Teramo, carcere oltre la capienza del 180%: emergenza sovraffollamento senza soluzioni immediate

Teramo, carcere oltre la capienza del 180%: emergenza sovraffollamento senza soluzioni immediate

Il carcere di Teramo è gravemente sovraffollato con 465 detenuti su 255 posti, personale carente e condizioni critiche; l’OSAPP chiede trasferimenti e potenziamento urgente del personale alle istituzioni.
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Il carcere di Teramo è gravemente sovraffollato, con una capienza superata del 182%, carenza di personale e condizioni di lavoro difficili; sindacati e istituzioni chiedono interventi urgenti per alleviare la situazione. - Gaeta.it

Il penitenziario di Teramo fatica a contenere un numero crescente di detenuti che supera di gran lunga la propria capienza regolamentare. Il rapporto tra posti disponibili e reclusi è ormai al limite, mentre il personale in servizio soffre di carenze significative. Sul tavolo ci sono sollecitazioni di sindacati e richieste di intervento da parte delle istituzioni, però la situazione resta tesa e senza risvolti positivi.

Sovraffollamento a teramo: dati aggiornati

Nel febbraio 2025 il carcere di Teramo ospitava 428 detenuti, per una capienza regolamentare fissata a 255 posti, con un tasso di occupazione pari al 167%. Oggi i numeri sono peggiorati: 465 reclusi all’interno della struttura registrano un sovraffollamento del 182%. Questi dati collocano Teramo tra gli istituti penitenziari più sovraffollati d’Italia.

Condizioni di vita sempre più critiche nel penitenziario

Il problema riguarda non solo la quantità di persone accolte, ma anche le condizioni in cui si trovano a vivere. Gli spazi comuni, le celle e i servizi faticano a reggere la pressione di questa crescita continua. La segreteria regionale dell’OSAPP ha richiamato l’attenzione del sistema politico e delle autorità presenti sul territorio, mettendo in evidenza una crisi che si trascina da mesi senza interventi risolutivi.

Lo scorso febbraio, nel corso di un consiglio comunale straordinario a Teramo hanno partecipato senatori, onorevoli, consiglieri regionali e altri rappresentanti politici. Tutti hanno espresso preoccupazione per la situazione delle carceri, ma la IV segnalazione dell’Osapp conferma che nessuna misura ha ridotto il sovraffollamento, e anzi la pressione si è ulteriormente aggravata. Va detto che la maggioranza dei detenuti proviene da fuori regione, ciò rende più complessa la gestione e alimenta proposte di trasferimento in strutture più vicine alla loro residenza.

Carenze di personale e difficoltà operative nella casa circondariale

Sul fronte del personale la situazione si presenta altrettanto critica, con un gap significativo tra posto organico e agenti effettivamente in servizio. La pianta organica prevede più di 220 unità, ma attualmente nella struttura lavorano 150 agenti, e di questi molti non sono operativi a causa di eventi critici e assenze. Di fatto la carenza arriva al 40%, una soglia che pesa pesantemente sulla gestione quotidiana.

Gli agenti pagano un prezzo alto in termini di sicurezza e di salute: le aggressioni all’interno del carcere sono all’ordine del giorno. Secondo la segreteria Osapp, gli episodi di violenza contro il personale si ripetono quasi quotidianamente. L’ultimo caso è stato registrato il giorno precedente alla nota sindacale, senza che suscitasse particolare clamore vista la frequenza ormai consolidata.

Blocco pagamento straordinari: un ulteriore problema

Le condizioni di lavoro si complicano ulteriormente per via del blocco del pagamento delle ore straordinarie. Ogni agente svolge mediamente oltre 40 ore al mese di straordinario, ma senza fondi aggiuntivi non viene riconosciuta alcuna retribuzione per queste ore. Questo fenomeno rischia di demotivare chi opera all’interno del carcere e di ridurre ulteriormente la presenza sul campo.

Proposte e richieste di intervento urgente

L’OSAPP ha avanzato alcune proposte per alleggerire la pressione sul carcere di Teramo. Una delle soluzioni suggerite riguarda il trasferimento di una parte dei detenuti verso strutture meno congestionate, preferibilmente più vicine ai loro luoghi di origine. Questa operazione potrebbe ridurre la disproporzione tra popolazione carceraria e posti letto, rendendo più gestibile l’istituto.

Al tempo stesso, si punta a un potenziamento immediato del personale. Il sindacato si riferisce al reclutamento degli agenti in uscita dai corsi di formazione che potrebbero essere assegnati alla casa circondariale di Teramo. È considerata fondamentale anche la crescita delle figure educative, sanitarie, infermieristiche e amministrative, elementi necessari per il buon funzionamento della struttura.

Appello alle istituzioni

La segreteria regionale sollecita un intervento rapido e deciso da parte delle istituzioni locali e nazionali. È evidente la necessità di attivare risposte tempestive che non lascino la situazione stagnare, considerata la complessità delle problematiche in gioco. La speranza è che le autorità coinvolte prendano seriamente le richieste avanzate e mettano in campo risorse concrete per ridurre la pressione dentro il carcere di Teramo.

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