Un nuovo episodio di intolleranza scuote Torino, che storicamente si è contraddistinta per il suo impegno verso i diritti civili. Recentemente, sulla cancellata del cantiere del progetto “ToHousing+”, concepito per l’accoglienza delle persone LGBTQI+, è apparsa una provocazione omofoba. Lo striscione recita: «Accoglienti e ospitali solo con gli omosessuali» e porta la firma del gruppo di estrema destra Avanguardia. Questo gesto funesto accende i riflettori su una tensione crescente alimentata da alcune frange estremiste che cercano di minare i progressi nella lotta per i diritti.
Il contesto dell’aggressione omofoba
Questo attacco si aggiunge a un recente storico di aggressioni verbali e fisiche contro la comunità LGBTQI+ nella città. Avanguardia, che si definisce “Nazionalisti-Identitari-Rivoluzionari” sui propri canali social, accusa il progetto “ToHousing+” di non garantire assistenza agli eterosessuali in difficoltà, cercando di presentarsi come una voce a favore di una presunta discriminazione inversa. L’attacco non è solo un affronto diretto a un’iniziativa che offre rifugio, ma rivela una strategia più ampia per minare l’accettazione sociale delle diversità.
“ToHousing+”, infatti, rappresenta un’iniziativa di vitale importanza in un contesto dove ogni giorno molte persone LGBTQI+ affrontano la reiezione familiare, l’isolamento sociale, e spesso, anche situazioni di povertà o precarietà. In questo quadro, la provocazione del gruppo estremista è gravemente sintomatica di una cultura ancora permeata da pregiudizi, e porta alla luce la necessità di non dare nulla per scontato nella lotta per i diritti civili. Con più di vent’anni di storia alle spalle, Torino ha saputo costruire un marchio forte a favore dell’inclusione, ma, come dimostrano questi atti, rimane fondamentale restare vigili.
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Le reazioni delle istituzioni
Le autorità locali hanno reagito con fermezza all’atto di intolleranza. Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti del Comune di Torino, ha descritto l’azione come una “vile provocazione” da parte di un gruppo neofascista. Il suo intervento ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel sostenere chi è vittima di discriminazione, promettendo di non dare spazio all’intolleranza. Presentando “ToHousing+” come una risposta concreta alle ingiustizie sociali, l’assessore ha chiarito che Torino continuerà a promuovere i valori di accoglienza e inclusione, resistere agli attacchi infondati.
Anche Emanuele Busconi, consigliere di Sinistra Ecologista, ha espresso un messaggio di incitamento, sostenendo che Torino è una città di diritti e che l’estrema destra non troverà spazio per diffondere odio. Queste dichiarazioni evidenziano non solo un chiaro sostegno verso la comunità LGBTQI+, ma anche una mobilitazione politica che cerca di sconfiggere l’ideologia dell’intolleranza.
Il progetto “tohousing+” e il suo impatto
“ToHousing+” è un progetto ambizioso promosso dall’associazione Quore, sostenuto anche dal Comune di Torino, progettato per supportare fino a 24 persone LGBTQI+ in difficoltà. Il cuore dell’iniziativa è fornire una casa a chi è emarginato a causa della propria identità di genere o orientamento sessuale. Tra i beneficiari vi sono giovani costretti ad abbandonare il proprio nucleo familiare, rifugiati e migranti, ma anche persone transgender e anziani rimasti soli. Grazie a un finanziamento di un milione di euro proveniente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , gli alloggi offrono un rifugio sicuro.
Il progetto ha come obiettivo quello di favorire l’integrazione e di proseguire nell’offerta di un sostegno essenziale per persone vulnerabili. La reazione alle accuse degli estremisti è stata netta: la presunta “discriminazione inversa” è stata immediatamente respinta dai promotori che sottolineano l’importanza della protezione delle minoranze e delle persone in difficoltà. Lavorare per una società più equa è dunque un obiettivo di tutti, e non solo di parte.
La risposta della comunità e l’importanza della solidarietà
L’associazione Quore ha commentato l’accaduto con un post sui social, esprimendo determinazione a non abbassare la guardia. L’ottimismo traspare dalla loro affermazione che “l’omofobia ferisce tutta la società, non solo la comunità LGBTQI+” e evidenzia l’importanza di unire le forze contro l’odio e la discriminazione. Ogni attacco sembra, infatti, rinvigorire la lotta per l’uguaglianza e spingere verso un’unità più forte tra coloro che credono in un futuro migliore.
Torino ha storicamente vissuto momenti complicati nel contrastare l’intolleranza, ma mai come ora si manifesta un forte impegno collettivo per tenere alta l’attenzione verso i diritti. La città, conosciuta come un baluardo per la libertà e l’accoglienza, affronta ciascuna provocazione con forza, riaffermando la propria identità di città civili. La comunità, le istituzioni e le associazioni unite sono la chiave per combattere l’odio e difendere i progressi già conquistati.