The assessment, la valutazione: una distopia familiare tra controllo sociale e desiderio di maternità su Amazon Prime Video

The assessment, la valutazione: una distopia familiare tra controllo sociale e desiderio di maternità su Amazon Prime Video

The Assessment, diretto da Fleyr Fortune e disponibile su Amazon Prime Video, esplora una società distopica dove Mia e Aaryan devono superare la valutazione di Virginia per ottenere il diritto di avere un figlio.
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"The Assessment – La valutazione" è un thriller distopico disponibile su Amazon Prime Video, che esplora le tensioni emotive e sociali di una coppia sottoposta a un rigido test governativo per ottenere il diritto di avere un figlio, in un futuro claustrofobico e controllato. - Gaeta.it

La nuova opera The Assessment – La valutazione, approdata su Amazon Prime Video, riprende temi di fantascienza sociale vicini allo spirito di Black Mirror. Ambientata in un futuro indefinito ma inquietante, la storia ruota attorno a una coppia sottoposta a un test rigido prima di poter avere un figlio. Questo film indaga le tensioni personali e sociali con un approccio concentrato su pochi personaggi e ambienti limitati, mettendo sotto la lente inquietudini legate alla società e alle scelte individuali.

Ambientazione e contesto sociale di the assessment

The Assessment si apre su una società in bilico, dove le nascite sono regolate con rigore per prevenire il collasso provocato da un aumento demografico e dalle risorse esaurite. Il “Vecchio Mondo” è ormai considerato invivibile, spingendo il governo a introdurre un sistema di controllo della natalità. Le coppie interessate a diventare genitori devono sottoporsi a “valutazioni” effettuate da funzionari selezionati, inviati a vivere con loro per una settimana. L’obiettivo è stabilire se meritino il diritto di avere un bambino. Questo meccanismo punta a creare uno scenario dove la riproduzione diventa un privilegio strettamente monitorato.

Un ambiente claustrofobico e ad alta tensione

Questa scelta narrativa mette al centro l’intreccio tra la vita privata e le imposizioni esterne, disegnando un ambiente claustrofobico e ad alta tensione. Le condizioni del mondo sono mai dette esplicitamente, ma lasciano intendere un declino ambientale e sociale che impone misure rigide. La pressione alla quale sono sottoposti i protagonisti trasforma la loro quotidianità, mostrando i limiti di una società che sacrifica la libertà personale in nome della sopravvivenza collettiva.

La storia di mia, aaryan e virginia: tensioni familiari e psicologiche

La coppia composta da Mia e Aaryan si trova a dover superare una settimana decisiva sotto la sorveglianza di Virginia, incaricata di valutarli. Fin da subito, l’arrivo di questa nuova terza figura altera gli equilibri. Virginia mostra infatti comportamenti infantili e imprevedibili che complicano ogni relazione. Le dinamiche fra i tre si fanno intricate, con la gelosia e le insicurezze che emergono in modo forte e doloroso.

Triangolo emotivo e conflitti interiori

Il film sviluppa così un triangolo emotivo dove la convivialità forzata mette a nudo ambizioni personali, paure e desideri. Il confronto continuo spinge i personaggi a interrogarsi sulle loro motivazioni reali e sulla definizione del “giusto” in un contesto in cui il potere decisionale è esterno e autoritario. Le prospettive cambiano, rivelando punti di vista non semplici o monodimensionali. Questo andamento intensifica la suspense e apre a riflessioni profonde sulle relazioni interpersonali, il peso della valutazione altrui e il senso di responsabilità verso la vita da generare.

La regia di fleyr fortune e le interpretazioni centrali nel racconto

Dietro la macchina da presa c’è Fleyr Fortune, regista al primo lungometraggio dopo un’esperienza in spot e videoclip. La sua direzione si concentra sulla creazione di un’atmosfera progressivamente più inquietante, con luci, spazi stretti e silenzi che sottolineano il disagio crescente. Fortune riesce a valorizzare una sceneggiatura che affronta temi noti senza evitari i risvolti più amari, spingendo verso un finale che lascia aperte molte domande ma segna un punto di svolta per i personaggi.

Il cast e i ruoli principali

Nel cast spiccano Elizabeth Olsen e Alicia Vikander. Olsen interpreta Mia, donna coinvolta in un desiderio di maternità forte ma che si sgretola sotto il peso delle prove e delle incognite. Vikander assume un ruolo complesso, quello di Virginia, che si muove fra regressione infantile e tensioni drammatiche sempre più dense. Il loro confronto rappresenta il cuore del racconto, con una recitazione che non lascia spazio a semplici giudizi manichei. L’equilibrio fra fragilità, potere e fragilità emozionale tiene alta l’attenzione e offre spunti sostanziali.

Una distopia intima che riflette paure attuali e domande sociali

La vicenda ambientata in una cupola isolata sul mare somiglia a un esperimento sociale in piccolo. Un luogo che doveva rappresentare protezione e punto d’incontro si trasforma in un teatro di tensioni crescenti, tradimenti psicologici e ambiguità. La presenza di un funzionario governativo in un contesto privato carica tutto di sopraffazione e disagio.

The Assessment si inserisce nel filone della fantascienza con implicazioni sociali, un’analogia a serie come Black Mirror ma anche un racconto che vive grazie alla compattezza del suo cast e degli ambienti chiusi. Tra manipolazioni, equilibri instabili e confronti duri, il film esplora il tema della genitorialità come privilegio concesso più che diritto naturale. Lo sviluppo della trama si snoda su una doppia direzione: emotiva e etica, mantenendo vivo l’interesse e lasciando spazio a interpretazioni sul futuro dei rapporti umani in situazioni di emergenza globale.

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