Torna a torino dopo la rottura e trova l’ex in stato alterato: nasce processo per aggressione e lesioni

Torna a torino dopo la rottura e trova l’ex in stato alterato: nasce processo per aggressione e lesioni

Un giovane karateka torinese è imputato per maltrattamenti e lesioni aggravate dopo un’aggressione all’ex compagna in un appartamento di Torino, con accuse di uso di cocaina e querela per diffamazione in corso.
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Un giovane campione torinese di karate è imputato per maltrattamenti e lesioni aggravate dopo un’aggressione alla sua ex compagna, in un caso complicato da accuse di droga e diffamazione, attualmente in corso davanti al tribunale di Torino. - Gaeta.it

Il caso di un giovane campione torinese di karate finisce davanti al tribunale dopo una lite scoppiata in un appartamento di Torino. La vicenda riguarda l’aggressione subita dalla sua ex compagna pochi giorni dopo la fine della loro relazione. L’uomo, 27 anni, è imputato per maltrattamenti e lesioni aggravate. Sullo sfondo, accuse di uso di sostanze stupefacenti e accuse di diffamazione che complicano ulteriormente la vicenda.

Il contesto della lite nell’appartamento dopo la fine della relazione

Nel marzo del 2024, pochi giorni dopo la conclusione della storia tra lui e lei, la donna è tornata nell’appartamento condiviso per recuperare alcuni effetti personali. È proprio lì che ha trovato il suo ex con due altre ragazze. Lei lo descrive in evidenti condizioni di alterazione, un comportamento fuori controllo attribuito probabilmente all’uso di cocaina. Questo quadro ha generato pesanti tensioni. Da semplice confronto verbale, la situazione è degenerata in aggressione fisica.

Testimonianze e ambiente

La vittima racconta che all’interno dell’appartamento c’era un’atmosfera carica di nervosismo: l’uomo appariva poco lucido e agitato, mentre le due giovani erano presenti senza intervenire. Immediatamente è scoppiata una lite violenta, che ha lasciato segni fisici sulla donna. Una scena che per lei è stata un trauma, confermata poi dalle testimonianze e dalle indagini successive.

L’indagine e il procedimento giudiziario a torino

Dopo la denuncia, la procura di Torino ha affidato il caso alla pubblico ministero Barbara Badellino. L’indagine ha raccolto elementi che hanno portato al rinvio a giudizio del 27enne. Sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra parenti, conoscenti e vicini, per ricostruire la dinamica degli eventi e approfondire i rapporti tra i due ex partner.

La vittima ha raccontato che i rapporti erano problematici già da tempo, con frequenti scontri verbali e tensioni crescenti. L’episodio della violenza fisica si inserisce in un contesto di disagio e conflitto protratto, non un caso isolato. Il reato contestato riguarda maltrattamenti e lesioni personali, con particolare attenzione alle dinamiche di abuso domestico.

Arresto e successive decisioni del giudice

L’uomo è stato arrestato dopo l’aggressione, ma il giudice ha disposto la convalida con scarcerazione successiva. La decisione ha permesso al giovane di proseguire una carriera sportiva internazionale, nonostante il procedimento in corso. Alle spalle c’è ancora una reputazione di alto livello, acquisita grazie ai titoli nel karate a livello nazionale e internazionale.

La questione dell’uso di sostanze e la querela per diffamazione

Uno degli elementi più discussi durante il processo riguarda gli episodi di assunzione di alcol e droga, in particolare cocaina. L’ex compagna ha fornito alla procura un video che mostra il giovane presumibilmente sotto l’effetto di droga, documento che ha anche inviato all’allenatore del karateka.

La reazione dell’allenatore è stata decisa: ha presentato querela per diffamazione contro di lei, sostenendo che le accuse nascono da motivazioni personali legate alla gelosia. La posizione difensiva ha insistito sulla natura infondata delle accuse, mentre l’accusa punta su quel materiale come prova della pericolosità e instabilità dell’imputato.

Scontro tra versioni e complessità del caso

Questo scontro tra versioni opposte aggiunge un ulteriore livello di complessità al processo, che vede da un lato le testimonianze e la denuncia di violenza, dall’altro una negazione precisa legata a motivazioni personali. Il tribunale ora valuta con attenzione documenti, video e testimonianze per arrivare a una decisione.

Il processo in corso e l’attesa della sentenza a torino

Il procedimento, iniziato nel 2024, continua nelle aule torinesi con le udienze fissate già nelle prossime settimane. La pubblica accusa dovrebbe presto esporre la sua requisitoria, nella quale definirà le richieste di condanna per il giovane karateka. La difesa si prepara a controbattere punto per punto le accuse.

Il caso mette in luce tensioni legate alle relazioni personali finite male e i rischi di arrivare a gesti violenti. La presenza di video e testimonianze consente di ricostruire in modo dettagliato i fatti, ma non elimina i dubbi sulle motivazioni reali dietro al litigio.

Al centro del dibattito giudiziario

Al centro della questione c’è un tribunale chiamato a giudicare non solo le azioni dell’imputato, ma anche la credibilità delle due versioni in campo. La risposta arriverà nelle aule di giustizia, dove i fatti saranno confrontati e valutati secondo le prove raccolte senza interferenze esterne.

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