Torna la fille du régiment al teatro san carlo dopo 60 anni con un nuovo allestimento diretto da damiano michieletto

Torna la fille du régiment al teatro san carlo dopo 60 anni con un nuovo allestimento diretto da damiano michieletto

La fille du régiment di Gaetano Donizetti torna al teatro San Carlo di Napoli con la regia di Damiano Michieletto, diretta da Riccardo Bisatti e un cast guidato da Pretty Yende, in una produzione internazionale.
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La celebre opera di Donizetti *Fille du régiment* torna al Teatro San Carlo di Napoli dopo 60 anni, con una produzione contemporanea diretta da Damiano Michieletto e Riccardo Bisatti, in coproduzione con la Bayerische Staatsoper. - Gaeta.it

La celebre opera di Gaetano Donizetti, fille du régiment, torna finalmente al teatro San Carlo di Napoli dopo sei decenni. L’appuntamento è previsto per domenica 18 maggio 2025 alle ore 17:00, con una serie di repliche fino al 27 dello stesso mese. Questa produzione è realizzata in coproduzione con la Bayerische Staatsoper di Monaco, offrendo al pubblico un’occasione rara di vedere un titolo storico riproposto con una regia contemporanea firmata da Damiano Michieletto, uno dei registi italiani più riconosciuti e apprezzati della sua generazione.

Date e protagonisti della nuova produzione al san carlo

Domenica 18 maggio 2025 il teatro San Carlo di Napoli rialza il sipario su fille du régiment, opera buffa di Gaetano Donizetti scritta nel 1840. Lo spettacolo è organizzato in partnership con la Bayerische Staatsoper, simbolo della collaborazione tra istituzioni liriche internazionali. Le recite partono alle 17 e si protraggono fino al 27 maggio con diversi appuntamenti pensati per raggiungere un ampio pubblico.

A dirigere l’orchestra è Riccardo Bisatti, giovane direttore alla sua prima esperienza al San Carlo. Oltre all’orchestra, guiderà il coro del teatro, preparato da Fabrizio Cassi. La scelta di Bisatti rappresenta un segno di fiducia verso nuovi talenti della direzione musicale, pay per la rinascita di classici senza tradirli.

Il cast principale vede Pretty Yende nel ruolo di Marie, una giovane orfana che cresce in un reggimento francese. Il personaggio maschile di Tonio sarà interpretato da Ruzil Gatin, mentre Sergio Vitale interpreterà il sergente Sulpice, figura paterna centrale per Marie. Sonia Ganassi veste i panni della marchesa di Berkenfield, che reclamando la maternità, tenta di portare via Marie dall’ambiente militare in cui è cresciuta. Al fianco della marchesa c’è Eugenio Di Lieto nel ruolo di Hortensius, suo intendente.

La novità della duchesse de crakentorp

Una variante significativa arriva dalla presenza sul palco di Marisa Laurito nel ruolo della duchesse de Crakentorp. Il suo personaggio funge da narratrice e sostituisce i tradizionali dialoghi parlati con un racconto originale. Nel cast vocale anche due artisti del coro del San Carlo, Salvatore De Crescenzo e Ivan Lualdi, rispettivamente caporale e contadino. Coordinano le scene Paolo Fantin, i costumi Agostino Cavalca, le luci Alessandro Carletti e la coreografia Thomas Wilhelm. La drammaturgia è firmata da Mattia Palma.

La lettura registica di damiano michieletto: tra commedia e riflessioni sociali

Damiano Michieletto ha voluto portare in scena non solo la leggerezza della commedia di Donizetti, ma anche alcuni temi più profondi nascosti dietro la trama. Nel suo commento alla regia, sottolinea come la storia sia quella di una ragazza cresciuta in un ambiente dominato da uomini, un reggimento militare che le ha fatto da famiglia. Questa condizione la porta a identificarsi con un gruppo di soldati, integrandosi in un mondo fatto di rigide regole e tradizioni maschili.

La svolta avviene quando Marie deve lasciare questo contesto per affrontare una realtà diversa, quella di una famiglia borghese che pretende da lei comportamenti legati all’idea tradizionale di femminilità. La regista evidenzia quindi il conflitto interiore della protagonista: da un lato una vita di libertà e coraggio più vicina al suo modo di essere, dall’altro l’obbligo di conformarsi a modelli imposti dalla società di allora.

Domande aperte sulla femminilità e l’identità

Questo contrasto genera domande che attraversano tutto lo spettacolo: qual è il ruolo delle donne in contesti maschili? Quale scelta può fare una giovane donna divisa tra identità e doveri sociali? Michieletto sceglie una narrazione sobria ma tagliente, che restituisce la comicità originale dell’opera senza dimenticare la riflessione sulle condizioni sociali del tempo.

Aspetti tecnici: scenografie, costumi e narrazione innovativa

Lo spettacolo si avvale di un allestimento curato da un gruppo di artisti di fama. Paolo Fantin firma le scene con ambientazioni che favoriscono una lettura moderna della storia senza rinunciare alla precisione storica. I costumi di Agostino Cavalca contribuiscono a delineare i personaggi con rigore e attenzione, restituendo le peculiarità dell’epoca ma anche il passaggio tra contesti diversi vissuti da Marie.

Le luci di Alessandro Carletti accompagnano lo sviluppo drammatico e comico adattando le atmosfere a ogni momento della vicenda. La presenza di una figura narrante, incarnata da Marisa Laurito, inserisce un elemento originale all’interno dell’opera, sostituendo i dialoghi parlati con una narrazione fluida e coerente.

La coreografia di Thomas Wilhelm aggiunge movimento e ritmo senza appesantire la struttura musicale, mentre la drammaturgia di Mattia Palma aiuta a compattare testo, azioni e scene. In questo modo, fille du régiment si presenta come uno spettacolo completo, capace di dialogare con platee attente sia all’opera d’arte stessa sia al contesto culturale e sociale che rappresenta.

Una riscoperta importante per napoli

Il ritorno di questa opera al San Carlo permette a Napoli e ai suoi spettatori di riscoprire un titolo importante nel repertorio donizettiano, con un allestimento contemporaneo ma rispettoso delle radici storiche e musicali dell’opera. L’attesa è alta per vedere come questa produzione, guidata da artisti di fama ma anche giovani professionisti, saprà restituire tutta la vitalità di un capolavoro tornato dopo 60 anni.

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