Torna a milano la crazy week dedicata alla malattia mentale tra arte, musica e sport dal 24 al 30 maggio

Torna a milano la crazy week dedicata alla malattia mentale tra arte, musica e sport dal 24 al 30 maggio

La crazy week a Milano dal 24 al 30 maggio promuove la sensibilizzazione sulla malattia mentale con eventi culturali, sportivi e incontri con Roberto Vecchioni, Cathy La Torre, Beppe Bergomi e Paolo Ruffini.
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Dal 24 al 30 maggio a Milano la Crazy Week promuove la sensibilizzazione sulla malattia mentale con eventi culturali, sportivi e una mostra fotografica, coinvolgendo la comunità per superare pregiudizi e favorire il dialogo. - Gaeta.it

La settimana dal 24 al 30 maggio Milano ospiterà la nuova edizione della crazy week, iniziativa organizzata da I Sempre Vivi Ets con il sostegno del Comune. Questo evento cerca di contrastare lo stigma legato alla malattia mentale proponendo una serie di appuntamenti culturali, artistici e sportivi aperti alla città. L’obiettivo è raccontare storie di persone che affrontano queste sfide e portare il dibattito su temi spesso ignorati o trattati con superficialità.

La mostra fotografica che racconta la quotidianità delle persone con malattia mentale

In quasi sessanta stazioni della metropolitana milanese sarà possibile vedere una mostra fotografica a cura di Giovanni Diffidenti. Le immagini ritraggono adulti e ragazzi alle prese con un percorso di riconquista della fiducia e delle relazioni sociali. Ogni scatto offre uno sguardo diretto sulle sfide e sui piccoli successi di chi vive con una malattia mentale. Il progetto vuole superare pregiudizi e far conoscere volti e storie lontane dai cliché. Le stazioni diventano così spazi di confronto e riflessione aperti a tutti i cittadini, coinvolgendo un pubblico molto ampio.

Gli appuntamenti principali: incontri, musica e sport per coinvolgere la comunità

Tra gli eventi più attesi della crazy week spicca la partecipazione del cantautore Roberto Vecchioni. Il 27 maggio sarà protagonista di un incontro dal titolo “Sogna ragazzo sogna. Regaliamo speranze ai giovani”, ispirato a una sua canzone. L’incontro intende sensibilizzare sul tema della malattia mentale tra i più giovani e creare occasioni di dialogo. La settimana ospiterà anche un dibattito sul bullismo con l’avvocata e attivista per i diritti civili Cathy La Torre, che porterà la sua esperienza sul tema.

Un momento sportivo sarà la prima edizione della Crazy Run, corsa di 5 chilometri non competitiva che partirà dall’Arco della Pace e attraverserà il Parco Sempione. La corsa coinvolgerà anche l’ex calciatore Beppe Bergomi, con l’intento di unire attività fisica e sensibilizzazione. Il programma prevede infine un monologo di Paolo Ruffini che rifletterà sulle tematiche del tempo, della fragilità e della pressione sociale legate al presente.

Il ruolo del comune e l’impegno verso un sistema di servizi più efficace

L’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolé, ha sottolineato l’importanza di aprire un dibattito pubblico sulla malattia mentale. Ha evidenziato la necessità di migliorare la qualità della comunicazione su questo tema e di colmare il ritardo del paese nel fornire risposte adeguate. Bertolé ha indicato come fondamentale “non lasciare sole le persone con difficoltà psicologiche e i loro famigliari. Occorre accoglierli, orientarli e garantire un sistema di servizi più efficace e accessibile.” Queste parole trovano concreta applicazione negli eventi della crazy week, che mirano proprio ad abbattere ostacoli culturali e facilitare un confronto più aperto.

L’approccio di i sempre vivi ets alla malattia mentale e alla comunità

Don Domenico Storri, psicoterapeuta e presidente di I Sempre Vivi, ha spiegato che la crazy week mette insieme diversi linguaggi per raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile. Arte, musica, sport e discorsi pubblici si intrecciano per mettere al centro non solo chi vive la malattia mentale ma tutta la comunità. L’obiettivo è creare uno spazio dove confrontarsi senza pregiudizi, riconoscendo il valore del supporto collettivo. L’iniziativa vuole far emergere l’umanità dietro ogni caso e stimolare una cultura della cura che interessa tutti, non solo chi affronta problemi psicologici. Questo approccio valorizza la dimensione sociale del benessere mentale.

La crazy week conferma così il suo ruolo come evento ormai stabile nella città di Milano, capace di suscitare attenzione e favorire incontri. L’uso di luoghi simbolici e linguaggi diversi rende la manifestazione accessibile e significativa. Con iniziative come queste Milano prova a cambiare il racconto sulla salute mentale, passando dai tabù a un dialogo aperto e concreto tra cittadini, esperti e istituzioni.

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