La misteriosa auto nera è tornata al centro delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, cittadina vaticana svanita nel 1983. Durante l’audizione del 12 giugno 2025 davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Orlandi e quello di Mirella Gregori, Daniela Gentile, ex allieva della scuola di musica Tommaso Ludovico da Victoria, ha raccontato di aver visto più volte la ragazza salire su una vettura nera con vetri oscurati proprio fuori dall’istituto.
Il racconto di daniela gentile, ex compagna di scuola di emanuela orlandi
Daniela Gentile ha spiegato di aver frequentato per tre anni la scuola di musica Tommaso Ludovico da Victoria, dove seguiva con Emanuela Orlandi un corso di canto corale. Le due si incrociavano durante le pause e alle prove, ma non avevano un rapporto particolarmente stretto. La mattina del 12 giugno 2025 ha riferito che in due occasioni diverse notò Emanuela salire su un’auto nera, “di grossa cilindrata e con vetri oscurati”, a pochi passi dalla scuola.
In un episodio, Gentile era alla fermata dell’autobus 70, visibilmente stanca, quando Emanuela le offrì un passaggio. La testimonianza sottolinea che Gentile preferì declinare l’invito, per precauzione, dicendo di avere un altro impegno. Quella macchina le parve “inusuale” e le diede una sensazione spiacevole. Questo particolare ritorna più volte nel suo racconto, e segna un momento importante nella sua memoria.
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Dettagli sul secondo episodio
Il secondo episodio ricordato si svolse qualche giorno prima: Gentile vide l’auto fermarsi a distanza di 150-200 metri dalla scuola e osservò una persona, descritta come un giovane moro, alto e atletico, con capelli corti e ondulati, che parlò brevemente con Emanuela prima che la ragazza salisse a bordo e la macchina ripartisse.
Dettagli sugli incontri e la cronologia degli eventi
Gentile ha collocato questi episodi poco prima della fine dell’anno scolastico, tra aprile e maggio 1983, in un periodo in cui faceva caldo. A quel tempo, l’allieva si preparava a lasciare con anticipo la scuola, per sottoporsi a un intervento chirurgico a Firenze. Durante la convalescenza, mentre guardava un episodio di Candy Candy, un telegiornale annunciarono la scomparsa di Emanuela Orlandi. Quell’avvenimento la colpì profondamente e mise in relazione la proposta di passaggio rifiutata con il destino poi accaduto alla ragazza.
Nel corso dell’audizione, Gentile ha aggiunto che normalmente Emanuela tornava a casa a piedi, senza prendere autobus o altre automobili, almeno nei suoi ricordi. Ha spiegato di non aver mai chiesto chi guidasse quella macchina, e non può escludere che fosse il padre della ragazza, anche se l’auto le era sembrata poco familiare. Ipotesi plausibile, secondo lei, è che si trattasse di chi era incaricato di accompagnare la ragazza, magari un autista.
Alcune precisazioni durante l’audizione
Gli interrogatori dei commissari si sono concentrati anche su alcune discrepanze nel racconto di Gentile, tra cui la direzione in cui l’auto nera ripartì dopo la salita di Emanuela. Nonostante le domande, l’ex allieva ha garantito di riferire soltanto quanto ricordava con chiarezza, senza aggiungere dettagli non certi.
Quando le è stato chiesto se avesse parlato con altri della macchina nera, Gentile ha confermato che nessuno si era mai presentato per raccogliere la sua testimonianza fino a quel momento, tranne suor Dolores, all’epoca direttrice della scuola, la quale chiese informalmente informazioni senza ottenere dettagli significativi dall’allieva.
Intervento del presidente della commissione parlamentare
Infine, il presidente della Commissione, senatore Andrea De Priamo, ha commentato che alcuni elementi del racconto di Gentile, come la notizia lanciata da un’edizione speciale del telegiornale e la presenza in palinsesto di Candy Candy, non risultano dagli archivi Rai dell’epoca. Ha sottolineato come all’epoca non esistessero altri telegiornali con dati diversi, invitando a prendere atto comunque delle dichiarazioni rilasciate.
La testimonianza di Daniela Gentile aggiunge un tassello ulteriore alla lunga e complessa vicenda della sparizione di Emanuela Orlandi, alimentando ancora domande e riflessioni sull’auto nera e su chi potesse essere presente quel giorno. Le indagini continuano a cercare conferme tra ricordi e documenti di oltre quarant’anni fa, in un mistero che resta ancora aperto.