Tiktoker arrestato a Napoli per aggressione a carabinieri durante la partita Napoli-Cagliari

Tiktoker arrestato a Napoli per aggressione a carabinieri durante la partita Napoli-Cagliari

Un tiktoker napoletano, Michele Napolitano, è stato arrestato dopo aver forzato un blocco in via Acton durante Napoli-Cagliari, aggredendo carabinieri e tentando di nascondere una pistola al Molosiglio.
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Durante la partita Napoli-Cagliari, un noto tiktoker è stato arrestato a Napoli dopo aver forzato un blocco stradale, aggredito i carabinieri e tentato di nascondere una pistola, causando tensione e ferendo due militari. - Gaeta.it

Napoli ha vissuto una serata di tensione in occasione della partita Napoli-Cagliari. Un noto tiktoker locale è finito in manette dopo aver forzato un blocco stradale e aggredito i carabinieri impegnati nel controllo della zona. L’episodio ha scosso una piazza del Plebiscito già affollata per la diretta sulla partita trasmessa sui maxischermi.

Tentativo di forzare il blocco in via acton e fuga a piedi

La vicenda si è svolta in via Acton, strada chiusa al traffico per motivi di sicurezza legati all’evento calcistico. Il ragazzo, Michele Napolitano, 26 anni, con oltre 212mila follower su TikTok, viaggiava in scooter insieme a due altre persone. In modo improvviso, ha cercato di forzare il varco istituito dai carabinieri per impedire il passaggio dei veicoli nell’area destinata ai tifosi.

La fuga e il tentativo di occultamento dell’arma

Alla presenza dei militari, Napolitano ha abbandonato improvvisamente il mezzo e ha tentato la fuga a piedi. Durante la corsa ha cercato di liberarsi di un oggetto, un revolver calibro 38 special, con matricola abrasa, carico con sei proiettili, che ha gettato nei giardini del Molosiglio. Questo gesto ha aggravato ulteriormente la situazione, trasformandola da un semplice tentativo di passaggio non autorizzato in un caso di possesso d’arma illegale.

Scontro con i carabinieri e ferimento di due militari

Il gruppo di carabinieri incaricati del controllo ha reagito prontamente e ha arrestato Napolitano dopo una colluttazione durata alcuni minuti. Durante la fase di blocco, due militari hanno riportato lesioni che sono state giudicate guaribili in sette giorni. L’arresto ha messo fine a un episodio che poteva degenerare ulteriormente, dato l’arma e la resistenza mostrata dal giovane.

L’arma, recuperata dai carabinieri nei pressi del Molosiglio, è stata posta sotto sequestro. Verranno svolti accertamenti balistici per identificarne la provenienza e per eventuali collegamenti con reati precedenti. L’intervento ha mostrato il rischioso lavoro svolto dalle forze dell’ordine durante eventi che radunano un gran numero di persone.

Impatto sulla gestione della sicurezza

L’arresto di Napolitano pone l’attenzione sulla necessità di monitorare con attenzione le situazioni di folla soprattutto in occasione di eventi pubblici come le partite di calcio. La presenza di personaggi noti sui social network, spesso accompagnata da comportamenti sopra le righe, crea un ulteriore livello di difficoltà per chi deve garantire l’ordine pubblico.

Gli agenti hanno affrontato un rischio concreto, considerando la presenza di un’arma e l’aggressività mostrata dal giovane. L’evento sottolinea come le misure di sicurezza, pur a volte limitando la libertà di movimento, siano cruciali per evitare episodi di violenza che possono coinvolgere anche semplici spettatori o passanti. La tensione generata da alcuni comportamenti mette a dura prova la gestione dell’ordine pubblico in contesti urbani molto frequentati.

Le verifiche sull’arma e le indagini successive aiuteranno a capire l’entità della minaccia e possibili legami con altri episodi criminosi. La città di Napoli si trova ancora una volta a confrontarsi con problemi legati alla sicurezza durante momenti che dovrebbero essere dedicati alla festa e allo sport.

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