Torna bar convent brooklyn, il made in italy degli spirits conquista il mercato Usa con nuove tendenze della mixology

Torna bar convent brooklyn, il made in italy degli spirits conquista il mercato Usa con nuove tendenze della mixology

Bar Convent Brooklyn 2025 riunisce 12 aziende italiane per promuovere la crescita record delle esportazioni di spirits made in Italy negli Stati Uniti, con focus su amari, cocktail botanici e innovazione nella mixology.
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Bar Convent Brooklyn 2025 riunisce 12 aziende italiane per promuovere gli alcolici made in Italy nel mercato statunitense, in forte crescita, con focus su amari, cocktail botanici e l’innovativo Paper Plane. - Gaeta.it

Bar Convent Brooklyn si avvicina e il mondo degli spirits si prepara per concentrarsi sulle ultime novita’ della mixology. L’evento, gemello di quello di Berlino, si terrà a Industry City il 10 e 11 giugno e vedrà per la quinta volta la partecipazione di 12 aziende italiane rappresentate dall’Istituto per il commercio estero . L’interesse verso il made in Italy nel comparto degli alcolici si traduce in dati economici solidi che confermano la crescita negli Stati Uniti, tra i mercati più importanti a livello globale.

La presenza italiana e i numeri record delle esportazioni di alcolici negli stati uniti

In occasione di Bar Convent Brooklyn 2025, l’Italia torna con una delegazione significativa di 12 aziende, riportando l’attenzione sull’importanza crescente del mercato statunitense per il settore degli alcolici tricolore. Secondo le statistiche diffuse dall’Ice, raccolte dal dipartimento del Commercio degli Usa, il valore delle esportazioni italiane di bevande alcoliche verso gli Stati Uniti ha raggiunto nel 2024 quota 269,1 milioni di dollari, registrando un aumento del 5,2% rispetto all’anno precedente. Questo incremento ha spinto la quota di mercato dell’Italia al 2.3% in valore, un dato importante considerando la concorrenza globale nel settore degli spirits.

Crescita esponenziale nel primo trimestre 2025

Il primo trimestre del 2025 conferma un trend in forte ascesa con esportazioni per 78,6 milioni di dollari, ossia un balzo del 39,4% rispetto allo stesso periodo nel 2024. Segnificativo anche l’aumento dei volumi esportati, passati da 2,27 milioni di litri proof nel primo trimestre 2024 a 3,53 milioni nel 2025, pari a una crescita del 55,3%. Questi numeri hanno spinto la quota di mercato italiana oltre il 2.8% in valore e al 3.2% in volume, mostrando che il prodotto italiano continua a incontrare favore negli Usa.

La nuova scena della mixology italiana in nord america e il ruolo di bar convent brooklyn

Bar Convent Brooklyn si conferma come piattaforma cruciale per la promozione degli alcolici italiani in un mercato complesso e competitivo come quello nordamericano. Erica di Giovancarlo, direttore dell’Italian Trade Agency a New York, ha indicato l’evento come un momento per approfondire la conoscenza dei marchi italiani e raccontarne la storia, aspetti chiave per consolidare il legame con i consumatori statunitensi.

Nel panorama della liquoristica italiana, spiccano amari e aperitivi che stanno vivendo un momento di attenzione particolare. Marco Montefiori, managing director di Montenegro Americas, ha sottolineato l’integrazione ormai stabile di questi prodotti nei bar e ristoranti più rinomati degli Stati Uniti. Le richieste si concentrano su limoncello e gin italiani, segmenti in espansione sia nei volumi che nella ricerca di nuove combinazioni di gusto. Montenegro avrà uno spazio dedicato durante la fiera, con un portafoglio ampio di prodotti.

La ristorazione italiana come veicolo culturale

Il successo della cocktail culture italiana passa anche per la ristorazione, dove i locali italiani rappresentano molto più della cucina. Si tratta di spazi che veicolano uno stile di vita e un’identità culturale, esplodendo nel mainstream americano grazie a esperienze autentiche nel bere e nel mangiare.

La valorizzazione degli amari e la tendenza verso i cocktail botanici e wellness

Gli amari italiani raccolgono l’interesse crescente dei bartender americani, che li impiegano in cocktail classici e innovativi come il black manhattan. Michele Alfonso, mixologist, evidenzia come marchi come Averna, Lucano, Meletti e Foro arricchiscano la complessità dei drink con note erbacee e agrodolci. I bartender americani abbracciano la filosofia dei cocktail italiani minimalisti e botanici, privilegiando un’esperienza di degustazione più elegante e bilanciata.

Ingredienti naturali e nuove ricette

La sperimentazione si estende anche agli ingredienti di origine naturale come zenzero e curcuma. Questi elementi si combinano bene con amari e vermouth, dando vita a nuove ricette che riflettono una crescente attenzione al benessere anche nel bere. Questa tendenza verso drink più leggeri e funzionali apre scenari diversi per la mixology, con un focus sulla selezione e preparazione accurata delle piante per armonizzare i sapori.

Paper plane, il cocktail del 2025 e la fusione di culture italiane e americane

A Bar Convent Brooklyn 2025 sarà celebrato un cocktail che ha già conquistato gli appassionati, il paper plane. La drink prende il nome da una canzone di M.I.A. e nasce dalla creatività di Sam Ross, co-proprietario del bar Attaboy di New York. Questo cocktail mescola bourbon whiskey e succo di limone con due ingredienti italiani: l’amaro Nonino e l’Aperol.

La ricetta è esempio della contaminazione tra culture e ingredienti, capace di unire l’innovazione americana con la tradizione italiana degli spirits. Il paper plane rappresenta una nuova frontiera che sintetizza perfettamente la direzione attuale della mixology, dove ricerca del gusto e radici culturali si intrecciano per dare vita a proposte riconoscibili e apprezzate oltre i confini nazionali.

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