidarietà nella stessa cornice naturale della Tuscia.

Change privacy settings
×