Terremoto nei campi flegrei, situazione a bagnoli: quasi 600 sfollati ancora senza soluzioni certe

Terremoto nei campi flegrei, situazione a bagnoli: quasi 600 sfollati ancora senza soluzioni certe

A quasi due mesi dal terremoto nei Campi Flegrei, circa 600 persone di Bagnoli sono ancora sfollate senza contributi economici erogati dal Comune di Napoli, mentre la comunità organizza una mappa per sollecitare interventi.
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A quasi due mesi dal terremoto nei Campi Flegrei, circa 600 persone a Bagnoli sono ancora sfollate, tra difficoltà abitative, ritardi nei contributi economici e disagi quotidiani, mentre la comunità organizza una mappa delle abitazioni evacuate per sollecitare interventi rapidi dal Comune di Napoli. - Gaeta.it

A quasi due mesi dal terremoto che ha colpito i Campi Flegrei il 13 marzo 2025, la situazione a Bagnoli resta critica per circa 600 persone costrette a lasciare le proprie abitazioni. Le difficoltà nel trovare soluzioni abitative adeguate si sommano a problemi economici e logistici che rallentano il ritorno alla normalità.

L’incertezza degli sfollati di bagnoli dopo la scossa del 13 marzo

Dopo la scossa sismica nei Campi Flegrei di metà marzo, le autorità locali hanno ordinato lo sgombero di diverse abitazioni nel quartiere di Bagnoli. Circa 600 residenti si trovano ancora senza una sistemazione stabile. Molti hanno rifiutato le soluzioni proposte, spesso in hotel distanti dai posti di lavoro, dalle scuole dei figli o dai servizi ospedalieri necessari. Questo ha reso ancora più difficile affrontare una situazione già complessa.

Il contributo economico previsto per l’autonoma sistemazione, pensato per permettere alle famiglie di trovare alloggi temporanei più adatti alle esigenze quotidiane, è attivo da circa un mese. Nonostante questo, la somma non è ancora stata erogata dal Comune di Napoli. Questi ritardi aggravano la precarietà delle famiglie colpite, molte delle quali devono far fronte a spese extra non previste.

In effetti, l’assenza del sostegno economico fa crescere la frustrazione tra gli sfollati, che si trovano a dover gestire uno sgombero coatto senza poter pianificare il futuro con un minimo di certezza. Lo stato di fermo prolungato sembra indicare difficoltà burocratiche e organizzative ancora irrisolte.

L’impatto economico sulle famiglie e le reazioni della comunità

Le difficoltà causate dal terremoto vanno oltre l’emergenza abitativa. Le famiglie costrette a lasciare le loro case devono sostenere i costi di spostamenti quotidiani, vitto, e accoglienza temporanea lontano dal quartiere. La mancanza di un contributo immediato aumenta i problemi finanziari per le persone già sotto pressione.

Il lavoro e la scuola dei bambini subiscono interruzioni o disagi perché le strutture più vicine sono spesso inaccessibili dagli alloggi d’emergenza offerti. La vita quotidiana perde così ritmo e le possibilità di ricostruire routine normali appaiono più lontane ad ogni giorno che passa.

Davanti a questa realtà, la comunità di Bagnoli si è organizzata per affrontare il problema in modo concreto. Riccardo Rosa e Alessia D’Angelo, membri dell’assemblea popolare locale, hanno coordinato la creazione di una mappa precisa delle abitazioni evacuate, quelle da sgomberare e le zone in attesa di controlli. Questo strumento mira a dare un quadro chiaro e aggiornato della zona colpita.

La mappa delle abitazioni sgomberate e le richieste al comune

La mappa elaborata dall’assemblea popolare Bagnoli raccoglie dati puntuali sulla condizione delle abitazioni, facilitando l’identificazione dei casi più urgenti. L’obiettivo è portare questo lavoro all’attenzione del Comune di Napoli per stimolare risposte più immediate e concrete.

Il documento sarà consegnato ufficialmente lunedì 5 maggio 2025 durante un incontro con gli uffici comunali. I residenti sperano che questo possa essere un passo decisivo per sbloccare le pratiche burocratiche e permettere che i fondi per l’autonoma sistemazione vengano finalmente distribuiti.

L’iniziativa della comunità mette in luce anche le lacune nella gestione dell’emergenza, richiamando l’attenzione su tempi e modalità di intervento. La partecipazione diretta dei cittadini testimonia una volontà di monitorare e influenzare la gestione delle risorse nei momenti difficili.

In queste settimane Bagnoli vive una tensione palpabile, tra attese e necessità pratiche ancora in sospeso. Il ritorno a una quotidianità tranquilla sembra distante mentre le famiglie attendono risposte chiare e interventi concreti in grado di far dimenticare l’emergenza.

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