La serie tv the last of us si prepara a una nuova stagione che promette di stravolgere la narrazione, focalizzandosi su abby, personaggio chiave tratto dal secondo capitolo del videogioco. Mentre gli appassionati aspettano il prossimo episodio della seconda stagione, emergono conferme importanti sul futuro del cast e della trama. Catherine o’hara, interprete di Gail, ha dichiarato di non essere presente nella terza stagione, segnando un cambiamento netto nella storia televisiva.
L’annuncio ufficiale dell’assenza di catherine o’hara
Catherine o’hara ha partecipato alla seconda stagione di the last of us nel ruolo di Gail, una terapista di Jackson che ha catturato l’attenzione con la sua interpretazione. In un’intervista recente a Variety, l’attrice ha confermato che non comparirà nella terza stagione. L’assenza è stata comunicata anche da Craig Mazin, uno dei creatori della serie, che ha chiarito come la prossima stagione ruoti esclusivamente attorno a Abby. O’hara ha spiegato che il suo personaggio ha già esaurito il ruolo narrativo previsto, servendo a sviluppare la storia di Joel ed Ellie nella timeline in corso.
Nonostante l’assenza prevista, l’attrice non esclude un ritorno futuro in qualche forma, lasciando aperta la porta a eventuali sviluppi legati al suo personaggio comunque secondario rispetto alle nuove trame in arrivo. Per ora, però, la scelta degli autori è chiara: la narrazione deve spostarsi su Abby, e i personaggi legati alle vicende precedenti avranno meno spazio. Questo cambio rappresenta un punto di svolta importante rispetto alla seconda stagione appena conclusasi.
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La terza stagione racconta la storia di abby: cosa cambia per la serie
La decisione di concentrare la terza stagione sulla figura di Abby riflette in modo diretto la struttura narrativa di the last of us parte II, il videogioco da cui nasce la serie tv. Nel gioco, la trama si sposta dopo un evento cruciale – la morte di Joel – dal punto di vista di Ellie a quello di Abby, una scelta che suscitò reazioni contrastanti tra i fan. La serie ha deciso di seguire questa impostazione, dedicando così la terza stagione a esplorare il passato, le motivazioni e le azioni di Abby in un mondo post-apocalittico complesso e pericoloso.
Spingere la narrazione verso Abby significa, per forza di cose, un minor spazio per Ellie, che ha guidato gran parte della storia finora. Questa scelta rischia di dividere il pubblico televisivo, ma offre anche la possibilità di approfondire un personaggio visto in modo controverso, mostrando la sua umanità dietro le scelte che lo definiscono. La narrazione si sviluppa inoltre su più linee temporali e prospettive, che dovrebbero convergere in un finale coeso. Sarà interessante vedere come un ritmo così differente dalla prima stagione verrà accolto dagli spettatori.
La programmazione futura di the last of us: terza e quarta stagione confermate
I creatori della serie hanno già anticipato che la storia di the last of us non si esaurirà con la terza stagione. È prevista almeno una quarta stagione, necessaria per completare il racconto complesso e articolato che il mondo post-apocalittico di Ellie, Joel e Abby richiede. La quantità di dettagli e intrecci narrativi, tratti direttamente dal videogioco e ampliati ad hoc per il piccolo schermo, ha bisogno di tempo per trovare uno sviluppo organico e una conclusione adeguata.
Le dinamiche tra i personaggi, le motivazioni profonde che guidano le scelte di ognuno, e le conseguenze delle azioni compiute in un mondo difficile e selvaggio saranno al centro di questa seconda fase dello show. La conferma di almeno quattro stagioni sottolinea la volontà dei produttori di impiegare più tempo per svelare la storia senza velocizzazioni eccessive. Per i fan, questo significa più attese, ma anche maggiore profondità e dettagli.
L’impatto dell’assenza di gail sulla narrazione e sul pubblico
Gail, personaggio di Catherine o’hara, ha avuto un ruolo importante nella seconda stagione della serie, anche se più marginale rispetto ai protagonisti principali. La sua presenza ha aggiunto uno spessore emotivo e umano ai momenti trascorsi a Jackson. La conferma che il personaggio non tornerà nel nuovo capitolo lascia una spiazzante sensazione di vuoto per chi aveva apprezzato l’interpretazione e il contributo alla dinamica della comunità.
Dal punto di vista narrativo, la sparizione di Gail può essere vista come una chiara indicazione che la storia si concentrerà su nuovi legami e conflitti. La scelta di non portare avanti il personaggio potrebbe significare che i legami affettivi con Ellie e con Joel saranno in parte superati dalla necessità di approfondire Abby e la sua realtà. Per il pubblico, questa assenza sarà un punto di osservazione interessante per capire come cambierà l’equilibrio emotivo dello show, soprattutto dopo i momenti d’impatto della seconda stagione.
La tv si prepara così a entrare in una fase nuova della narrazione di the last of us, puntando su personaggi che fino a poco tempo fa occupavano un posto secondario ma che ora diventano centrali. La scelta di escludere certi volti noti mette in luce la direzione narrativa decisa dagli autori, pronti a rischiare pur di raccontare la loro storia senza compromessi.