Terzo incontro a collepietro per la corriera dei nonni lettori, laboratorio di scrittura e memoria

Terzo incontro a collepietro per la corriera dei nonni lettori, laboratorio di scrittura e memoria

La corriera dei nonni lettori coinvolge anziani di sei comuni dell’entroterra aquilano in laboratori di scrittura e lettura per valorizzare memoria, tradizioni e cultura locale con il supporto di esperti.
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Il progetto "Corriera dei nonni lettori" coinvolge anziani di sei comuni dell’entroterra aquilano in laboratori di scrittura e lettura per valorizzare la memoria e la cultura locale, unendo racconti di vita, tradizioni e convivialità. - Gaeta.it

Il 2025 porta avanti il percorso della corriera dei nonni lettori, progetto che coinvolge gli anziani di sei piccoli comuni dell’entroterra aquilano attraverso laboratori di scrittura e lettura ad alta voce. L’iniziativa mira a valorizzare la memoria storica personale e collettiva, restituendo agli anziani il ruolo di narratori della propria comunità, in un territorio che si estende nel cuore dell’appennino abruzzese. A collepietro si è svolto il terzo appuntamento, con un ospite speciale che ha unito racconti di vita e tradizioni culinarie.

Il progetto itinerante tra sei comuni dell’entroterra aquilano

La corriera dei nonni lettori attraversa sei comuni dell’entroterra aquilano: navelli, san benedetto in perillis, collepietro, gagliano aterno, tione degli abruzzi e fagnano alto. Ogni tappa offre agli anziani la possibilità di scrivere e leggere storie legate ai ricordi personali, riannodando legami con la propria storia e quella della comunità. L’obiettivo è mettere in luce gli anziani non solo come custodi di esperienze, ma come voci attive nella trasmissione della cultura locale.

Il ruolo simbolico dell’appennino e l’ente promotore

Il progetto prende spunto dall’immagine dell’appennino come spina dorsale geografica della penisola e si propone di fare degli anziani la spina dorsale simbolica delle loro comunità. La promozione è affidata all’APS Heritage Art Research Project di Valeria Pica e il sostegno arriva dal GAL Gran Sasso Velino, oltre ai comuni coinvolti. La collaborazione tra enti e associazioni punta a dare continuità a un lavoro di raccolta e condivisione delle radici, attraverso linguaggi semplici e accessibili.

Al momento il progetto prevede due moduli: il primo dedicato alla scrittura creativa e alla narrazione, il secondo, che partirà da settembre, si concentrerà sulla lettura ad alta voce con la guida dell’attrice Francesca Camilla D’Amico. Questo approccio doppio vuole stimolare sia la capacità di espressione scritta che quella orale, creando una rete di partecipazione attiva e ascolto reciproco.

Collepietro ospita luciano coccia tra cucina e ricordi di famiglia

Il terzo incontro, andato in scena a collepietro, ha avuto un ospite fuori dal comune: Luciano Coccia, chef e scrittore noto per il suo libro Maramè, che raccoglie ricette della cucina regionale italiana con un’attenzione particolare all’Abruzzo. Coccia è anche blogger e autore di racconti gastronomici, che accompagnano i piatti tradizionali con aneddoti autobiografici. Quel giorno ha guidato il laboratorio per un’intera giornata, portando l’attenzione sull’eredità che le nonne e le mamme trasmettono attraverso il cibo.

I partecipanti hanno condiviso ricette legate all’infanzia, tramandate da generazioni e cariche di significato affettivo. Sono emersi piatti come il pane di farina integrale Senatore Cappelli, simbolo della tradizione contadina; il capitone natalizio, portatore di memorie festive; i maccheroni gratinati e le sagnette spizzicate, specialità che raccontano il legame con la terra e i gesti della vita quotidiana. La varietà dei piatti mostrava una ricchezza culturale che si esprime anche nei dettagli più semplici.

Aneddoti e storie attorno al tavolo

Tra i racconti, ha divertito il gruppo la lettura della ricetta delle fettine panate scritta da un nonno che ha confessato con ironia di non saper cucinare ma di ricordare perfettamente le preparazioni di famiglia. Luciano Coccia ha introdotto ogni cucina con una storia legata a sua nonna, figura centrale che ha ispirato il suo lavoro. La nonna non era solo una cuoca appassionata, ma anche una maestra di vita e un custode della memoria.

Al termine dell’incontro, un momento corale ha reso omaggio agli indiani d’America con un canto proposto da Antonio, soprannominato “il cowboy della corriera”.

L’incontro si è chiuso con una convivialità nella sede della Pro Loco di Collepietro, che insieme al comune ha ospitato e partecipato all’iniziativa. Paolo Fiorucci, ideatore del progetto, ha sottolineato come una cucina, una voce e un quaderno di ricette possano trasformarsi in narrazione viva. Non a caso ha ribadito l’origine del percorso nella memoria delle nonne, promotrici di saperi che continuano a influenzare il presente.

Il futuro e la diffusione del progetto nel territorio abruzzese

Il progetto non si ferma a collepietro e si prepara ad affrontare altre tappe negli altri comuni coinvolti. La prossima fermata sarà gagliano aterno, dove si continuerà a intrecciare parole, cartoline e ricordi, mantenendo vivo il filo tra generazioni. La partecipazione degli anziani resta centrale e ogni laboratorio punta a far emergere storie personali e comunitarie sotto forme diverse.

La presenza di professionisti come fotografi e attrici, coinvolti nella documentazione e nella guida delle attività, contribuisce a dare corpo e continuità al lavoro. Fabio Massimo Fioravanti si occupa di catturare immagini durante tutto il percorso, mentre Francesca Camilla D’Amico introdurrà i partecipanti alle tecniche della lettura ad alta voce per valorizzare le storie raccolte.

La memoria come legame tra comuni e generazioni

Il legame tra i comuni abruzzesi coinvolti non si limita alla geografia, ma si costruisce attraverso il racconto e la memoria condivisa. In un territorio segnato da fenomeni di spopolamento e perdita delle tradizioni, iniziative come questa aiutano a ricostruire radici e a creare spazi di incontro. La corriera dei nonni lettori restituisce agli anziani un ruolo attivo in questo processo, riconoscendo il loro valore come portatori di esperienze e custodi della storia locale.

A breve saranno pubblicati materiali e testimonianze che documentano il percorso svolto finora. Questo renderà accessibili a un pubblico più vasto i contenuti e favorirà la diffusione delle storie che emergono dai laboratori. L’esperienza si configura così anche come un archivio vivo delle tradizioni e delle voci del territorio, pronto a continuare il suo viaggio nelle prossime tappe.

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