Un tentativo di effrazione ha coinvolto ieri sera la villa del calciatore Marko Arnautovic, situata nella zona residenziale di via delle Ginestre a Cantù, nel comasco. L’episodio si è verificato intorno alle 23 e ha visto due malviventi scontrarsi con le guardie incaricate della sicurezza dell’immobile. Fortunatamente, la situazione non ha coinvolto il calciatore né i suoi familiari, ma ha richiesto l’intervento dei carabinieri dopo una breve fuga dei sospetti.
La dinamica dell’aggressione nella villa di cantù
Intorno alle 23 di ieri, due ignoti hanno tentato di introdursi con la forza all’interno della villa di Marko Arnautovic. L’abitazione, posta in una zona esclusiva di Cantù, era sorvegliata da due guardie di sicurezza di nazionalità filippina, presenti in assenza del calciatore e dei suoi familiari. Non si conosce con certezza il movente del tentativo, ma appare evidente che i malviventi non avessero previsto la presenza di sorveglianza armata o qualificata.
Quando i due hanno cercato di entrare, è subito scoppiata una colluttazione piuttosto violenta. Durante lo scontro, una delle guardie è stata colpita con un bastone alla testa, gesto che ha aggravato la tensione. I custodi, tuttavia, sono riusciti rapidamente a mettersi in sicurezza barricandosi all’interno della casa. Quella mossa ha impedito ai ladri di guadagnare l’accesso completo all’abitazione.
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Il ruolo delle guardie di sicurezza
Le due guardie di sicurezza, coppia di nazionalità filippina, si sono trovate a fronteggiare da sole l’aggressione senza poter contare sull’intervento immediato di altre persone. La loro reazione, però, è stata tempestiva. Dopo essere stati aggrediti, si sono chiusi dentro l’abitazione e hanno subito allertato le forze dell’ordine, dando un’indicazione precisa della situazione.
Il gesto di barricarsi è stato determinante. Ha impedito ai malintenzionati di completare il furto e probabilmente ha limitato i danni alle cose e alle persone. Lo stato di allerta delle guardie ha svolto un ruolo chiave per proteggere la proprietà. Il fatto che siano rimaste in attesa dentro casa, invece di inseguire o affrontare ulteriormente i ladri, ha evitato uno scontro più rischioso.
L’intervento delle forze dell’ordine e la fuga dei malviventi
I carabinieri, sollecitati dalla chiamata delle guardie, sono arrivati sul posto poco dopo i fatti. Al loro arrivo, però, i due malviventi si erano già allontanati evitando l’arresto. Le prime informazioni confermano che non ci sono stati altri feriti oltre alla guardia colpita alla testa.
Le indagini sono aperte per risalire all’identità dei responsabili e per determinare con esattezza come si sia svolto l’episodio. Nel frattempo, nella villa non risultano danni significativi, anche se i danni al sistema di sicurezza sono sotto controllo. Gli inquirenti stanno valutando eventuali tracce lasciate durante la collutazione e stanno acquisendo testimonianze per ricostruire con precisione tutta la vicenda.
Sicurezza delle abitazioni di personaggi pubblici
Questo episodio a Cantù sottolinea ancora una volta la difficile situazione in tema di protezione delle abitazioni di personaggi pubblici o persone note nella provincia di Como. La presenza di guardie di sicurezza è una risposta comune, ma non sempre garantisce l’effettiva sicurezza contro intrusioni violente o tentativi di furto.
Le ville in zone residenziali come via delle Ginestre, benchmark per appartenenza a personaggi famosi, richiedono contromisure specifiche. Telecamere, allarmi collegati con le forze dell’ordine e sorveglianza continua sono elementi ormai indispensabili. Anche l’esperienza delle guardie assume un’importanza cruciale nel gestire situazioni di pericolo con tempestività e senza danni gravi.
Questo evento di Cantù porta questa realtà sul piano concreto, mostrando quanto sia delicato il compito di chi protegge queste proprietà e quanto sia alta la soglia dell’attenzione necessaria per prevenire episodi simili.