Torna a Rivoli l’evento itinerante "innamòrati di te" contro la violenza di genere con dati allarmanti sulle giovani vittime

Torna a Rivoli l’evento itinerante “innamòrati di te” contro la violenza di genere con dati allarmanti sulle giovani vittime

L’evento itinerante “innamòrati di te” torna a Rivoli per la diciottesima edizione, focalizzandosi sulla violenza di genere con il supporto di Codere Italia, istituzioni locali e forze dell’ordine.
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L’evento itinerante "innamòrati di te" torna a Rivoli focalizzandosi sulla lotta alla violenza di genere, coinvolgendo istituzioni, associazioni e forze dell’ordine in iniziative di prevenzione, supporto e sensibilizzazione, con particolare attenzione alle giovani vittime. - Gaeta.it

L’evento itinerante “innamòrati di te” è tornato a Rivoli, alle porte di Torino, dopo tre anni di assenza. Questa diciottesima edizione si concentra sulla violenza di genere, un fenomeno ancora molto diffuso e spesso nascosto. L’iniziativa, promossa da Codere Italia, ha raccolto numeri preoccupanti relativi ai contatti ricevuti nel 2024 e al profilo delle vittime, con un’attenzione particolare alle donne giovani, molte delle quali sotto i 30 anni. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della città di Rivoli e di importanti realtà impegnate nella tutela delle donne.

Il ritorno di “innamòrati di te” nel contesto di rivoli e i numeri del 2024

Dopo una pausa di tre anni, “innamòrati di te” ha scelto Rivoli per ospitare la diciottesima edizione, collocata nella Sala Polivalente del Centro Congressi. Il progetto, nato per sensibilizzare e combattere la violenza di genere, ha avuto un impatto rilevante in tutta la regione. Nei primi mesi del 2024, sono stati registrati 5.116 contatti tramite email, chat, messaggi istantanei e sms. In questo periodo 761 donne hanno trovato supporto diretto grazie alle volontarie dell’associazione Telefono Rosa. Questi dati fotografano una realtà preoccupante e richiamano l’attenzione sul fatto che la violenza non risparmia nemmeno le più giovani.

Dati anagrafici e tipologie di violenza

Ciò che emerge con forza è la composizione anagrafica delle vittime: il 3,4% delle donne assistite ha meno di 16 anni e un altro 21,8% rientra nella fascia tra 16 e 29 anni. La violenza psicologica, rappresentando il 63% dei casi, resta il tipo più frequente. Seguono la violenza verbale e le minacce, fenomeni spesso sottovalutati. La violenza fisica e quella economica crescono in termini di segnalazioni, così come lo stalking e il cyberstalking fanno parte delle molestie più diffuse, segnando un peggioramento delle dinamiche di abuso.

Anche la differenza di età tra vittime e aggressori evidenzia una parte importante dell’emergenza. Le giovani donne sono spesso aggredite da uomini più anziani: se il 25% delle vittime ha meno di 29 anni, solo il 16,5% degli autori di violenza è nella stessa fascia. Questo dato denuncia una realtà in cui la disparità di potere e la vulnerabilità si intrecciano spesso con diversi fattori sociali e culturali.

Il ruolo di codere italia e l’impegno verso un futuro senza violenza

Codere Italia, promotrice di “innamòrati di te”, continua a mantenere alta l’attenzione sulla lotta contro la violenza di genere. La direttrice delle relazioni istituzionali, Imma Romano, ha sottolineato l’importanza di creare uno spazio di confronto dove le donne possano trovare voce e sostegno. Il progetto ha ormai una storia di dieci anni, portata avanti in vari territori, e si configura come un punto di riferimento per chi affronta discriminazioni e abusi.

Romano ha rivolto un appello particolare alle giovani donne, invitandole a non arrendersi davanti alle difficoltà e a scegliere liberamente chi essere, senza lasciare spazio alle paure. Il messaggio si concentra sul coraggio necessario per superare i limiti interiori, spesso più insidiosi delle minacce esterne. Questo tipo di lotta passa anche attraverso la costruzione di opportunità concrete per colmare il divario di genere e la diffusione di una cultura più equa e rispettosa.

Un banco di prova per rivoli

L’evento di Rivoli rappresenta un banco di prova importante all’interno di questa strategia. Il patrocinio della città e di organizzazioni come gli Stati Generali delle Donne e la Ferpi indica come l’iniziativa si inserisca in un lavoro più ampio, fatto di collaborazione tra enti pubblici e associazioni. La scelta dello spazio polivalente contribuisce a trasformare l’evento in un luogo aperto al dialogo e alla formazione.

La città di rivoli tra impegni concreti e politiche di genere

Il comune di Rivoli mostra da tempo una volontà precisa nel mettere in campo azioni a favore della parità e contro ogni forma di violenza. Dorotea Gribaldo, assessora con deleghe multiple tra cui pari opportunità, parla di un percorso iniziato da anni, con strutture e strumenti creati per una prevenzione costante. Due iniziative spiccano in particolare: l’istituzione della Consulta delle Donne, che funge da organismo di vigilanza e proposta, e lo Sportello Antiviolenza gestito dall’associazione Emma Onlus, punto di riferimento per le vittime nel territorio.

Queste misure non si limitano a eventi simbolici ma intendono diventare parte della quotidianità amministrativa e sociale di Rivoli. Si lavora per costruire una rete che coinvolga istituzioni, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di generare un ambiente più inclusivo. La sfida rimane aperta, ma la città ha già posto basi strutturate per affrontare il fenomeno della violenza con strumenti concreti e mirati.

Commenti di dorotea gribaldo

Gribaldo evidenzia come questo impegno richieda attenzione e costanza quotidiana. Non è solo una questione di leggi o interventi sporadici, ma di collegare tra loro realtà differenti per farle lavorare insieme. L’aspetto della legalità, della prevenzione e dell’educazione assume un valore centrale in questo contesto.

Le forze dell’ordine di rivoli e la prevenzione della violenza di genere

Anche le forze dell’ordine di Rivoli partecipano attivamente alla lotta contro la violenza di genere. Maria Teresa Cerutti, sostituto commissario della polizia di Stato, spiega come il commissariato affronti ogni segnalazione con attenzione, anche quelle superficiali, per dare protezione e assistenza immediata alle vittime. La prontezza negli interventi mira a prevenire casi più gravi, intervenendo non appena si registrano situazioni a rischio.

Educazione alla legalità e collaborazione

La polizia cura anche attività di educazione alla legalità nelle scuole del territorio. Gli incontri con i giovani sono momenti fondamentali per stimolare la consapevolezza e per far capire che la violenza non è mai accettabile. Collaborazioni con enti sanitari e associazioni si concretizzano in iniziative come “Evviva”, organizzata da Asl To3 e ospedale di Rivoli, che si propongono di rafforzare il dialogo tra istituzioni e ragazzi.

Questo approccio integrato non si limita alla repressione dei reati ma punta a costruire una cultura che riconosca e contrasti fin dalle radici comportamenti violenti o discriminatori. Il lavoro di squadra tra forze dell’ordine, enti locali e associazioni risulta dunque un elemento chiave.

Il contributo dell’arma dei carabinieri nelle strategie di prevenzione e ascolto

L’Arma dei Carabinieri di Rivoli svolge un ruolo attivo nella gestione della prevenzione generale e nella risposta ai reati di violenza di genere. Il comandante Ugo Mercurio sottolinea l’attività informativa portata avanti per promuovere la cultura della legalità. In collaborazione con Soroptimist International d’Italia, sono stati avviati progetti rilevanti per tutelare vittime e minori.

Progetti innovativi per la tutela delle vittime

Tra questi, “Una stanza tutta per sé” prevede l’allestimento di spazi protetti all’interno delle caserme, riservati all’ascolto di donne e bambini vittime di violenza. Questi ambienti tutelano la riservatezza e favoriscono un approccio più umano e rispettoso durante la raccolta delle testimonianze.

Una novità importante è il progetto “Mobile Angel”, che ha esteso l’uso di un dispositivo di allarme da polso a Milano, Torino e Roma. Questo smart watch consente alle vittime di richiedere soccorso immediato, inviando la loro posizione direttamente alla centrale operativa dell’Arma. In questo modo, l’intervento può essere rapido e mirato, aumentando la sicurezza delle persone a rischio.

L’iniziativa conferma l’impegno costante dei carabinieri nel contrasto alla violenza, andando oltre la semplice azione repressiva e investendo nella protezione e nell’empowerment delle vittime.

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